Mercati globali in tensione: Borse europee in calo e oro ai massimi storici
- di: Matteo Borrelli

Le Borse europee archiviano un’altra seduta sottotono, zavorrate dai timori per nuove tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina. In attesa dell’annuncio formale dei dazi USA previsto per oggi pomeriggio (ora di Washington), gli investitori hanno scelto la prudenza. L’oro vola ai massimi storici, lo spread tra Btp e Bund si restringe, mentre Wall Street, fino a questo momento, viaggia con segni misti, segnalando un mercato nervoso ma non in preda al panico.
Europa debole in attesa degli Stati Uniti
Il FTSE MIB di Milano chiude la giornata con una flessione dello 0,27% a 34.358 punti, in linea con l’umore delle altre piazze continentali. Il CAC 40 di Parigi perde lo 0,6%, il DAX 40 di Francoforte scende dello 0,4%, mentre il FTSE 100 di Londra lima lo 0,2%, chiudendo a 8.614,86 punti. Più contenute le variazioni sui listini minori: Madrid cede lo 0,3%, Amsterdam lo 0,4%, Zurigo lo 0,5%.
A Milano, fiacca anche la performance del FTSE Italia All-Share (-0,29%), mentre il FTSE Italia Mid Cap chiude leggermente positivo (+0,07%). Male invece il listino delle piccole e medie imprese del segmento STAR, che perde lo 0,57%.
Piazza Affari, bene Campari e Buzzi, male Leonardo
Tra i titoli principali, spicca Campari (+2,95%), sostenuta da nuovi report positivi sul settore beverage in Europa. Bene anche Buzzi (+2,40%), in scia al recupero dei titoli legati alle infrastrutture, e Poste Italiane (+1,38%). In lieve progresso Pirelli (+1,04%), che approfitta di un giudizio positivo da parte di J.P. Morgan.
Pesanti invece le vendite su Leonardo (-3,08%), penalizzata da prese di profitto dopo il rally delle settimane precedenti. Male anche Recordati (-2,18%), Amplifon (-2,17%) e BPER (-1,55%).
Nel Mid Cap si segnala il rally di Newlat Food (+4,01%), Lottomatica (+2,60%) – sostenuta dal miglioramento dell’outlook da parte di Goldman Sachs – Carel Industries (+1,79%) e Caltagirone SpA (+1,39%). Sul fronte opposto, crolla ENAV (-3,85%), seguita da Sesa (-2,39%), Alerion Clean Power (-2,32%) e TXT e-solutions (-2,31%).
Spread in calo, euro stabile, oro superstar
Sul fronte obbligazionario, lo spread Btp-Bund si è ristretto a 102 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,73%. Un segnale di fiducia da parte degli investitori internazionali, che continuano a preferire il debito italiano rispetto a quello tedesco, nonostante le incertezze politiche sul futuro assetto dell’Unione Europea.
L’euro, fino a questo momento, è in leggero apprezzamento sul dollaro, scambiando a quota 1,0803 (+0,70%). Secondo gli analisti di ING, la moneta unica potrebbe rafforzarsi ulteriormente se la BCE manterrà un atteggiamento prudente sui tassi, in attesa delle mosse della Fed.
L’oro segna nuovi massimi storici, spingendosi oltre i 3.100 dollari l’oncia, in rialzo dello 0,49%. Il metallo prezioso continua a rappresentare il principale rifugio in un contesto di forte incertezza geopolitica e timori inflazionistici. Secondo Edward Moya, senior analyst di OANDA, “l’oro sta scontando non solo i timori legati ai dazi, ma anche la crescente sfiducia nel dollaro come valuta di riserva mondiale”.
Anche il petrolio risale leggermente: il Brent è scambiato a 74,62 dollari al barile (+0,2%), mentre il WTI è poco sopra i 71 dollari. L’OPEC, secondo quanto riportato da Reuters oggi, starebbe valutando un taglio supplementare alla produzione a causa dell’indebolimento della domanda cinese.
Wall Street cauta, occhi puntati su Trump
Fino a questo momento, Wall Street si muove con prudenza: il Dow Jones è in calo dello 0,27%, l’S&P 500 guadagna lo 0,31%, mentre il Nasdaq è piatto. Gli occhi sono tutti puntati sull’annuncio del presidente Donald Trump previsto nelle prossime ore. Secondo indiscrezioni rilanciate dal Wall Street Journal, la Casa Bianca potrebbe introdurre nuovi dazi su componenti elettronici e auto cinesi, in un’escalation che rischia di innescare una guerra commerciale a tutto campo.
Le parole di Trump nella conferenza stampa del primo aprile sono state chiare: “L’America non può più tollerare pratiche commerciali sleali. È ora di cambiare le regole del gioco”. Un’affermazione che ha fatto balzare in alto la volatilità dei mercati, con il VIX – l’indice della paura – tornato sopra quota 20.
Secondo Mark Dowding, Chief Investment Officer presso RBC’s BlueBay: “Sembra che gli scambi ‘Make Europe Great Again’ stiano rapidamente sostituendo quelli ‘MAGA’, che hanno perso il loro fascino” (Reuters, 31 marzo 2025). Un segnale chiaro che la fiducia nei mercati USA è in calo e che l’Europa potrebbe diventare il nuovo baricentro degli investimenti globali.
Uno snodo cruciale
I mercati si trovano in un momento di snodo cruciale. Mentre l’oro brilla e l’Europa frena, l’America si prepara a una nuova stagione protezionistica. Le parole di Trump e le reazioni di Pechino saranno decisive nelle prossime ore. Intanto, gli investitori riscoprono il valore della cautela e guardano sempre più all’oro e all’Europa come ancore in un mondo che sembra pronto a voltare pagina, ma senza sapere ancora in quale direzione.