Proprietà intellettuale e PMI: +93% delle entrate per chi ha registrato marchi e brevetti

- di: Barbara Bizzarri
 
La scheda di valutazione sulle PMI e la proprietà intellettuale 2022, uno degli studi di punta dell’EUIPO, sviluppato e pubblicato attraverso l’Osservatorio europeo sulle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale, che quest’anno celebra il suo decimo anniversario presso l’EUIPO, è un’importante indagine a livello europeo che mostra che solo il 10 % delle piccole e medie imprese dell’Unione è titolare di diritti di proprietà intellettuale registrati quali marchi, disegni e modelli e brevetti nazionali ed europei. Dalla nuova indagine si evince che un’ampia maggioranza di PMI dell’UE probabilmente non sa come sfruttare al meglio le proprie risorse intellettuali o dove trovare assistenza per sviluppare le proprie strategie di PI.

Tuttavia, la scheda di valutazione delle PMI per il 2022 indica anche che quasi tutte (93 %) le PMI con diritti di PI registrati hanno rilevato un impatto positivo sulla loro attività. Gli studi economici mostrano una correlazione positiva, particolarmente marcata per le PMI, tra la titolarità dei diritti di PI e i risultati economici. Le PMI che possiedono diritti di PI generano il 68 % di entrate in più per dipendente rispetto alle imprese che non ne detengono, e hanno riferito un miglioramento della reputazione o dell’immagine dell’impresa (60 %), una migliore protezione della PI (58 %) e migliori prospettive commerciali a lungo termine (48 %) grazie alla registrazione dei propri diritti di PI. Gli studi economici mostrano una correlazione positiva, particolarmente marcata per le PMI, tra la titolarità dei diritti di PI e i risultati economici. Le PMI che possiedono diritti di PI generano il 68 % di entrate in più per dipendente rispetto alle imprese che non ne detengono.

I dati della scheda di valutazione delle PMI confermano l’impatto positivo derivante dalla registrazione. Inoltre, un terzo (36 %) delle PMI titolari di diritti di PI afferma di aver ottenuto un profitto economico grazie ai diritti registrati. Tra i motivi della registrazione più comuni figurano la convinzione delle PMI che i diritti di PI aiutino a prevenire la contraffazione (66 %) e, a seguire, l’aumento del valore e dell’immagine della loro impresa (65 %) nonché la garanzia di una maggior certezza del diritto (63 %). Inoltre, la metà delle PMI ritiene che un motivo per la registrazione sia l’applicazione efficace delle norme.

Per quanto riguarda, invece, i motivi della mancata registrazione, la ragione principale addotta dalle PMI è di non cogliere alcun vantaggio aggiuntivo con la registrazione di diritti di PI (35 %). Altre motivazioni addotte sono l’opinione delle PMI secondo cui le proprie risorse intellettuali non sono sufficientemente innovative per la registrazione (20 %), le conoscenze insufficienti (19 %) o il fatto di non soddisfare i requisiti di registrazione (19 %). 

Il Direttore esecutivo dell’EUIPO, Christian Archambeau, ha dichiarato: “Insieme all’UE e alla comunità di PI, continueremo a essere il punto di riferimento per le PMI, guidandole nel mondo della proprietà intellettuale. Un modo per farlo è garantire che le PMI siano consapevoli dei vantaggi derivanti dalla protezione della loro innovazione e creatività. Inoltre, lavoriamo a stretto contatto con i nostri partner per fornire sostegno finanziario e consulenza in modo che ogni PMI che crea proprietà intellettuale possa proteggerla dalle violazioni nel modo più semplice ed economico possibile”.

Lo Studio esamina anche le violazioni e il modo in cui le PMI affrontano questo problema. Tra le PMI titolari di un diritto di PI registrato, il 15 % ha subito violazioni dei propri diritti di PI, il più delle volte per quanto riguarda i marchi, con una conseguente perdita di fatturato e di reputazione. Nove PMI su dieci hanno intrapreso azioni per far rispettare i propri diritti di PI, in particolare attraverso trattative dirette.

In generale, l’85 % delle PMI titolari di diritti di PI registrati si affida a misure specifiche per individuare potenziali violazioni che dipendono principalmente dai riscontri dei clienti, dalle informazioni ricevute occasionalmente o dal monitoraggio sistematico.
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