Un’involontaria condivisione di messaggi riservati tra alti funzionari del Pentagono ha scatenato un doppio scandalo: da un lato, le preoccupazioni per la sicurezza nazionale, dall’altro, le rivelazioni di un dialogo sprezzante verso gli alleati europei. Al centro della polemica, il vicepresidente americano J.D. Vance e il segretario alla Difesa Pete Hegseth, le cui parole hanno riaperto vecchie ferite nelle relazioni tra Stati Uniti e Europa.
La chat segreta e l’errore che ha fatto scandalo
Tutto è iniziato quando Mike Waltz, consigliere per la sicurezza nazionale, ha incluso per errore Jeffrey Goldberg, direttore di The Atlantic, in una chat riservata su Signal dedicata alle operazioni militari nello Yemen. Il gruppo, denominato "Houthi", coinvolgeva 19 alti funzionari, tra cui lo stesso Vance e Hegseth.
Goldberg, giornalista pluripremiato, ha confermato di aver ricevuto accesso alla conversazione e ha lasciato intendere che pubblicherà ulteriori dettagli. “Non commenterò i contenuti specifici, ma ciò che ho visto solleva serie questioni su come vengano gestite le informazioni sensibili”, ha dichiarato Goldberg in un’intervista a CNN.
L’episodio ha immediatamente attirato critiche bipartisan. Secondo esperti di sicurezza, l’uso di Signal – sebbene cifrato – per discutere operazioni militari violerebbe i protocolli federali, che richiedono l’uso di sistemi governativi appositi. Inoltre, l’inclusione accidentale di un giornalista potrebbe configurare una violazione dell’Espionage Act.
“L’Europa è un parassita”: Le parole che hanno fatto infuriare Roma e Londra
Ma è stato il tono dei messaggi tra Vance e Hegseth, a innescare la tempesta diplomatica. In uno scambio riportato da The Atlantic, Vance ha scritto: "Non sopporto di dover salvare di nuovo l’Europa”, riferendosi ai raid contro gli Houthi. Hegseth ha risposto: "Condivido pienamente il tuo odio per il parassita europeo, è patetico”.
Donald Trump, intervistato alla Casa Bianca, non solo non ha preso le distanze, ma ha rilanciato: "Sono d’accordo con Vance. L’Europa è stata un parassita per anni. Non biasimo loro, biasimo Biden”, ha affermato riferendosi alle dispute commerciali e ai dazi.
La reazione europea non si è fatta attendere. Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha replicato con tono pacato ma fermo: "Forse Vance è appena arrivato e non conosce il pregresso, ma con la missione Aspides i nostri mercantili ce li proteggiamo da soli”, ha detto in una conferenza stampa a Roma. "La Marina militare italiana ha abbattuto diversi droni Houthi. Siamo integrati in operazioni congiunte con Usa e Gran Bretagna, ma nessuno può definirci parassiti”.
Anche Londra ha espresso disappunto, con un portavoce del Foreign Office che ha definito le dichiarazioni di Vance "inopportune e fuorvianti”.
Cosa succederà ora?
Mentre la Casa Bianca minimizza, definendo la polemica "una montatura dei media democratici”, il Congresso potrebbe avviare un’indagine formale sulla gestione della sicurezza informatica. Intanto, l’Europa valuta se chiedere chiarimenti ufficiali.
Una cosa è certa: le relazioni transatlantiche, già tese dopo anni di tensioni commerciali e divergenze sulla NATO, potrebbero subire un nuovo, grave colpo.