Covid-19: parchi di divertimento di tutto il mondo in ginocchio dalla pandemia

- di: Redazione
 
La loro associazione mondiale di categoria (Themed Entertainment Association) non ha usato giri di parole per descrivere il devastante impatto della pandemia da Covid sul settore. Secondo la Tea, i parchi di divertimento di tutto il mondo hanno registrato un calo di visitatori che ha oscillato tra un ''sopportabile'' meno 50 per cento ad un devastante meno 90 per cento, a causa del blocco delle attività, delle restrizioni di viaggio e di altre misure sanitarie prescritte dalle autorità per fronteggiare il dilagare del contagio.

La peggio l'hanno avuto i grandi parchi tematici di Disney e Universal negli Stati Uniti (il calo dei visitatori è stato dell'80 per cento in media). Ma la situazione è stata peggiore in molti dei parchi tematici in Sud America e in Asia, dove le perdite sono state anche maggiori. Per altri è stata decisa la chiusura totale per i mesi in cui le restrizioni sanitarie (soprattutto il distanziamento) avrebbero permesso solo pochi ingressi, rendendo quindi anti-economica l'apertura.

Un quadro simile è emerso in Europa: Disneyland Paris ha perso il 73,1% dei suoi visitatori, Legoland Windsor fino all'81,5%. I parchi di divertimento tedeschi se la sono cavata relativamente poco: secondo la classifica, l'Europa-Park ha avuto 2,5 milioni di visitatori, il che significa un calo del 56,5%. Nell'anno pre-Corona 2019 ci sono stati almeno 5,7 milioni di visitatori.

Covid: settore dei parchi divertimento in ginocchio

In Europa, Disneyland Paris, che senza Disney Studios aveva 2,6 milioni di visitatori invece di 9,7 milioni nell'anno precedente, ed Efteling nei Paesi Bassi (2,9 invece di 5,2 milioni di visitatori) erano più popolari.
L'associazione di settore prevede che il numero di visitatori si riprenderà adeguatamente nel 2022, nella speranza che il Covid sia ormai alle spalle: "Potrebbe essere un anno intero di attività per tutti, anche se con restrizioni".
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