Istat, inflazione stabile a dicembre: il quadro dei prezzi al consumo per il 2024
- di: Cristina Volpe Rinonapoli
L'Istat ha recentemente pubblicato i dati preliminari sui prezzi al consumo per dicembre 2024, evidenziando una crescita annuale dell'1,3%, in linea con il mese precedente. Questo dato riflette una decisa stabilizzazione dell'inflazione rispetto all'impennata del 2023, quando si attestava al +5,7%.
Istat, inflazione stabile a dicembre: il quadro dei prezzi al consumo per il 2024
L'andamento dell'inflazione per il 2024 è stato determinato dalla significativa riduzione dei prezzi dei beni energetici (-10,1%), accompagnata da una moderata contrazione nel settore alimentare (+2,3%, rispetto al +9,8% del 2023). Gli energetici regolamentati hanno mostrato un incremento rilevante (+11,9%), controbilanciato dalla flessione degli energetici non regolamentati (-4,2%).
L'inflazione di fondo, depurata dagli effetti degli energetici e alimentari freschi, si è fermata al +2,0%, confermando il trend di rallentamento rispetto all'anno precedente (+5,1%).
Settori di spesa: un'analisi dettagliata
Nel mese di dicembre, la crescita mensile dei prezzi è stata trainata dai servizi relativi ai trasporti (+1,4%) e dagli energetici regolamentati (+0,8%). Al contrario, i beni durevoli e gli alimentari non lavorati hanno registrato una contrazione rispettivamente del -1,9% e del -0,6%.
Sul fronte dei beni alimentari, il calo dei prezzi di frutta e vegetali freschi ha contribuito a ridurre il ritmo di crescita annuale del comparto alimentare complessivo. Tuttavia, i prezzi dei beni di prima necessità rimangono superiori all'inflazione generale, con impatti tangibili sulle famiglie.
Le implicazioni macroeconomiche
La decelerazione complessiva dell'inflazione nel 2024 è il risultato di un riequilibrio tra fattori esterni (riduzione dei costi energetici) e interni (adattamento della domanda). Tuttavia, le disparità settoriali evidenziano ancora criticità. Gli energetici regolamentati, pur in crescita, rimangono sotto pressione a causa delle dinamiche geopolitiche, mentre il rallentamento nei beni durevoli riflette una domanda interna debole.
Prospettive per il 2025
Con un trascinamento inflazionistico dello 0,3%, il 2025 si apre sotto il segno della prudenza. Sarà fondamentale monitorare gli sviluppi nei mercati energetici e l'eventuale impatto delle politiche monetarie restrittive, già avviate dalla BCE, per contenere ulteriormente l'inflazione e sostenere il potere d'acquisto delle famiglie.
Il dato armonizzato (IPCA) su base annua, al +1,4%, evidenzia infine la convergenza dell'Italia con la media europea, confermando il ruolo cruciale delle politiche coordinate per mantenere la stabilità economica. L'inflazione 2024 si chiude dunque in una fase di rallentamento, ma con importanti spunti di riflessione per il futuro, nel segno di una maggiore resilienza e sostenibilità dei prezzi.