Medvedev avverte: “Ogni ultimatum avvicina la guerra”.
Nel cuore del suo golf club di Turnberry, in Scozia, Donald Trump ha annunciato lo snellimento dell’ultimatum lanciato alla Russia: da 50 giorni si passa a un nuovo termine di soli 10‑12 giorni per ottenere un cessate il fuoco in Ucraina, prima di applicare “dazi al 100 %” e sanzioni secondarie. L’ex presidente Usa si è detto “deluso da Putin”, chiarendo di non avere più intenzione di dialogare con il leader russo nei modi tradizionali.
Il messaggio ucraino e la reazione di Kiev
Il capo di gabinetto di Zelensky, Andriy Yermak, ha espresso pieno apprezzamento:“Grazie al presidente Trump per aver trasmesso un messaggio di pace attraverso la forza… quando l’America guida con fermezza, gli altri ci pensano due volte”, ha dichiarato Yermak.
Un endorsement che sottolinea la strategia di pressione di Washington per forzare Mosca a negoziare.
Medvedev: “Ogni ultimatum è rischio guerra”
Dmitry Medvedev, oggi vice segretario del Consiglio di Sicurezza russo, ha attaccato duramente su X: “La Russia non è Israele né l’Iran. Ogni nuovo ultimatum va interpretato come minaccia e passo verso la guerra… non tra Russia e Ucraina, ma con gli Stati Uniti”, ha scritto Medvedev.
Ha concluso invitando Trump a non seguire la “strada di Sleepy Joe”, alludendo al predecessore Biden.
Il contesto operativo e le conseguenze
La decisione segue una serie di missili russi su Kiev e altre città ucraine, con vittime inclusi anziani e bambini: un quadro che Trump ha definito “inaccettabile”, dichiarando di aver “già capito come finirà” se Mosca continuerà a ignorare richieste di pace.
Mosca, intanto, sembra blindarsi: il ministero degli Esteri rivendica che le proprie richieste — quali il non ingresso dell’Ucraina in Nato e il riconoscimento delle regioni orientali come parte della Russia — sono indiscutibili.
Cyberattacco devastante colpisce Aeroflot
Il 28 luglio 2025, un attacco informatico su larga scala ha messo in ginocchio Aeroflot, costringendo alla cancellazione di oltre 50 voli (alcune fonti parlano di più di 100) e ritardando decine di altri: il caos si è concentrato su Mosca-Sheremetyevo.
Gruppi hacker dietro l’attacco
Due collettivi pro-Ucraina, Silent Crow e i Belarusian Cyber-Partisans, hanno rivendicato l’azione: affermano di aver avuto accesso ai sistemi di Aeroflot per un anno, di aver esfiltrato decine di terabyte di dati e distrutto circa 7.000 server.
Le ripercussioni
- Indagine penale avviata dalla procura russa per accesso non autorizzato ai dati informatici.
- Le autorità russe hanno definito la situazione “allarmante”, riconoscendo il rischio crescente per le infrastrutture nazionali.
- Aeroflot, Rossiya e Pobeda coinvolte; il disservizio ha colpito voli domestici e internazionali verso Belarus, Armenia e Uzbekistan.
- Oltre 100 voli cancellati in alcune stime, con ritardi e lunghi disagi ai passeggeri.
Analisi tecnica e scopo politico
Esperti sottolineano che l’attacco è stato politico più che economico: la portata e le modalità indicano un tentativo deliberato di destabilizzare l’operatività russa, non un semplice furto di profitto.
Il quadro
La riduzione dell’ultimatum di Trump e il drammatico attacco cyber a una delle più importanti compagnie russe raccontano un’escalation sia diplomatica che tecnologica. In un conflitto ormai globalizzato, le leve del potere includono ora sia le tariffe daziarie che l’accesso invisibile alle infrastrutture critiche.
Se Mosca non risponderà nei prossimi 10‑12 giorni, Washington minaccia sanzioni secondarie e un isolazionismo economico che coinvolge anche i partner russi. Nel frattempo, la vulnerabilità pandemica dei sistemi informatici si fa esplodere davanti a milioni di viaggiatori.