Report della Camera di Commercio dell'Umbria: più immatricolazioni, meno Neet e slancio d’impresa under 35: l’Umbria scopre nei suoi giovani una forza strutturale di crescita. Ora servono contratti qualificati, percorsi collegati ai territori e incentivi a chi resta. Il presidente Mencaroni: “Fare di tutto per non disperdere questo patrimonio fondamentale”.
Un motore silenzioso ma decisivo
In Umbria la Generazione Z — chi oggi ha tra 13 e 28 anni — non è un orizzonte lontano: è un motore reale dell’economia regionale. I numeri parlano di disoccupazione giovanile in calo e partecipazione al mercato del lavoro in aumento, con un tasso di attività che supera sia la media del Centro sia quella nazionale. Ma la vera svolta viene dalla formazione: più iscrizioni universitarie, più percorsi tecnici e professionali, più attenzione alle competenze che servono alle filiere produttive. Emerge dal report della Camera di Commercio.
I giovani umbri studiano di più
L’Umbria cresce nella qualità e nella quantità degli studi. La propensione all’immatricolazione universitaria è tra le più alte d’Italia, con picchi che collocano il territorio nelle primissime posizioni nazionali. Anche la quota di popolazione adulta con bassi livelli di istruzione è tra le più contenute, segno di un capitale umano più robusto. Quasi un giovane su tre tra gli universitari sceglie discipline STEM. È la base di un vantaggio competitivo: più competenze, più produttività, più attrattività.
Neet in discesa, partecipazione in crescita
Cala la quota di chi non studia e non lavora e aumentano i percorsi di formazione, i tirocini e le esperienze professionali. Non è un effetto statistico: è una scelta di partecipazione. I ragazzi non aspettano che le opportunità capitino: le cercano e le costruiscono.
Impresa giovane: laboratorio di innovazione
Il secondo trimestre 2025 ha registrato un saldo positivo di nuove imprese under 35, il migliore degli ultimi cinque anni. I settori più vivaci: turismo esperienziale, agroalimentare innovativo, tecnologie digitali, manifattura sostenibile. È una generazione che non teme il rischio, unisce competenze tecniche e sguardo internazionale e chiede meno burocrazia, più mentoring, fondi seed accessibili e spazi condivisi dove far nascere idee.
Trattenere i talenti, costruire senso
L’Umbria forma bene, ma fatica a trattenere. Molti laureati partono in cerca di crescita professionale e retribuzioni coerenti. La sfida è trasformare la qualità formativa in occupazione qualificata, con contratti stabili, carriere trasparenti e ambienti innovativi. Come osserva l’avvocato Andrea Carta Mantiglia (BonelliErede): “Le nuove leve cercano autonomia, chiarezza, valori concreti. Vogliono sapere perché lavorano, non solo quanto guadagnano. Non basta dirsi inclusivi: bisogna dimostrarlo con fatti, benefit reali e percorsi trasparenti.”
La visione delle istituzioni economiche
Il presidente della Camera di Commercio dell’Umbria, Giorgio Mencaroni, mette il tema al centro dell’agenda: “I giovani della Generazione Z rappresentano la più grande opportunità di crescita per l’Umbria. Studiano più della media nazionale, partecipano al mercato del lavoro con energia e voglia di fare impresa. È una generazione concreta, che chiede percorsi formativi di qualità, lavoro vero, ambienti innovativi. Come Camera di Commercio lavoriamo per rafforzare il ponte tra scuola e imprese e premiare chi sceglie di costruire qui il proprio futuro. Non possiamo disperdere questo patrimonio umano: facciamo dell’Umbria una regione giovane, dinamica e attrattiva, dove restare e lavorare abbia senso.”
I cinque punti chiave
La Camera di Commercio dell’Umbria indica cinque punti di intervento strategico:
- Voucher di rientro per i laureati che scelgono l’Umbria come luogo di realizzazione professionale.
- Contratti qualificati per i primi impieghi, con durata certificata e prospettive di crescita.
- Incentivi all’imprenditorialità giovanile, con supporto a startup e spin-off e filiere dell’innovazione locale.
- Distretti culturali integrati e hub dell’esperienza, per connettere cultura, turismo e consumi giovanili.
- Formazione 4.0 e digitalizzazione delle PMI, per colmare rapidamente i gap di competenze.
Una generazione che può cambiare la regione
L’Umbria ha capitale umano di valore, costi d’impresa contenuti, comunità coesa e qualità della vita elevata. Ora serve un salto di scala: trasformare la potenzialità dei giovani in forza strutturale della crescita. La Generazione Z non chiede privilegi: chiede progetti. E i fatti lo dimostrano: studia, lavora, innova più della media nazionale. Chi saprà valorizzarla avrà protagonisti, non precari, capaci di costruire una nuova idea di sviluppo per l’Umbria.