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Vesuvio, incendi su tre fronti: mobilitazione nazionale

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Vesuvio, incendi su tre fronti: mobilitazione nazionale

Il Parco Nazionale del Vesuvio brucia ancora. Le fiamme, alimentate dal vento e dalle alte temperature, hanno aperto tre distinti fronti di incendio, rendendo difficile il lavoro dei soccorritori. I roghi minacciano aree boschive di pregio, habitat di specie rare, e in alcuni punti si avvicinano alle abitazioni, costringendo molte famiglie a lasciare le proprie case in via precauzionale.

Vesuvio, incendi su tre fronti: mobilitazione nazionale

Di fronte alla gravità della situazione, la Protezione Civile ha attivato la mobilitazione nazionale. Sul posto operano decine di squadre dei vigili del fuoco, supportate da sei Canadair e un elicottero. Le operazioni aeree si concentrano sulle zone più impervie, mentre a terra i volontari cercano di creare linee tagliafuoco per contenere l’avanzata del fuoco.

Indagini della Procura di Nola
La Procura di Nola ha aperto un fascicolo contro ignoti per incendio doloso, in attesa dell’informativa dei carabinieri. I magistrati non escludono la possibilità che dietro i roghi ci siano mani criminali, forse legate a interessi speculativi sul territorio. I primi sopralluoghi nelle aree colpite mirano a individuare eventuali inneschi e residui di materiali acceleranti.

Un operatore ferito durante le operazioni
Nel corso delle operazioni di spegnimento, un operatore è rimasto ferito da un tronco caduto a Terzigno. L’uomo è stato soccorso e trasferito in ospedale, dove è ricoverato in condizioni stabili. L’episodio ha evidenziato i rischi altissimi cui sono esposti i soccorritori, costretti a lavorare in condizioni di calore estremo e scarsa visibilità.

L’impatto ambientale e turistico

Oltre al danno ecologico, l’incendio rischia di compromettere l’immagine turistica del Vesuvio, uno dei simboli più visitati d’Italia. Le autorità locali temono una diminuzione degli arrivi, mentre guide e operatori turistici chiedono interventi rapidi per evitare che le fiamme distruggano sentieri e aree di interesse naturalistico.

La posizione del governo italiano
Il ministro dell’Ambiente ha definito la situazione “gravissima” e ha promesso un piano di riforestazione per le aree colpite, una volta che l’emergenza sarà sotto controllo. Nel frattempo, sono stati attivati centri di accoglienza per le famiglie evacuate e si valuta la richiesta di ulteriori mezzi aerei alle regioni vicine.

La sfida dei prossimi giorni
Le previsioni meteorologiche non sono favorevoli: caldo intenso e venti moderati potrebbero complicare ulteriormente le operazioni. I tecnici avvertono che spegnere completamente le fiamme richiederà ancora giorni, forse settimane, e che sarà necessario un monitoraggio costante per evitare la ripresa dei roghi. La priorità, al momento, resta mettere in sicurezza le aree abitate e limitare il più possibile i danni alla flora e alla fauna del parco.

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