Papa Leone ai nuovi vescovi: “Affrontare gli abusi del clero, non possono restare in un cassetto”

Un richiamo diretto e senza ambiguità. Papa Leone, rivolgendosi ai nuovi vescovi durante un incontro a porte chiuse, ha ribadito la necessità di affrontare con decisione la questione degli abusi all’interno del clero. “I comportamenti inappropriati non possono essere messi in un cassetto – ha detto il Pontefice – vanno affrontati, con senso di misericordia e vera giustizia, verso le vittime e verso gli accusati”. Le parole, rese note oggi dalla Sala Stampa vaticana attraverso alcuni stralci del discorso, riaffermano la centralità di un tema che continua a segnare la vita della Chiesa.

Papa Leone ai nuovi vescovi: “Affrontare gli abusi del clero”

Nel messaggio ai vescovi, Leone ha insistito sul doppio binario che deve guidare l’azione pastorale e istituzionale: da un lato la vicinanza alle vittime, riconoscendo il dolore subito e garantendo percorsi di ascolto e riparazione; dall’altro il rispetto per gli accusati, che devono essere giudicati con equità e nel rispetto delle procedure. Un equilibrio delicato, che il Papa riconosce come essenziale per mantenere credibilità e coerenza nella risposta della Chiesa a una ferita che ha minato la fiducia dei fedeli in molte comunità del mondo.

Trasparenza e responsabilità
Il Pontefice ha ricordato ai nuovi vescovi che la gestione degli abusi non può ridursi a pratiche burocratiche o a soluzioni di facciata. È necessario un impegno reale di trasparenza, che significhi innanzitutto la capacità di guardare in faccia i problemi senza nasconderli. La logica del “mettere in un cassetto” viene bollata come un atteggiamento dannoso, che non solo tradisce le vittime ma alimenta la sfiducia dei fedeli e rischia di lasciare le comunità in una condizione di sospetto permanente.

Un compito per i nuovi vescovi
L’invito di Leone assume un valore particolare perché rivolto a chi inizia ora il ministero episcopale. Ai nuovi vescovi il Papa chiede di non avere paura di affrontare la questione, di farsi carico delle ferite e di testimoniare uno stile di governo ecclesiale capace di unire fermezza e vicinanza. La prevenzione, la formazione del clero e il monitoraggio attento delle situazioni a rischio sono indicati come strumenti indispensabili per evitare che simili comportamenti si ripetano.

La Chiesa e la sfida della credibilità
Da anni la Chiesa cattolica è impegnata in un percorso di revisione e di riforma per rispondere agli scandali legati agli abusi. Le parole di Leone confermano che il tema resta prioritario nell’agenda del pontificato. La credibilità della Chiesa, ha sottolineato in più occasioni il Papa, dipende anche dalla capacità di affrontare con verità e coraggio le proprie ombre. Non si tratta solo di un obbligo morale, ma di un dovere verso le comunità che chiedono chiarezza, giustizia e sostegno.

Una linea che non cambia
Il discorso ai vescovi si inserisce nella continuità di un magistero che, sin dall’inizio del pontificato, ha messo la lotta contro gli abusi tra le priorità. Leone ha varato nuove norme, rafforzato i meccanismi di denuncia, istituito commissioni e introdotto procedure più stringenti. Con l’intervento di ieri ha voluto ribadire che la strada resta quella della fermezza, evitando compromessi che potrebbero annullare i progressi compiuti.