Parte oggi, 14 ottobre, la nuova piattaforma nazionale per gli esercenti che intendono aderire alla Carta della Cultura, lo strumento con cui il Ministero della Cultura e il Cepell puntano a rafforzare la filiera economica del libro e a incentivare i consumi culturali in Italia. L’iniziativa non è solo un passo avanti tecnologico, ma anche una leva di politica economica che mira a rilanciare un comparto che vale oltre 3miliardi di euro e dà lavoro a migliaia di librerie, editori e punti vendita indipendenti.
Carta della Cultura, al via la nuova piattaforma
Il portale, raggiungibile su www.cartadellacultura.it,è gestito da Sogei, società in house del Ministero dell’Economia, e consente a librerie e operatori del settore di registrarsi e gestire digitalmente i voucher cultura. Il sistema semplifica l’accesso ai fondi pubblici, garantendo tempi più rapidi per le operazioni e maggiore trasparenza nei rimborsi. In un mercato dove la liquidità è spesso limitata, l’immediatezza dei pagamenti può rappresentare una boccata d’ossigeno per le piccole realtà commerciali, in particolare per le librerie di prossimità, tra le più colpite dall’aumento dei costi energetici e dalle difficoltà di reperimento del credito.
Gli esercenti già registrati alla piattaforma della Carta Giovani e Merito saranno automaticamente inclusi anche nella nuova iniziativa, senza nuovi adempimenti.
Un motore economico per la lettura
Il progetto si inserisce in una più ampia strategia di stimolo ai consumi culturali interni, che secondo le analisi del Cepell può generare un effetto moltiplicatore rilevante: per ogni euro speso in libri, si creano fino a 3,5 euro di valore indiretto lungo la filiera editoriale, dalla stampa alla distribuzione.
“La Carta della Cultura –spiega una nota del Cepell– non è solo uno strumento di accesso alla lettura, ma una misura con un impatto economico concreto per il settore. Rafforzare la rete dei punti vendita e digitalizzare i processi significa rendere più competitivo il sistema del libro, una delle eccellenze italiane riconosciute anche all’estero.”
Tra incentivi pubblici e nuove opportunità di mercato
La piattaforma permetterà di monitorare in tempo reale l’uso dei voucher e di raccogliere dati utili per le politiche future di sostegno alla lettura e alla produzione editoriale. Un’innovazione che potrebbe trasformarsi in un laboratorio economico permanente, capace di indicare tendenze di consumo, aree di crescita e nuovi bacini di utenza.
Le librerie aderenti, oltre a ricevere un beneficio diretto dai voucher, potranno aumentare la propria visibilità online grazie al motore di ricerca integrato che mostrerà i punti vendita aderenti sul territorio nazionale. È un modo per valorizzare le piccole imprese culturali e inserirle in un circuito più ampio, dove pubblico e privato collaborano per accrescere la competitività del settore.
Cultura e crescita economica
Nel 2024, l’Italia ha registrato un incremento del4% nel fatturato editoriale, trainato da lettori under35 e da iniziative di promozione pubblica come la 18App e la Carta Giovani. Ora la Carta della Cultura mira ad ampliare ulteriormente la platea dei beneficiari, estendendo l’impatto economico e sociale delle politiche culturali.
“Investire nel libro significa investire nel Paese”, commentano dal Cepell. “Ogni libreria che resta aperta è un presidio economico e culturale, una piccola impresa che genera lavoro e conoscenza.”
La piattaforma rappresenta dunque un tassello di una strategia più ampia: trasformare la cultura in settore produttivo strategico, capace di creare occupazione, innovazione e valore aggiunto, in un momento in cui l’Italia punta a rafforzare la propria crescita interna anche attraverso la spesa pubblica culturale.