Torino al buio, blackout a raffica per il caldo: la rete elettrica sotto stress e cittadini esasperati
- di: Cristina Volpe Rinonapoli

Da giorni Torino è alle prese con una serie di blackout che stanno mettendo a dura prova abitanti, esercizi commerciali e servizi pubblici. I disservizi sono iniziati lo scorso fine settimana e da allora si ripetono più volte al giorno, coinvolgendo diversi quartieri della città, dal centro storico fino alle periferie. I blackout, che durano da pochi minuti a oltre un’ora, stanno causando non solo disagi pratici ma anche un crescente senso di frustrazione tra i cittadini. Colpa del caldo estremo che ha investito il capoluogo piemontese, provocando un'impennata nei consumi elettrici e mandando in affanno la rete di distribuzione.
Torino al buio, blackout a raffica per il caldo: la rete elettrica sotto stress e cittadini esasperati
Secondo quanto riferito da Ireti, la società che gestisce il servizio elettrico in città, il problema non è dovuto a un singolo guasto, ma alla somma di carichi elevatissimi concentrati nelle stesse fasce orarie. Il picco dei consumi – legato in particolare all’uso massiccio di condizionatori e impianti di raffrescamento – sta generando una serie di interruzioni per sovraccarico. Le linee più sollecitate vanno in protezione automatica e saltano per pochi minuti, ma la frequenza e la simultaneità dei distacchi creano un effetto domino che lascia al buio interi isolati. Si tratta di una criticità nota ma mai affrontata con interventi strutturali sufficienti.
Vita quotidiana bloccata, proteste in aumento
I blackout hanno colpito in momenti cruciali della giornata: nel primo pomeriggio, quando il caldo è più intenso, ma anche nelle ore serali, interrompendo cene nei ristoranti, attività nei supermercati e persino eventi culturali all’aperto. Molti cittadini hanno segnalato guasti agli elettrodomestici, ascensori bloccati, sistemi di allarme in tilt. Sui social si moltiplicano le proteste: “Paghiamo bollette altissime per restare al buio ogni giorno”, scrive una residente del quartiere Vanchiglia. Le segnalazioni sono così numerose che il centralino di Ireti e l'app del servizio risultano sovraccarichi, rendendo difficile anche solo la comunicazione dei disservizi.
Il caldo anomalo e il rischio blackout estivi: un problema nazionale
L’ondata di caldo che sta colpendo il Nord Italia, con temperature che a Torino hanno toccato i 36 gradi già a metà giugno, ha effetti diretti sulla stabilità del sistema energetico. Il fenomeno dei blackout estivi non è nuovo ma sta diventando sempre più frequente, con un’intensità che cresce di anno in anno. Secondo gli esperti, la rete urbana non è stata progettata per reggere carichi continui di questa entità, soprattutto in aree ad alta densità abitativa. Il fenomeno si inserisce in un quadro più ampio di fragilità delle infrastrutture urbane italiane di fronte ai cambiamenti climatici.
Il Comune chiede risposte, si valutano interventi d’emergenza
L’assessora all’Ambiente della Città di Torino ha annunciato l’apertura di un tavolo tecnico con Ireti e Terna per valutare interventi immediati e definire una strategia di contenimento. Tra le ipotesi allo studio: il rafforzamento delle linee primarie, l’installazione di gruppi di continuità nei punti critici e una campagna informativa per l’uso responsabile dell’energia nelle ore di punta. Intanto, si valuta anche la possibilità di attivare generatori mobili per sostenere ospedali e strutture sensibili in caso di interruzioni prolungate. Ma i tempi tecnici non sono brevi, e i torinesi temono che il peggio debba ancora arrivare.
Un’estate difficile all’orizzonte: serve un piano strutturale
La crisi energetica che colpisce Torino è il segnale di un problema più ampio che riguarda molte città italiane, in particolare al Nord. La combinazione tra infrastrutture obsolete, ondate di calore sempre più frequenti e consumi non programmati rende la tenuta della rete un punto debole strutturale. Senza investimenti seri e coordinati, ogni estate rischia di diventare una corsa contro il tempo tra blackout, incendi e collassi tecnici. A Torino, intanto, la speranza è che i disagi possano almeno essere mitigati prima che il grande caldo entri nel vivo.