FOTO: Maurits Cornelis Escher, Giorno e notte, Febbraio 1938, Xilografia, 67.7 x 39.1 cm, Collezione M.C. Escher Holding, Paesi Bassi, All M.C. Escher works © 2024 The M.C. Escher Company, The Netherlands. All rights reserved
La prima volta di Escher ad Asti
L’artista delle geometrie e dei mondi impossibili sbarca per la prima volta ad Asti. Dal 16 novembre all’11 maggio Palazzo Mazzetti sfodera le inconfondibili opere di Maurits Cornelis Escher, creazioni uniche che coniugano l’arte con l’universo infinito dei numeri, la scienza con la natura, la realtà con l’immaginazione, sorprendendo il pubblico contemporaneo con invenzioni fantasiose e magici paradossi.
Oltre 100 opere, tra tassellature, metamorfosi, strutture dello spazio, fino ai lavori che dagli anni ’50 ne hanno accresciuto la popolarità, sfileranno in mostra assieme a pezzi imperdibili come Mano con sfera riflettente (1935), Vincolo d’unione (1956), Metamorfosi II (1939), Giorno e notte (1938), la celebre serie degli Emblemata, opere imperdibili del grande genio olandese.
A Milano la Torre PwC ospita un Picasso
PwC Italia apre nuovamente al pubblico le porte della propria Torre a Milano per un viaggio nell’arte circondati da un panorama avvolgente offerto dall’ultimo piano, a 130 metri d’altezza.
Ospite d’eccezione all’interno dell’opera d’arte architettonica disegnata dall’architetto Daniel Libeskind è l’opera La loge (Le balcon) di Pablo Picasso, un elemento della scenografia realizzata nel 1921 dall’artista per lo spettacolo teatrale “Cuadro Flamenco” proposto dall’impresario Sergej Djagilev, fondatore dei Ballets Russes.
Il capolavoro di Picasso, in prestito dalla collezione permanente della Pinacoteca di Brera, è esposto al pubblico per la seconda volta nella storia in questa occasione.
Acquisita dalla Pinacoteca di Brera nel 1976 e mostrata al pubblico per soli pochi mesi nel 2015 a valle di un intervento di restauro, “La loge (Le balcon)” è un frammento della scenografia che, per ragioni economiche, Djagilev fece tagliare nel 1926 al fine di rivendere i dettagli figurativi più significativi, ciascuno con la firma autentica di Picasso.
Le visite sono in programma il 16 e 17 novembre e il 23 e 24 novembre dalle 9.30 alle 19.30.
Un open day per riscoprire la Cassia
Domenica 17 novembre, dalle 10 alle 13, la Soprintendenza Speciale di Roma presenta alla cittadinanza il progetto di valorizzazione del complesso archeologico scoperto tra il 2020 e il 2022 lungo la Via Cassia al km 11,700 poco oltre il Grande Raccordo Anulare. I cittadini potranno ripercorrere i dieci secoli di storia racchiusi in un’area strategica dalla quale si domina la vallata nel mterritorio dell’antica città di Veio, cuore dell’Etruria meridionale. Il progetto è stato realizzato con la Eos Arc nell’ambito di un’operazione di archeologia preventiva con la committenza di Rossetti Fuel Srl.
Il complesso archeologico è adiacente a una stazione di servizio al cui interno è stato allestito un percorso pedonale che si snoda tra una tomba a camera etrusca, una strada lastricata e l’accesso alla rete di gallerie idriche ipogee che attraversano gran parte del sito e che servivano ad alimentare l’impianto termale presente sulla collina. Nel corso dell’open day gli archeologi che hanno effettuato lo scavo illustreranno le varie fasi di vita del sito, dagli etruschi all’epoca romana della repubblica e dell’impero.
Gli scatti di Brassai a Bassano del Grappa
L’amico Henry Miller lo aveva definito “l’occhio vivo” della fotografia.
E in effetti Brassaï, pseudonimo di Gyula Halász, era davvero un acuto osservatore. Trasferitosi a Parigi nel 1924 fu capace di immortalare i mille volti della capitale francese e i suoi abitanti. Una mostra, intitolata Brassaï. L’occhio di Parigi, accoglie i suoi scatti, dai monumenti simbolo della città ai quartieri operai, dalla gente di strada agli amici artisti e intellettuali, dalle serate di alta moda alla Parigi segreta dei club e delle “case delle illusioni”.
L’amicizia con personaggi del calibro di Picasso, Prévert e Dalí, e la vicinanza al movimento surrealista, permetterà a questo genio poliedrico dal multiforme talento – cimentatosi con il disegno, la pittura, la scultura, la scrittura - di partecipare allo straordinario fermento culturale che investì Parigi in quegli anni.