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Bancomat e Visa, parte il progetto pilota: così Bancomat Pay si aggancia alla rete globale

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Bancomat e Visa, parte il progetto pilota: così Bancomat Pay si aggancia alla rete globale

Un accordo che pesa. Un passaggio che segna una svolta per l’intero sistema dei pagamenti digitali italiani. Bancomat e Visa avviano il progetto pilota che estenderà Bancomat Pay oltre i confini nazionali, portandolo direttamente dentro la rete internazionale del colosso statunitense. Una scelta strategica, preparata da mesi, che ora esce allo scoperto: interoperabilità, sicurezza, accettazione ovunque. Un salto di scala per un wallet nato in Italia e pronto a giocarsela fuori casa.

Bancomat e Visa, parte il progetto pilota: così Bancomat Pay si aggancia alla rete globale

L’obiettivo è semplice: usare Bancomat Pay anche all’estero, come qualunque carta Visa. Contactless, veloce, dentro qualsiasi esercizio commerciale che già accetta il circuito internazionale. Tutto tramite smartphone, senza carta fisica. Stesso wallet, stessa app, stessa esperienza. Il progetto sfrutta VisaPay, la piattaforma che garantisce tokenizzazione e protezione dei dati. Per gli utenti, il vantaggio è evidente: nessuna frizione, nessuna barriera tecnica o geografica. Per le banche, un’integrazione diretta con un’infrastruttura globale.

Bancomat Pay, numeri e ambizioni di un ecosistema che cambia
Negli ultimi anni Bancomat Pay ha consolidato il proprio ruolo nei trasferimenti digitali, nei pagamenti in negozio, nell’online. Ora arriva l’espansione internazionale. Il portafoglio utenti — già ampio grazie all’integrazione nelle app di molte banche italiane — potrà approfittare di un’infrastruttura globale che amplifica la portata del servizio. Per il gruppo Bancomat, il progetto è l’occasione per passare da circuito domestico a piattaforma competitiva in un mercato dominato da player internazionali.

Le parole dei vertici, il messaggio politico-industriale
Per l’ad Fabrizio Burlando si tratta di “un passaggio importante nel percorso di evoluzione dei prodotti Bancomat, con l’obiettivo di offrire servizi digitali utilizzabili anche fuori dai confini nazionali”. Una frase che dice molto: apertura internazionale, modernizzazione, riconquista di un ruolo nel mercato dei pagamenti. Visa, dal canto suo, parla di “soluzioni semplici, sicure e universalmente accettate”, lasciando intendere che la partnership è destinata a durare e ad ampliarsi. Il segnale ai competitor è chiaro: il circuito italiano non resta fermo, ma si adegua — e rilancia.

“Il lancio del progetto pilota BANCOMAT Pay rappresenta un passo avanti significativo nell’innovazione dei pagamenti mobili in Italia” – ha aggiunto Stefano Stoppani, Country Manager di Visa in Italia (nella foto). “In Visa sfruttiamo le nostre capacità tecnologiche per supportare i nostri partner. Questo progetto dimostra il nostro impegno a sostenere l’evoluzione dell’ecosistema dei pagamenti italiani e a offrire agli utenti soluzioni di pagamento semplici, sicure e universalmente accettate.”

Perché arriva ora: il contesto di mercato
L’Italia è nel pieno di una crescita dei pagamenti digitali senza precedenti. Contactless sopra l’80%, wallet in espansione, normative che spingono la digitalizzazione. In questo quadro, restare legati a un’infrastruttura solo domestica non era più sostenibile. Il progetto con Visa consente a Bancomat di avere una rete globale senza rinunciare al controllo nazionale dell’ecosistema. Una mossa che pesa anche dal punto di vista industriale: banche, esercenti e consumatori avranno un unico strumento capace di funzionare ovunque.

Il test del 2026 e i prossimi passi
Il progetto pilota partirà a inizio 2026. Sarà la fase decisiva per testare sicurezza, funzionalità contactless, compatibilità con gli esercizi commerciali internazionali. Se i risultati saranno positivi, Bancomat Pay potrà diventare — di fatto — il primo wallet italiano con accettazione globale strutturata. Una piattaforma pienamente integrata nelle app bancarie e competitiva con i grandi wallet internazionali.
Un’operazione che non riguarda solo la tecnologia. Ma il posizionamento di un sistema-Paese in un settore strategico. E che, per una volta, vede un player italiano muoversi con ambizione.

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