Netanyahu e Biden annunciano il cessate il fuoco in Libano

- di: Redazione
 
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha annunciato con un discorso alla Nazione in diretta Tv la decisione di dire sì alla tregua in Libano (che secondo alcune fonti sarebbe operativa da domattina, anche se il primo ministro libanese Najib Mikati lo vuole subito) ma, ha avvertito Netanyahu, il cessate il fuoco in Libano “dipenderà da cosa succederà sul terreno: se Hezbollah si riarmerà, noi attaccheremo”. E si è appuntato una “medaglia” sul petto: “Hezbollah non è più quello di prima, lo abbiamo riportato indietro di decenni”.
Il premier israeliano ha affermato che ci sono tre motivi per fare una tregua ora: concentrarsi sulla minaccia iraniana; rinnovamento delle forze e rifornimento completo (e su questo ultimo argomento ha confidato: “Vi dico apertamente che ci sono stati grossi ritardi nella fornitura di armi e munizioni"); terzo motivo, separare i fronti e isolare Hamas.
L’Amministrazione Biden (Il presidente Usa, che come Netanyahu ha tenuto un discorso alla Nazione in cui ha annunciato la tregua agli americani) sta discutendo con “i partner e le agenzie alleate se avere un ruolo di monitoraggio”. E il portavoce del Pentagono, il generale Pat Ryder, in un briefing con la stampa ha dichiarato che “dobbiamo capire quale ruolo avrà il dipartimento della Difesa”.
Intanto si alza la voce del patriarca di Gerusalemme dei Latini, il cardinale Pierbattista Pizzaballa: “Il Medio Oriente è una regione tormentata da divisioni di ogni tipo, ora dicono ci sia il cessate il fuoco in Libano ma non significa che ci sarà la pace, la pace è ben altra cosa, a Gaza le cose sicuramente continueranno, Dio solo sa come.. la pace si fa con relazioni pacifiche tra i popoli, non le vedremo presto, però bisogna prepararle, si devono ricostruire non solo le strutture fisiche ma le relazioni distrutte da questa guerra”.
Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, scrive su X: “Bene, in chiusura del G7 Esteri, la notizia del cessate il fuoco in Libano. Orgogliosi di aver dato un contributo determinante a questo importante risultato per la pace in Medio Oriente". Tajani precisando inoltre di essere “onorato di aver presieduto quattro riunioni del G7. L’Italia torna protagonista della politica internazionale ricevendo assoluto riconoscimento dai suoi alleati. Continueremo a lavorare per rafforzare la stabilità nel mondo”.

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