Arte & Finanza

- di: Paolo Signorelli
 

 

Valentina Bonomo

La fotografia come fonte di investimenti record: fino a vent’ anni fa sarebbe stato impensabile credere a una simile teoria. Pagare una fotografia come un dipinto di un protagonista dell’arte contemporanea era pura utopia. Ora, però, le cose sono cambiate radicalmente. Valentina Bonomo, nota gallerista romana di origine pugliese – che cura la mostra “Il Segreto della Luce” di Carlo Gavazzeni Ricordi nel Parco Archelogico di Ostia Antica – ci racconta come la fotografia possa rappresentare una forma importante di investimento e di guadagno.

Valentina, il 28 febbraio verrà inaugurata ad Ostia “Il Segreto della Luce” di Gavazzeni Ricordi. Che tipo di mostra sarà?
Una mostra da non perdere, un’occasione per conoscere da vicino anche un luogo magico, storico, come il Parco Archeologico di Ostia.“Il segreto della luce” racconta, per intero, la storia dei luoghi, degli oggetti, delle persone. È un excursus nell’amore, che si lega a Roma e ai suoi monumenti, che sono vivissimi.
Raccoglie un nucleo di lavori che Gavazzeni Ricordi ha realizzato nella Capitale. Tutte opere dunque in sintonia con la Città Eterna. Fotografie in grande formato, che meglio rappresentano il lavoro dell’artista e che, in qualche modo, rimandano alla stratificazione della storia: teatri, biblioteche e musei vuoti e scorci monumentali. Una mostra che durerà per ben 4 mesi.

Una scelta voluta quella di puntare sulla lunga durata dell’evento?
Certamente. Ritengo che il pubblico debba appassionarsi nel tempo. Questa esposizione non deve quindi consumarsi velocemente. E la scelta del luogo non è casuale: rappresenta un’opportunità in più per visitare Ostia. Molti romani, infatti, non conoscono ancora un luogo così maestoso come il Parco Archeologico. Mi auguro che “Il Segreto della Luce” dia ulteriore lustro ad Ostia e che rappresenti oltremodo una sorpresa per i turisti.

Esiste un connubio tra la fotografia, intesa naturalmente come forma di arte e la finanza? Oggi conviene investire in questo mondo?
Esiste eccome, ormai è assodato. Da diversi anni la fotografia è diventata fonte di investimento e di guadagno, così come l’arte. Anche perché la fotografia è comunque arte. Ci sono degli artisti-fotografi che hanno incassato cifre astronomiche. E tra questi alcuni componenti della scuola tedesca come Thomas Struth oppure Andreas Gursky. Geni veri e propri, entrati in questo mercato, che sono riusciti ad incassare milioni di euro.

Qual è l’esatto momento storico in cui la fotografia è diventata arte? E’ così anche in Italia?
La rivoluzione è cominciata alla fine degli anni Ottanta (ma ancor prima la fotografia entra a far parte del mondo dell’arte grazie ad autori come Nadar e Man Ray), quando un numero sempre maggiore di artisti ha scelto di abbandonare tele e pennelli per interpretare il mondo attraverso l’obiettivo fotografico. Da quel momento, col passare del tempo, diverse gallerie, specializzate in fotografia, si sono consolidate. Anche in Italia, ovviamente. Anzi, in un certo senso, si può addirittura affermare che le foto siano nate in Italia. Certo, ci sono anche Francia e Germania come paesi pionieri, ma grandi maestri come Franco Fontana, Luigi Ghirri, Mario Giacomelli, Ugo Mulas, Gabriele Basilico, conosciuti in tutto il mondo, hanno rappresentato e rappresentano l’élite assoluta.  La fotografia italiana è una vera tradizione, che ha fatto scuola negli anni.

Come si investe nella fotografia? Quali consigli si sente di dare?
Di sicuro, come in tutti gli ambiti, non bisogna mai improvvisare. Soprattutto, bisogna sempre studiare, documentarsi, considerare molti aspetti: la conservazione, il tipo di carta, la qualità della stampa, la numerazione, la tiratura.  Se una foto è d’epoca, quindi vintage, occorre saperla riconoscere e capire se si tratti o meno di originale o di copia. Non si può esser superficiali, né come fotografi, né come ipotetici acquirenti.
Al giorno d’oggi, grazie alla tecnologia, tutti o quasi sono in grado di scattare delle belle immagini. In pochi riescono però ad immortalare quel preciso attimo, che solo con la fotografia riusciresti a spiegare. Un conto è sapere usare una macchina fotografica come strumento, un altro è esprimere qualcosa.

Carlo Gavazzeni Ricordi, perché ha deciso di puntare e investire su di lui?
Beh perché parliamo di un artista che, seppur considerato appartenente alla “giovane generazione”, ha già un’esperienza internazionale notevole, un lavoro alle spalle importante, avendo esposto i propri lavori nei musei e nelle gallerie più prestigiose al mondo. Ecco perché, per questi motivi, ritengo che meriti attenzioni sia dal punto di vista storico, che di investimento. Inoltre, la fotografia per Carlo Gavazzeni Ricordi è lo strumento che traduce il suo raffinato sentire. Le sue immagini riproducono visioni di una mente impegnata in un’incessante ricerca. La sintesi espressa dall’artista svela una stratificazione ottenuta attraverso un seducente uso del colore, che suggerisce incredibilmente anche la materia, per ritrarre immagini sospese nel tempo.

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