Toulouse-Lautrec, pittore poliedrico, in mostra a Rovigo

- di: Samantha De Martin
 

FOTO: Henri de Toulouse-Lautrec, Débauche, copertina del Catalogue d’affiches artistiques, A. Arnould, 1896, litografia. Chaumont, Le Signe, Centre national du graphisme © Fonds Dutailly, Collection de la Ville de Chaumont – Le Signe, Centre national du graphisme

Parigi, fine Ottocento. La vita bohémienne, tra Le Chat Noir, i teatri, le riviste umoristiche, gli artisti di Montmartre, si fa spazio in una grande mostra a Rovigo.

Eccolo l’accattivante mondo di Henri de Toulouse-Lautrec, le petit homme dal carisma spiritoso e cortese, il pittore francese (proveniente da una delle famiglie più prestigiose di Francia), conosciuto soprattutto per i suoi manifesti pubblicitari, autentici capolavori d’arte e documenti di un’epoca, ma anche per i suoi personaggi, sorpresi nei caffè-concerto di Montmartre, nei circhi, nei teatri, e raccontati con caustica malinconia da un occhio talvolta spietato e caricaturale.

Enfant terrible del pennello, personaggio tra i più rappresentativi della Parigi di fine secolo, amante del bel vivere, è a Palazzo Roverella, fino al 30 giugno, protagonista di un percorso promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo con il Comune di Rovigo e l’Accademia dei Concordi. Prodotto da Dario Cimorelli Editore, e curato da Jean-David Jumeau-Lafond, Francesco Parisi e Fanny Girard (direttrice del Museo Toulouse-Lautrec di Albi), con la collaborazione di Nicholas Zmelty (sezione Manifesti e Incisioni), il percorso vuole superare l’approccio che relega talvolta Toulouse-Lautrec alla sola attività di creatore di manifesti. A Rovigo possiamo così apprezzare anche la sua attività di pittore, con dipinti e pastelli in prestito da importanti musei americani ed europei oltre che francesi, messi a confronto con i lavori di quei maestri realisti, impressionisti, simbolisti con i quali Lautrec condivideva esperienze e momenti di vita quotidiana.

Non può mancare l’attività di Toulouse-Lautrec - l’uomo che sembrava dalla nascita destinato a una vita aristocratica e che invece condusse un'esistenza tormentosa e scapestrata, consumata nel popolare quartiere popolare di Montmartre - nel campo del manifesto. Oltre alle celebri Affiches, i visitatori ammireranno dipinti e disegni preparatori dell’artista, accanto ai lavori dei numerosi colleghi attivi contemporaneamente negli stessi ambienti e che affrontano talvolta le medesime tematiche. Un viaggio attraverso oltre 200 opere (delle quali 60 solo dell’artista) evocherà la vivacità della scena artistica parigina, superando il riduttivo concetto di Belle Époque.


Henri de Toulouse-Lautrec, Étude de nu, femme assise sur un divan, 1882, olio su tela. Albi, Musée Toulouse-Lautrec © Musée Toulouse-Lautrec, Albi, France / foto F. Pons

Arricchiscono l’esposizione diversi focus che meglio descrivono la cornice artistica parigina nella quale l’artista operava: “Parigi 1885-1900”; “Le Chat Noir”; “Toulouse-Lautrec e gli amici artisti”; “Il rinnovamento della grafica”.


Henri de Toulouse-Lautrec, Divan japonais, 1893, litografia. Svizzera, Collezione Michel & Sonja Langenstein Foto © David Bordes

Un suggerimento relativo alle chicche da non perdere? Senza dubbio la sezione inedita agli studi dedicata al movimento artistico francese “Les Arts Incohérents” (a cura di Johan Naldi), anticipatore di molte delle tecniche adottate dalle avanguardie del Novecento come il Dadaismo. Tutte le opere del gruppo considerate disperse da oltre un secolo sono state ritrovate nel 2018 ed alcune di queste recano l’etichetta di una delle loro esposizioni corredata dal catalogo pubblicato dalle edizioni del celebre locale Chat Noir. L’appuntamento di Rovigo sarà la prima occasione per poterle nuovamente ammirare.

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