In questi ultimi mesi abbiamo assistito ad una ripresa delle attività dei veicoli a guida autonoma (AV) in particolare negli Stati Uniti. Waymo, la società di Google dedicata a questo business, ha aperto una quinta filiale ad Atlanta e sta portando il numero di robo-taxi (taxi autonomi) a 1500.
Arrivano le auto a guida autonoma: benefici e dubbi
Tesla, dopo quasi una decade di annunci di lancio di veicoli autonomi, sta finalmente per avviare un'attività con 12 robo-taxi ad Austin. E poi ancora Uber e Zoox, una controllata di Amazon, hanno annunciato novità nel settore.
C'è però anche qualche elemento negativo come ad esempio le proteste verificatesi a Los Angeles all'inizio di giugno in cui alcuni dimostranti hanno vandalizzato cinque auto a guida autonoma, per motivi vari tra cui si può anche intravedere un'opposizione all'automazione che sostituisce il lavoro umano.
Dobbiamo infatti domandarci quali siano i reali vantaggi di un'auto a guida autonoma. Sicuramente un aumento della sicurezza in quanto è dimostrato che la maggior parte degli incidenti (circa il 90%) dipendono dalla disattenzione o da errori dei guidatori; ogni anno nel mondo muoiono più di un milione di persone per incidenti stradali. Spesso si tratta di pedoni o di ciclisti e le auto a guida autonoma garantiscono un forte miglioramento della sicurezza. Anche se non si possono dire del tutto esenti da incidenti e ci sono stati di recente alcuni casi che hanno attratto l'attenzione del pubblico, come quello del robotaxi che a San Francisco ha investito e trascinato una donna per diversi metri.
Analizzando i vantaggi concreti delle AV questi sono meno chiari: se infatti si tratta di sostituire semplicemente i guidatori umani nei taxi, al di là dell'aspetto non trascurabile della maggiore sicurezza, vorrebbe dire introdurre una forma di automazione costosa per eliminare il lavoro di una persona.
Se poi guardiamo alla possibilità di un'AV acquistata da una famiglia per sostituire una o anche più macchine del nucleo familiare, c'è un evidente inefficienza perché se questa auto deve prima accompagnare i figli a scuola e poi i genitori in due posti diversi di lavoro è chiaro che fa tutta una serie di percorsi a vuoto che sono incrementali rispetto all'uso di tradizionale di 2 o 3 auto diverse.
Qual è quindi la vera soluzione in cui l'auto guida autonoma può dare un contributo all'inquinamento, al traffico e alla socialità: una situazione oggi teorica in cui le auto private di fatto si riducono moltissimo e vengono sostituite da veicoli autonomi di varie dimensioni e con vari livelli di premiumness nel prodotto e nel servizio offerto, con tariffe diverse, che girano costantemente per la città soddisfacendo i bisogni di tutti i tipi di popolazione.
In questo senso è ovvio che il numero di auto nei centri urbani diminuirebbe, gli spazi dei parcheggi lungo le strade sarebbero liberati, molte strade oggi a senso unico potrebbero diventare a doppio senso, insomma ci sarebbe una circolazione decisamente più snella e veloce e con un impatto ambientale positivo.
Addirittura anche il problema della ricarica dei veicoli elettrici, ipotizzando che questi veicoli in futuro siano elettrici, scomparirebbe in quanto potrebbero andare in alcuni grandi depositi dove ci sarebbe sia la garanzia sia la capacità di ricarica ottimizzando il numero di posti di ricarica e l'interazione con la rete elettrica per lo scambio di elettricità: il cosiddetto Vehicle-to-Grid, una tecnologia che permette alle auto elettriche di cedere energia dalle loro batterie alla rete quando necessario e non solo di ricaricarsi.