Usa 2024: le promesse di Kamala Harris e Donald Trump

- di: Redazione
 
Quando mancano appena poche ore all'inizio ufficiale delle elezioni presidenziali degli Stati Uniti (mentre milioni di voti sono stati già espressi, per via postale), i candidati, Kamala Harris e Donald Trump, hanno ripetuto i punti forti dei rispettivi programmi, quelli sui quali, ipoteticamente (in America quasi tutti scelgono la persona, non quello che dice) la gente dovrebbe decidere a chi dare il proprio appoggio.
Cerchiano di capire, limitandoci agli argomenti più sensibili per gli americani, le proposte e le promesse dei due candidati.

Usa 2024: le promesse di Kamala Harris e Donald Trump

Uno di quelli maggiormente toccati, durante la campagna elettorale, è stato uno di natura economica,
l'inflazione esplosa drammaticamente dopo l'invasione russa dell'Ucraina, ma, già prima, con le ripercussioni, sulla catena di approvvigionamento, della pandemia.
Kamala Harris ha posto, tra le sue priorità, la riduzioni dei costi di cibo e abitativi per le famiglie che lavorano, promettendo di vietare le speculazioni sui prezzi dei generi alimentari, di aiutare chi acquista una prima casa, di aumentare l'offerta di alloggi e di aumentare il salario minimo.

Da parte sua Trump ha promesso di mettere fine all’inflazione e di ''rendere l’America di nuovo accessibile'', individuando nella liberalizzazione delle concessioni di trivellazione per il petrolio un sicuro elemento per abbassare i costi energetici. L'ex presidente ha anche promesso ulteriori tagli ai tassi di interesse (una decisione che, come tutte quelle di politica monetaria, compete alla Federal Reserve), dicendo che la deportazione in massa di immigrati clandestini - suo cavallo di battaglia - allevierà la pressione sul mercato immobiliare.
Altro tema delicatissimo è quello delle tasse che Harris vuole aumentare sulle grandi imprese e sugli americani che guadagnano 400.000 dollari all'anno. Ma, nel programma del vicepresidente, ci sono sgravi fiscali per le famiglie, tra cui l'ampliamento dei crediti d'imposta per i figli. Donald Trump propone una serie di tagli fiscali per un valore di migliaia di miliardi, tra cui un'estensione dei tagli del 2017, che hanno aiutato soprattutto i ricchi. Tagli che, ha detto, saranno finanziati grazie a una crescita maggiore e tariffe sulle importazioni.

Un argomento che da sempre divide il Paese è l'aborto e, più in generale, il diritto delle donne a scegliere quel che ritengono meglio per sé stesse, che Harris ha posto al centro della sua campagna e continua a sostenere una legge che sancisca i diritti riproduttivi in tutto il Paese. Trump, invece, non ha trovato, su questo argomento, un messaggio coerente.
Sulle tematiche dell'immigrazione Harris ha avuto un punto debole della sua campagna, esponendosi agli attacchi dell'avversario. Da vicepresidente ha avuto l'incarico di mettere ordine al dossier, legato alla permeabilità del confine meridionale, raccogliendo miliardi di dollari di denaro privato per effettuare investimenti regionali volti a frenare il flusso verso nord. Il fatto che, dalla fine del 2023, il numero di immigrati che hanno varcato illegalmente il confine sia al minimo degli ultimi quattro anni ha in qualche modo rafforzato la sua posizione e ha sottolineato la sua esperienza come procuratore in California che affronta i trafficanti di esseri umani. Trump ha giurato di sigillare il confine completando la costruzione di un muro e aumentando l'applicazione delle leggi, promettendo la più grande deportazione di massa di migranti clandestini nella storia degli Stati Uniti. Promessa che ha fatto porre agli analisti una semplice domanda: Trump potrebbe davvero deportare un milione di migranti?

In politica estera Harris ha giurato di sostenere l'Ucraina "finché sarà necessario", continuando a sostenere la soluzione, per il Medio Oriente, dei due Stati, chiedendo la fine della guerra a Gaza. Trump ha una politica estera guidata dall''dea isolazionista e vuole che gli Stati Uniti si svincolino dai conflitti in altre parti del mondo. Ha anche annunciato che porrà fine alla guerra in Ucraina entro 24 ore attraverso un accordo negoziato con la Russia, una mossa che, secondo i democratici, darebbe coraggio a Vladimir Putin.

Sulle tematiche del commercio Harris ha criticato il piano radicale di Trump di imporre tariffe sulle importazioni, definendolo una tassa nazionale sulle famiglie lavoratrici che costerà a ciascuna famiglia 4.000 dollari all'anno.
Trump ha fatto delle tariffe un impegno centrale della campagna per proteggere l'industria statunitense. Ha proposto nuove tariffe del 10-20% sulla maggior parte dei beni esteri importati e molto più elevate su quelli provenienti dalla Cina.
Per quanto riguarda il clima, in qualità di vicepresidente, Harris ha contribuito all'approvazione dell'Inflation Reduction Act, che ha stanziato centinaia di miliardi di dollari per l'energia rinnovabile e per programmi di credito d'imposta e rimborso per i veicoli elettrici. Ma ha abbandonato la sua opposizione al fracking, una tecnica per estrarre gas e petrolio osteggiata dagli ambientalisti. Durante il suo mandato alla Casa Bianca, Trump ha revocato centinaia di misure di protezione ambientale, tra cui i limiti alle emissioni di anidride carbonica delle centrali elettriche e dei veicoli.
In questa campagna ha promesso di espandere le trivellazioni nell'Artico e ha attaccato le auto elettriche.

Sull'assistenza sanitaria Harris ha fatto parte di un'amministrazione della Casa Bianca che ha ridotto i costi dei farmaci da prescrizione e fissato un tetto massimo di 35 dollari per i prezzi dell'insulina. Trump , che ha spesso giurato di smantellare l'Affordable Care Act, ha detto che se eletto lo avrebbe solo migliorato, senza fornire dettagli. L'Act è stato determinante nel garantire l'assicurazione sanitaria a milioni di persone in più. Ha chiesto che i trattamenti per la fertilità siano finanziati dai contribuenti, ma i repubblicani al Congresso potrebbero osteggiarli.

Sulle tematiche Law and order, Harris ha spesso fatto riferimento alla sua esperienza, come procuratore generale della California mettendola in contrapposizione alle condanne subite da Trump, che da parte sua ha promesso di smantellare i cartelli della droga, stroncare la violenza delle gang e risanare le città governate dai democratici che, a suo dire, sono invase dalla criminalità. Ma ha anche detto che è pronto a impiegare l'esercito e la Guardia nazionale per affrontare gli oppositori, che definisce "il nemico interno", e "i lunatici della sinistra radicale". se dovessero ostacolare le elezioni. La delicata questione del possesso delle armi vede una netta differenza tra le posizioni dei due candidati. Harris e il suo vice, Tim Walz, entrambi possessori di armi, sostengono leggi più severe. Trump è uno strenuo difensore del Secondo Emendamento, il diritto costituzionale a portare armi. Rivolgendosi alla National Rifle Association a maggio, ha detto di essere il loro migliore amico.

Per la marijuana Harris ha chiesto la depenalizzazione per uso ricreativo, sostenendo che troppe persone sono state mandate in prigione per il possesso e sottolinea numeri sproporzionati di arresti per uomini neri e latini.
Trump ha ammorbidito il suo approccio e ha affermato che è giunto il momento di porre fine agli "arresti e alle incarcerazioni inutili" di adulti in possesso di piccole quantità di marijuana per uso personale.
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