Usa: la Corte suprema dice no a limiti all'accesso alla pillola abortiva

- di: Redazione
 
La Corte Suprema degli Stati Uniti ha respinto la richiesta di gruppi e medici contrari all'interruzione delle gravidanze di limitare l'accesso alla pillola abortiva. I giudici, due anni dopo aver posto fine al riconoscimento del diritto costituzionale all'aborto , hanno deciso all'unanimità per ribaltare la decisione di un tribunale di grado inferiore di annullare le misure della Food and Drug Administration statunitense che, nel 2016 e nel 2021, hanno facilitato la prescrizione e la distribuzione del farmaco, chiamato mifepristone.
La decisione è stata presa dal giudice conservatore Brett Kavanaugh.

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La pillola, approvata dalla FDA nel 2000, viene utilizzata in oltre il 60% degli aborti negli Stati Uniti.
I giudici hanno stabilito che i querelanti, che hanno intentato causa in Texas nel 2022, non avevano la legittimazione giuridica necessaria per portare avanti il caso, mancando l'azione giudiziaria del presupposto di essere stati danneggiati direttamente dalle decisioni adottate dall'agenzia federale.

La Corte Suprema, che ha una maggioranza conservatrice di 6-3, nel 2022 ha ribaltato il precedente ''Roe v. Wade'' del 1973 che aveva legalizzato l’aborto a livello nazionale, spingendo 14 Stati a promulgare misure che vietano o limitano drasticamente la procedura.
Il presidente Biden ha commentato la sentenza e, dopo avere criticato la linea adottata in materia dai repubblicani, ha detto che "non cambia il fatto che la lotta per la libertà riproduttiva continua."
"Ciò non cambia il fatto che la Corte Suprema ha ribaltato Roe v. Wade due anni fa e le donne hanno perso una libertà fondamentale. Non cambia il fatto che il diritto di una donna a ricevere le cure di cui ha bisogno è messo in pericolo se non impossibile in molti stati", ha aggiunto Biden.

Il giudice Kavanaugh ha, in particolare, scritto che anche se i querelanti, guidati da un gruppo chiamato Alliance for Hippocratic Medicine, non prescrivono né usano il mifepristone, essi volevano che la FDA rendesse più difficile per gli altri medici prescriverlo e per le donne riceverlo.
"Secondo l'Articolo III della Costituzione, il desiderio di un querelante di rendere un farmaco meno disponibile per altri non costituisce motivo di legittimazione ad agire in giudizio", ha scritto Kavanaugh, riferendosi alla disposizione costituzionale che stabilisce l'autorità del ramo giudiziario del governo americano.
Kavanaugh ha respinto la tesi avanzata dai querelanti secondo cui le azioni della FDA li costringeranno a praticare aborti, violando la loro coscienza, perché la legge federale li protegge già.
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