C’è un segmento del credito che non conosce frenate: non arriva in banca, non passa per lo sportello, non richiede firme su fogli protocollati. Vive dentro gli acquisti quotidiani, si attiva con un clic e nasce dal gesto più semplice del consumo digitale: compra adesso, pagherai poco per volta. È il Buy Now Pay Later, ed è ormai la nuova porta d’accesso al credito in Italia.
Il nuovo credito corre: il BNPL supera il prestito tradizionale. E cambia il modo di comprare
Nel primo semestre 2025 l’erogato cresce del 28% rispetto al 2024, addirittura +188% sul 2022. Mentre i prestiti finalizzati “Small Ticket” (importi fino a 1.500 euro) arretrano del 13%. È un sorpasso che dice più di un trend: racconta un cambiamento di mentalità. Il credito tradizionale arretra, la rateizzazione smart conquista terreno. E lo fa senza chiamarsi “prestito”.
Il debito che non si percepisce come debito
È questa la chiave culturale: chi usa il BNPL non sente di indebitarsi. È un pagamento “esteso nel tempo”, non un finanziamento. Il confine psicologico è sottile ma decisivo. Dentro quella sottigliezza si apre la trasformazione: per milioni di consumatori l’idea di credito sta cambiando forma, aspetto e linguaggio.
E non è solo una questione di marketing: il BNPL intercetta il bisogno di flessibilità in un contesto in cui inflazione e contrazione del potere d’acquisto rendono il pagamento immediato più gravoso. È l’anticamera di un nuovo modello di spesa: più modulata, ma con la stessa frequenza.
Il rischio: perché non esplode
Nel rapporto CRIF, il dato più sorprendente è la stabilità della rischiosità: il tasso di default è meno della metà rispetto allo small ticket tradizionale. Questo significa che chi sceglie BNPL non “scivola” nel mancato pagamento. Non siamo davanti a una bolla, ma a un uso disciplinato del debito. L’utente medio sa quanto può permettersi: sceglie importi limitati, in tempi rapidi, senza esposizione lunga.
La tentazione per il legislatore, per ora, è osservare. Nessun allarme credito facile, nessun segnale di deterioramento. Ma se la curva continuerà a salire, sarà inevitabile che la vigilanza arrivi a occuparsene.
Perché cresce così tanto? La rottura invisibile
C’è poi una dinamica industriale: il BNPL è “embedded”, cioè incollato all’e-commerce. Non occorre cercarlo: è lì, nel carrello. Non si fa domanda di credito: si conferma un acquisto. È l’inversione del rapporto di forza. Non è il consumatore che entra nel prestito, è il prestito che entra nel consumo.
Per questo cresce anche dove la domanda di microcredito avrebbe rallentato: lo sostituisce. Nelle fasce basse degli importi il BNPL non affianca, rimpiazza.
Chi lo usa davvero
Il profilo demografico è rivelatore. È vero che Millennials e Gen X guidano il fenomeno, ma il dato più inatteso è la crescita dei Baby Boomers, la generazione che storicamente preferiva la banca allo smartphone. Il messaggio è semplice: quando il prodotto è davvero facile, nessuno è escluso.
E poi c’è un dettaglio che pesa: le donne sono maggioranza — 56% degli utenti contro il 44% degli uomini. Una frattura netta rispetto al credito tradizionale, dominato dall’utenza maschile. Significa che il BNPL sta diventando anche una chiave di inclusione finanziaria. Non a caso, tra i “new to credit” — chi non aveva mai avuto un finanziamento — il BNPL arriva al 17%, quasi il doppio rispetto allo Small Ticket.
La geografia del nuovo credito
Il fenomeno è più forte nel Nord-Ovest, dove la digitalizzazione dei pagamenti è più radicata. Il Sud resta più legato ai canali tradizionali: non solo per infrastrutture, anche per abitudini. Ma questa distanza appare più congiunturale che strutturale. Quando il BNPL entra negli acquisti quotidiani, dilaga per trascinamento: non serve scoprire il prodotto, basta accettare la rateizzazione.
L’ombra lunga sui prestiti bancari
La banca non perde un cliente, perde un momento di relazione. Il prestito piccolo era spesso la prima tappa per instaurare un rapporto creditizio. Il BNPL lo sostituisce e lo porta fuori dal perimetro bancario. È per questo che gli analisti parlano di cambiamento sistemico: non è un nuovo prodotto, è un nuovo “canale”.
La questione non è se sottrarrà quote al credito tradizionale. È già successo. La domanda è quanta parte di questo spazio potrà diventare “non bancario” in modo stabile.