Mise: 10 milioni a sostegno di ceramica e vetro artistico

 
Diventano operative le misure del Ministro dello sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, che mirano a sostenere le imprese della filiera della ceramica artistica e tradizionale e del vetro artistico di Murano con risorse complessive pari a 10 milioni di euro.

Si tratta di due decreti che disciplinano le modalità di presentazione delle domande per richiedere contributi a fondo perduto destinati da una parte a ridurre i costi delle bollette di gas e dell’energia elettrica per l’anno 2022 di ambedue i settori, dall’altra alla realizzazione di progetti per la valorizzazione dell’attività della ceramica artistica e tradizionale, nonché della ceramica di qualità.

“Puntiamo a garantire la continuità produttiva e la valorizzazione di storiche attività di maestri artigiani che, con i loro prodotti di alta qualità, rappresentano delle eccellenze tipicamente italiane riconosciute in tutto il mondo”, dichiara il ministro Giorgetti. “È un segnale di attenzione - prosegue - verso le imprese della ceramica e del vetro artistico di Murano che,  dopo essere state messe a dura prova dalla crisi legata al Covid, si trovano adesso a fronteggiare le conseguenze del conflitto in Ucraina come l'aumento dei costi energetici e delle materie prime”.

In particolare, il primo decreto prevede che entro il 15 settembre 2022 le imprese del settore della ceramica artistica e tradizionale e del vetro artistico di Murano potranno fare domanda per richiedere contributi a fondo perduto dedicati al pagamento di una parte rilevante delle bollette di gas e dell’energia elettrica di quest’anno. Per la misura è stato istituito un fondo presso il Mise con una dotazione finanziaria di 5 milioni di euro.

Il secondo decreto prevede invece che, a partire dal 1 giugno e fino al 30 giugno 2022, le imprese della filiera della ceramica artistica e tradizionale, nonché della ceramica di qualità (codice Ateco 23.41) potranno richiedere un contributo a fondo perduto, per importo non superiore all’80% delle spese totali ammissibili e comunque non oltre a 50 mila euro per singola impresa, al fine di realizzare progetti destinati a sviluppare piattaforme informatiche, tecnologie, ma anche favorire l’acquisto di nuovi macchinari. La misura è finanziata con 5 milioni di euro.
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