Un dardo di luce autunnale trafigge i tappeti d’oro e d’arancio intrecciati da mani sapienti. Siamo a Tirolo, il grazioso borgo sopra la città termale di Merano, dove la scrupolosa cura della vite e dei vigneti da parte dei viticoltori, autentici “giardinieri del paesaggio”, esalta il fascino del paesaggio, tra sentieri del vino e meleti.
L’autunno è il periodo perfetto per fare un salto nel borgo adagiato a una trentina di chilometri da Bolzano. Nella stagione per eccellenza che esalta colori, i profumi, i sapori intensi, i frutti dell’uva, le mele e castagne dominano il territorio rendendolo ancora più bello con le loro tinte vivaci. La zona di Tirolo era cara anche ai Romani per la sua collocazione geografica favorevole che le consentiva di essere riparata e protetta dai venti freddi grazie alla catena montuosa del Gruppo del Tessa.
Trovandosi a circa 600 metri d’altitudine, tra una collana di cime, il borgo che ha dato il nome all’omonima regione su una lingua di terra di deiezione morenica situata verso sud, è disteso su un assolato altopiano, ideale per i vitigni di Pinot Bianco, Traminer Aromatico, Pinot Nero, Lagrein, Merlot e Schiava. Questi vini, oltre ad essere prodotti, sono anche offerti e venduti presso le cantine, i masi e i ristoranti di Tirolo.
Il Sentiero del vino
Proprio a questo prodotto è dedicato “Il Sentiero del vino” che, partendo dall’Associazione Turistica di Tirolo si snoda tra i vigneti e le amene colline, provvisto di stazioni interattive che “raccontano” fatti e curiosità sulla viticoltura a Tirolo. Il sentiero si raccorda quindi con la Passeggiata Falkner che conduce al belvedere “Doss”. Volendo, qui si può imboccare il sentiero Brunnenburgsteig che conduce dritto a Castel Fontana e al suo museo agricolo. Altrimenti si prosegue lungo via del Castello e via Principale per ritornare al punto di partenza.
Proprio sotto Castel Tirolo, il maniero dei Conti di Tirolo (Conti della Val Venosta) che, oltre a dare il nome al vicino paese e all’intera regione, ne influenzò in modo significativo la storia, sorge un piccolo vigneto al centro dell’ambizioso progetto dell’enologo della Cantina di Merano che ha voluto creare un nuovo vino con una maturazione e un affinamento sui lieviti. Il Pinot Bianco, battezzato “Tyrol”, è un vino complesso che entusiasma per la sua finezza, le note fruttate, la mineralità spiccata e il considerevole potenziale d’invecchiamento.
I più appassionati non potranno rinunciare a VinoCulti – Vivere il vino a Tirolo, la manifestazione che abbraccia una serie di appuntamenti che ruotano intorno al nobile succo della vite e alle sue seducenti sfaccettature. Il programma, che inizia in primavera per concludersi in autunno, termina il 27 ottobre con la Festa in Via del Castello, un’autentica celebrazione dell’autunno che vuole essere una festa del raccolto dell’anno, appuntamento fisso per gli amanti dell’autentica cultura enologica, con musica dal vivo, vino e specialità gastronomiche nel centro di Tirolo.
Una passeggiata lungo il Sentiero Raccolta delle mele
La fine dell’estate a Tirolo coincide anche con la raccolta delle mele, i preziosi frutti dell’Alto Adige. Una buona parte del territorio di Tirolo è attraversata da questi alberi che in primavera trasformano il paesaggio in un profumato tappeto bianco-rosa con i loro fiori, per poi colorarlo in autunno con foglie e frutti variopinti. Gli amanti di questo succoso frutto non possono perdersi il Sentiero della Mela, un itinerario tematico dedicato al frutto, una passeggiata poco impegnativa che attraversa i meleti di Tirolo, arricchita di cartelli e installazioni interessanti dedicate alla storia, alle varietà, alla produzione e coltivazione del frutto.
La culla del Land Tirol è anche il terreno ideale per la crescita dei castagni. In autunno, queste imponenti sentinelle omaggiano gli abitanti dei loro gustosi frutti da sempre presenti nelle ricette autunnali altoatesine, specie nel periodo del Törggelen, un’antica usanza che ha origine già dal medioevo. Al termine di un’intensa giornata di lavoro nelle vigne, i contadini, si recavano a bere un buon bicchiere di vino novello e a mangiare castagne presso un Buschenschank (la tipica osteria contadina così chiamata perché un busche, ovvero una frasca verde appesa al suo ingresso, segnalava agli avventori l’apertura). Oggi, il Törrgelen, che si gusta da ottobre fino alla metà di novembre, si è trasformato in una sorta di merenda da gustare in compagnia di familiari e amici, solitamente dopo una passeggiata in montagna, a base di vino novello, canederli, carne salmistrata, Schlutzkrapfen (i ravioli tirolesi), Krapfen e castagne.
