• Intesa Nov 24 8501

Dopo il crollo, la nebbia: cosa aspettarsi ora sui mercati. Le quattro variabili chiave

- di: Giuseppe Castellini
 
Dopo il crollo, la nebbia: cosa aspettarsi ora sui mercati. Le quattro variabili chiave

Analisti divisi tra paura di recessione e speranza di una mossa delle banche centrali. Prossimo snodo: la reazione dell’Europa.

Il doppio tonfo delle Borse di ieri e oggi — 1.241 miliardi di euro bruciati in Europa e 2.000 miliardi a Wall Street — ha fatto calare un silenzio denso sui mercati globali. Ma ora tutti si pongono una domanda sola: e adesso?
In assenza di segnali immediati di distensione tra Washington e Pechino, il futuro appare appeso a quattro variabili chiave: le banche centrali, le scelte dell’Unione Europea, la tenuta della domanda globale e le mosse dei giganti della finanza.
________________________________________
Le banche centrali alla finestra (ma pronte)
Dopo il sell-off globale, gli operatori scommettono su un ritorno in campo delle banche centrali. La BCE, secondo gli analisti di ING e UniCredit, potrebbe anticipare il taglio dei tassi già a giugno, contro la previsione iniziale di settembre. Lo stesso mercato obbligazionario prezza questa aspettativa: i rendimenti dei Btp a 10 anni sono scesi ieri al 3,68%, mentre quelli tedeschi sono al 2,53%, con lo spread salito a 115 punti base.
Negli Stati Uniti, la Fed per ora tace. Ma secondo Mohamed El-Erian, chief economic advisor di Allianz, “la Federal Reserve si trova davanti a un dilemma: continuare a combattere l’inflazione o intervenire per evitare il panico. I futures sui Fed Funds prezzano una probabilità del 35% di un taglio a maggio, e del 72% entro luglio.
________________________________________
L’Unione Europea valuta contromisure
La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha dichiarato che “l’Unione Europea non può restare spettatrice mentre il commercio globale viene riscritto con atti unilaterali”.
Sul tavolo, a porte chiuse, una risposta a tre livelli:
1. Ritorsioni mirate contro alcune filiere statunitensi (in discussione: agri-food, aerospazio e big tech).
2. Attivazione di misure difensive nel quadro WTO.
3. Un piano straordinario di supporto per i settori colpiti, in particolare automotive e banche.
Il commissario al Commercio Valdis Dombrovskis ha dichiarato che “entro dieci giorni presenteremo una prima valutazione sull’impatto macroeconomico dei dazi e le opzioni possibili”. Tajani, dal canto suo, ha fatto sapere che “l’Italia non può pagare il prezzo di una guerra economica decisa altrove”.
________________________________________
La domanda globale in frenata
L’indice PMI manifatturiero globale di J.P. Morgan ha mostrato il primo calo da sei mesi, attestandosi a 49,2 punti, sotto la soglia dei 50 che separa espansione e contrazione. La Cina, principale motore industriale, ha visto calare l’export del 3,9% su base annua a marzo, secondo i dati diffusi dall’Amministrazione Generale delle Dogane di Pechino.
La contrazione della domanda globale impatterà soprattutto sull’Europa, che vive di export. La Germania è in prima linea: secondo Commerzbank, “il PIL tedesco rischia di contrarsi dello 0,6% nel secondo trimestre se la guerra commerciale si prolunga oltre maggio”.
________________________________________
Le big della finanza e la fuga dagli asset a rischio
Le grandi case di investimento stanno riducendo l’esposizione all’azionario. BlackRock ha tagliato l’allocazione azionaria nei suoi fondi bilanciati di un punto percentuale. Secondo un’analisi di Goldman Sachs diffusa oggi ai clienti, “l’asset allocation ottimale nel breve termine privilegia liquidità, obbligazioni sovrane europee e oro, con underweight su equity USA ed emergenti”.
Intanto, i fondi hedge hanno scaricato in massa titoli ciclici e bancari. Le banche europee, già colpite dai tassi bassi e dalla scarsa redditività, ora sono percepite come ad alta vulnerabilità. Deutsche Bank ha perso il 9% in due giorni, Société Générale oltre il 10%, e Intesa Sanpaolo il 7,8%.
________________________________________
Il rischio sistemico e le parole che contano
“Questa fase è potenzialmente più pericolosa del 2008, perché non parte da dentro la finanza, ma può colpirla in modo trasversale”, ha affermato Nouriel Roubini a Project Syndicate. E Laurence Boone, chief economist dell’OCSE, ha ammonito: “Senza una rapida de-escalation, l’area euro rischia di entrare in una stagnazione prolungata” .

___________________________
Verso il G7: un possibile spartiacque
Gli occhi sono puntati sul prossimo vertice G7 in programma a Bari il 12 aprile, dove l’Europa — sotto la presidenza italiana — cercherà di rimettere al centro la difesa di un commercio multilaterale e regolato, mentre gli Stati Uniti potrebbero giocare la carta dell’ulteriore inasprimento.
Diplomatici francesi e tedeschi hanno già fatto sapere che chiederanno una dichiarazione comune contro “azioni commerciali unilaterali e destabilizzanti”. Ma con Trump alla Casa Bianca, l’unità di facciata rischia di essere solo un ricordo.
________________________________________
In sintesi: gli scenari possibili
1. Distensione: un accordo USA-Cina entro poche settimane. Improbabile, ma auspicabile.
2. Normalizzazione progressiva: interventi delle banche centrali, risposta UE coordinata, mercati che si stabilizzano.
3. Escalation: nuovi dazi, ulteriore fuga dal rischio, recessione tecnica in Europa e contrazione globale.
Per ora, prevale la terza ipotesi. Ma in finanza, come in geopolitica, basta una frase, o una stretta di mano, per cambiare la direzione del vento.


Notizie dello stesso argomento
Trovati 112 record
Pagina
1
10/04/2025
Stop aumento dazi, euforia in Europa. Wall Street al momento crolla
La decisione del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, di sospendere per 90 giorni l...
10/04/2025
UniCredit: finanziamento 9 milioni di euro a sostegno della crescita di Coop Reno
UniCredit: finanziamento 9 milioni di euro a sostegno della crescita di Coop Reno
10/04/2025
Delocalizzare negli Stati Uniti per evitare i dazi: la strategia più evocata, la meno praticabile
I nuovi dazi annunciata da Donald Trump hanno portato le imprese italiane è stato valutare...
10/04/2025
CRIF: il BNPL cresce del 32% nel secondo semestre 2024, rallentano i piccoli prestiti tradizionali
CRIF: il BNPL cresce del 32% nel secondo semestre 2024, rallentano i piccoli prestiti trad...
10/04/2025
UE sospende le contromisure contro gli Stati Uniti per 90 giorni: von der Leyen apre a un nuovo dialogo commerciale
Ursula von der Leyen ha annunciato la sospensione per 90 giorni delle contromisure tariffa...
10/04/2025
Def 2025, via libera del governo: crescita lenta ma stabile, Pil a +0,6%
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il nuovo Documento di Economia e Finanza, tracciand...
Trovati 112 record
Pagina
1
  • Intesa Nov 24 720