Il centrodestra spinge nel ddl concorrenza: tariffe indicizzate all’inflazione, assistenza clienti a pagamento, telemarketing più aggressivo e stretta sui risarcimenti Rc auto a 90 giorni. Associazioni consumatori sul piede di guerra.
La partita è chiara: con gli emendamenti al ddl concorrenza al Senato le bollette telefoniche potrebbero salire in automatico e l’assistenza clienti diventare a pagamento. Sullo sfondo, l’uso commerciale dei dati di portabilità per offerte mirate e la falciata ai tempi per chiedere i risarcimenti Rc auto, da due anni a 90 giorni. È un cambio di paradigma che sposta oneri e rischi sugli utenti.
Cosa prevede l’emendamento-chiave sulle tariffe
Il testo consente una clausola di adeguamento automatico dei prezzi all’indice dei prezzi al consumo, con possibile coefficiente aggiuntivo predeterminato. Punto decisivo: l’aumento non verrebbe più considerato “modifica unilaterale”, quindi salterebbe il diritto di recesso gratuito per i nuovi contratti. Effetto pratico: un rincaro annuo certo e non contestabile dal cliente, potenzialmente anche oltre l’inflazione.
Assistenza: call center a pagamento
Un emendamento prevede di far pagare le chiamate ai contact center per l’assistenza, salvo limitate esenzioni. È forte il timore che l’utente paghi per risolvere disservizi. Come sottolinea una delle principali associazioni, “mettere a pagamento l’assistenza per un problema subito è un abuso”, con possibili profili di contrasto con la normativa a tutela del consumatore.
Dati di portabilità e telemarketing più spinto
Spunta la possibilità di usare i dati di portabilità a fini commerciali (oggi impiegati soprattutto a scopo tecnico). Conseguenza prevedibile: offerte mirate e telemarketing più aggressivo, nonostante il Registro pubblico delle opposizioni e i filtri anti-spam.
Rc auto: 90 giorni per il risarcimento
Un emendamento riduce il termine per chiedere il risarcimento da sinistro da due anni a 90 giorni: ciò scarica su assicurati e danneggiati oneri probatori e tempi più stretti, con il rischio di decadenze per chi non riesce a formalizzare la domanda in tempo.
Cartelloni pubblicitari e messaggi discriminatori
È allo studio anche l’abolizione dei divieti introdotti nel 2021 su messaggi sessisti, omofobi o discriminatori su strade e veicoli. Se passasse, tornerebbero ammissibili cartelloni con contenuti lesivi del rispetto delle libertà e dei diritti.
Cosa puoi fare adesso
- Controlla le comunicazioni del tuo operatore: finché le novità non sono legge, valgono preavviso e recesso senza penali in caso di rimodulazioni.
- Iscriviti/aggiorna il Registro delle opposizioni e revoca i consensi residui al marketing.
- Documenta i disservizi (ticket, email, screenshot) per eventuali conciliazioni presso i Corecom.