Presso il maso Sandgruberhof, a una decina di minuti a piedi dal centro del paese, il Törggelen viene servito nel giardino affacciato su Castel Tirolo, la valle, e le montagne circostanti.
Anche il Wenzlhof, dove è possibile gustare un bicchiere di vino di produzione propria, è un ottimo punto di sosta per chiunque volesse assaggiare le specialità del territorio e dove i bambini possono divertirsi nel parco giochi attrezzato.
Tirolo, tra sapore e castelli
Non solo vino e sapori. Anche gli amanti della cultura troveranno in questo cantuccio di storia, un raffinato scrigno attraversato da castelli, chiese e fortezze. Castel Tirolo, il più importante, accoglie il Museo storico-culturale della Provincia.
Risalente al XII secolo, questa fortezza è la testimonianza più importante della storia tirolese, al punto da dare il nome all’intero territorio. La denominazione Tirolo inizialmente si riferiva alla sola località, ma col trascorrere del tempo ha designato anche il casato dei Conti del Tirolo per estendersi su tutto il territorio sul quale regnavano. Il castello conserva interessanti reperti storici come le opere di epoca romantica tra le quali spiccano i portoni in marmo, gli affreschi del primo gotico, un altare e i più antichi dipinti tirolesi su vetro.
Uno scavo archeologico ha portato alla luce i resti di tre chiese databili tra il VI e il XI secolo. Il palazzo meridionale accoglie i due portali romanici, mentre la cappella di San Pancrazio, costruita su due piani, sfoggia preziosi affreschi gotici. Il cosiddetto “Mushaus” è la sede della presunta camera nuziale della contessa Margarete di Tirolo, detta “Maultasch”. Nel mastio, completato solo dopo il 1902, è possibile ripercorrere in venti tappe l’appassionante storia dell’Alto Adige nel XX secolo. Quella che un tempo è stata la sede degli edifici di servizio, ospita oggi le mostre temporanee.
Documentata per la prima volta nel 1164, ma probabilmente molto più antica, la chiesa parrocchiale di Tirolo è la più antica chiesa battesimale missionaria della zona, dedicata a Giovanni.
L’edificio, originariamente avviato in stile romanico - con la torre romanica ancora oggi visibile - è stato successivamente ampliato con un coro gotico.
Non passano inosservati il fonte battesimale in marmo bianco di Lasa degli inizi del XVI secolo, l’organo con antiche canne in legno e metallo, l’altare neogotico, le figure vescovili, la statua di Giovanni sul fonte battesimale, i dipinti a olio e il gruppo della crocifissione. In occasione del restauro, avvenuto tra il 1969 e il 1970, sono state riportate alla luce pitture a secco del 1480.
Nella regione di Lana arriva la “Festa della castagna”
Quindici chilometri separano Tirolo da Lana. Da 27 anni assieme ai comuni di Tesimo-Prissiano e Foiana, da metà ottobre all’inizio di novembre, questo piccolo centro della Val d’Adige, tra Bolzano e Merano, all’ingresso della Val d’Ultimo, celebra la castagna.
D’altronde già nel XVI secolo questo territorio veniva descritto come terra d’origine delle “beschtn Keschtn”, ovvero delle castagne migliori del Tirolo. Il termine “Keschtnriggl” designa pertanto le Giornate delle castagne a Lana, Foiana, Tesimo e Prissiano, un appuntamento che mostra ai visitatori la cultura e le usanze della regione con particolare attenzione alle castagne e al loro significato per la popolazione locale.
Durante queste giornate, alcuni ristoranti selezionati portano in tavola piatti tradizionali e sorprendenti creazioni innovative a base di castagna.
La manifestazione prende il nome dal “Keschtnriggl”, un oggetto rurale un tempo utilizzato per sbucciare le caldarroste.
Immancabile la presenza, davanti all’ufficio dell’Associazione Turistica di Lana e dintorni, di Johann Laimer, che possiede il primo e unico vivaio di castagni privato dell’Alto Adige a Postal, sul Monzoccolo, e raccoglie a mano, aiutato dalla sua famiglia, circa 4000 chili di castagne a stagione.
Lungo il Sentiero didattico sul castagno di Foiana è invece possibile trovare stazioni tematiche che spiegano come avviene la coltivazione del castagno, mentre, fiore all’occhiello della rassegna “Keschtnriggl” è la Festa della castagna nel paese di Foiana, attesa domenica 20 ottobre.
Lunedì 21 ottobre l’appuntamento con “Castagne e vino” regalerà una giornata da trascorrere nei castagneti di Lana presso il maso “Katzenthalerhof”, nelle vicinanze della roggia di Brandis, e nei vigneti del maso “Hännsl am Ort” a Lana di Mezzo, tra rogge, vino, natura, storiche mura e cantine.