(Foto: Francesco Buzzella, presidente Federchimica).
Un settore grande, diffuso, qualificato
Con circa 65 miliardi di fatturato nel 2024, oltre 2.800 imprese (per il 70% Pmi) e 113 mila addetti – con il 27% di laureati – la chimica è quinta industria nazionale e terzo produttore europeo. Il suo effetto moltiplicatore resta elevato: ogni 100 euro di valore aggiunto attivano oltre 200 euro lungo le filiere.
Buzzella: basta rinvii, rischio desertificazione
Il presidente di Federchimica Francesco Buzzella chiede interventi immediati su energia, investimenti e semplificazione. “Non possiamo chiedere all’industria di correre con il freno a mano tirato”, afferma, ricordando che oggi solo il 30% delle imprese pianifica investimenti significativi in Italia.
Energia, il nodo che decide le quote di mercato
L’Energy Release offre alle imprese energivore elettricità a prezzo fisso e impegni in nuove rinnovabili. Il punto decisivo sarà scala e durata pluriennale dello schema, insieme a coperture su gas e CO₂ per attenuare la volatilità.
Orsini: industria al centro, non nuove tasse
Per il presidente di Confindustria Emanuele Orsini occorre una rotta pro-investimenti e strumenti europei di finanza comune. “Servono politiche che attraggano capitali e proteggano la competitività, non nuove imposte che la deprimono”.
Transizione: ideologia o esecuzione?
Il ministro per gli Affari europei Tommaso Foti invita a rimodulare tempi e oneri della transizione: “Sostenibilità e crescita non sono alternative: vanno portate avanti insieme, senza ideologie”. La sfida è evitare rilocalizzazioni che spostano le emissioni altrove e indeboliscono la base industriale.
Il collo di bottiglia: investimenti e semplificazione
Il 30% di piani d’investimento significativi è insufficiente per un comparto che traina materiali avanzati, batterie, rinnovabili e salute. Servono incentivi triennali stabili, ammortamenti mirati e permessi rapidi per impianti e revamping.
Cosa fare subito
- Stabilizzare l’Energy Release con platea più ampia e orizzonte pluriennale.
- Coperture su gas e CO₂ per imprese energivore, con strumenti di medio periodo.
- Incentivi e credito d’imposta triennali per investimenti e R&S, semplici e verificabili.
- Iter autorizzativi entro 90-120 giorni con silenzio-assenso qualificato.
- Evitare misure fiscali che penalizzano scala e innovazione.
Perché riguarda tutti
La chimica abilita auto, packaging, edilizia, agroalimentare, salute e rinnovabili. Se il settore arretra, arretra l’intero sistema. La transizione si fa con l’industria, non contro l’industria.