Unicredit, Mustier: "Le fusioni non sono una panacea"

- di: Redazione
 
Per diverse congiunture, l'anno in corso passerà alla storia come uno dei più importanti a livello di attività di M&A in ogni settore (in quello dei semiconduttori si va per il secondo più alto di sempre dopo il 2015).

In particolare nel continente europeo stiamo assistendo a diverse operazioni di Fusione e acquisizione nel mondo delle banche, tutto nella speranza di rimediare alle difficoltà che si sono venute a creare negli ultimi 9 mesi, sin dallo scoppio della pandemia globale da Coronavirus.

Anche l'Italia è stata teatro di movimenti del genere, basti pensare all'acquisizione di Ubi Banca da parte di Intesa SanPaolo che ha scosso gli equilibri dell'intero orizzonte bancario del nostro paese sin dall'annuncio arrivato alla fine di luglio.

A riguardo oggi sono arrivate le dichiarazioni del Ceo di Unicredit, Jean Pierre Mustier, dopo alcune voci circolate nella stampa specializzata (più precisamente da Bloomberg) che ipotizzavano un'acquisizione da parte di Unicrediti di Monte dei Paschi di Siena. Ipotesi per cui il Tesoro dovrebbe uscire dal capitale in modo da permettere l'entrata a nuovi soci privati.

Il dirigente però, intervenendo alla conference online organizzata da Standard & Poor's Global e intitolata "Banking Horizon Europe 2020" ha detto la sua: "Le attività di fusione e acquisizione non rappresentano la panacea in generale e nemmeno per Unicredit. Il capitale in eccesso sarà usato per finanziare la redistribuzione agli azionisti grazie ai dividendi e il buyback delle nostre azioni, appena la Banca Centrale Europea permetterà agli istituti di farlo. E non si tratta di capire se lo farà, ma unicamente di scoprire quando".
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