Un appello forte, autorevole e non più eludibile quello lanciato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella ai vertici dell’Unione Europea e ai governi dei Paesi membri.
Mattarella richiama l’Europa: “Sulla difesa comune è il tempo delle scelte, minacce globali sempre più vicine”
Durante un discorso pronunciato al Quirinale, in occasione della celebrazione del centenario dell’Aeronautica Militare, il Capo dello Stato ha messo sul tavolo uno dei nodi irrisolti del progetto europeo: la costruzione di una difesa comune. “Le decisioni sull’integrazione della difesa europea non sono più rinviabili”, ha affermato con fermezza, sottolineando come il tempo delle analisi sia finito e quello delle scelte concrete sia ormai inevitabile.
Mattarella ha richiamato la responsabilità politica e morale dei leader europei, ricordando che l’attuale scenario internazionale impone all’Unione di dotarsi di strumenti adeguati per garantire la sicurezza dei suoi cittadini. “L’efficace coordinamento con gli alleati è essenziale per affrontare con successo le sfide del presente e del futuro”, ha ribadito, invitando l’Europa a non limitarsi a una difesa passiva ma a diventare protagonista della propria sicurezza.
Il Capo dello Stato ha inoltre evidenziato che le minacce non riguardano soltanto i conflitti tradizionali, come la guerra in Ucraina, ma anche nuovi e insidiosi terreni di scontro: dal cyberspazio all’utilizzo militare delle tecnologie satellitari, fino alla corsa agli armamenti che sta progressivamente coinvolgendo anche lo spazio. “L’uso indiscriminato dello spazio rappresenta un pericolo crescente”, ha avvertito, mettendo in guardia dalla possibilità che la nuova frontiera tecnologica diventi teatro di conflitti senza regole.
Il peso della storia e la necessità di visione
Nel suo intervento, Mattarella ha tracciato un filo rosso tra passato e presente, ricordando che l’Europa ha potuto vivere decenni di pace grazie a scelte lungimiranti compiute all’indomani della Seconda Guerra Mondiale. Oggi, tuttavia, quel patrimonio rischia di sgretolarsi sotto i colpi delle crisi globali e della crescente instabilità ai confini orientali dell’Unione. “Non possiamo più permetterci di tergiversare, di rimandare, di nasconderci dietro divisioni e distinguo. È il momento della responsabilità”, ha dichiarato con tono solenne.
Il Presidente della Repubblica ha inoltre sottolineato come l’integrazione della difesa europea non sia in contrasto con la NATO, ma ne rappresenti un rafforzamento. L’obiettivo, ha spiegato, è quello di costruire un pilastro europeo all’interno dell’Alleanza Atlantica, capace di garantire maggiore autonomia strategica al Vecchio Continente senza minare l’equilibrio globale.
Le reazioni e il dibattito nelle istituzioni europee
Il richiamo di Mattarella non è passato inosservato nei palazzi di Bruxelles e nelle cancellerie europee. In molti hanno riconosciuto nella sua voce quella di un garante super partes, capace di sollecitare un senso di responsabilità collettivo in un momento in cui l’Unione si trova di fronte a sfide senza precedenti.
Dopo anni di discussioni e tentativi falliti, il tema della difesa comune torna così al centro del dibattito politico. La guerra in Ucraina, le tensioni con Mosca, l’aumento degli investimenti militari in Asia e le minacce ibride che colpiscono infrastrutture strategiche e processi democratici rendono sempre più urgente un salto di qualità nella politica estera e di sicurezza dell’Unione.
Un segnale agli alleati e ai cittadini europei
Con il suo intervento, Mattarella non ha parlato solo ai leader europei, ma anche ai cittadini, ai giovani, alle nuove generazioni che si affacciano su un mondo sempre più incerto. Il suo messaggio è chiaro: la pace, la sicurezza e la libertà non sono mai conquistate una volta per tutte. Richiedono vigilanza, determinazione e la capacità di scegliere, anche quando le scelte sono difficili e controverse.