Il lavoro cresce ma zoppica: giovani penalizzati, donne in ripresa

- di: Bruno Coletta
 

Occupazione stabile, ma aumenta l’inattività
A novembre 2024, il mercato del lavoro italiano ha registrato luci e ombre. Il numero di occupati è sceso leggermente rispetto al mese precedente (-13.000 unità, pari a -0,1%), stabilizzandosi a 24 milioni e 65 mila. Tuttavia, il confronto annuo offre un quadro più incoraggiante, con un aumento di 328.000 unità (+1,4%). Il tasso di occupazione si è mantenuto stabile al 62,4%, ma preoccupa la crescita del tasso di inattività, salito al 33,7% (+0,1 punti percentuali).
Secondo i dati dell’Istat, il calo dell’occupazione ha interessato principalmente gli uomini, i giovani tra i 15 e i 34 anni e i lavoratori con contratti a termine. D’altro canto, le donne, i lavoratori con contratti stabili e le persone con più di 35 anni hanno segnato una crescita, confermando trend che evidenziano dinamiche demografiche e di genere.

Contratti stabili in crescita, ma crollano quelli a termine
La diminuzione degli occupati si concentra tra i contratti a tempo determinato, con un calo significativo di 39.000 unità (-1,4%) su base mensile e di 280.000 (-9,6%) rispetto a novembre 2023. Al contrario, i contratti a tempo indeterminato registrano un aumento sia mensile (+28.000, +0,2%) che annuo (+500.000, +3,2%). Gli autonomi, seppur stabili rispetto al mese precedente (-2.000 unità), mostrano una crescita importante su base annua (+108.000, +2,1%).

Giovani in difficoltà, donne in ripresa
L’occupazione giovanile si conferma il punto debole del mercato del lavoro: il tasso di disoccupazione tra i 15-24enni è cresciuto al 19,2% (+1,4 punti percentuali rispetto a ottobre). Gli under 35 hanno inoltre visto un aumento del tasso di inattività, indice di una crescente difficoltà nell’inserimento lavorativo.
Il mercato del lavoro femminile, invece, segna progressi: il tasso di occupazione delle donne è salito dello 0,1% su base mensile e dello 0,7% rispetto a novembre 2023. Contestualmente, il tasso di disoccupazione femminile è diminuito di 0,2 punti percentuali nel mese e di 2,5 punti su base annua, segnando uno dei miglioramenti più significativi del periodo.

Le opinioni degli esperti
Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl, ha commentato positivamente i dati Istat: “Le politiche del governo, come la riduzione del cuneo fiscale e gli incentivi all’occupazione giovanile, stanno dimostrando la loro efficacia. Il confronto con novembre 2023, che vede un aumento di 328.000 occupati, è incoraggiante. Dobbiamo continuare a investire su queste misure, rafforzando il potere d’acquisto e favorendo il turnover generazionale”.
Anche Confcommercio ha espresso una posizione rassicurante sul calo degli occupati su base mensile, sottolineando il “buon andamento dei contratti stabili” e l’attenuazione dell’inflazione alimentare, che potrebbe sostenere la spesa delle famiglie. “Il sistema delle imprese è orientato verso un equilibrio, senza previsioni di accelerazioni significative nel breve termine, ma con una solida intonazione positiva sul piano produttivo”, ha dichiarato l’Ufficio studi di Confcommercio.

Prospettive per il 2025
I dati di novembre evidenziano un mercato del lavoro in transizione, con elementi di forza e aree di fragilità. Mentre la stabilità dei contratti permanenti e i progressi delle donne rappresentano segnali positivi, il calo dell’occupazione giovanile e il peso crescente dell’inattività richiedono interventi mirati.
Per il 2025, sarà cruciale consolidare i progressi attuali e implementare politiche che favoriscano l’accesso dei giovani al lavoro, puntando su formazione e incentivi, per evitare che questa fascia di popolazione resti ai margini del mercato del lavoro.

(Nella foto la ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone)


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