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Telespazio e ispace: un’alleanza per l’economia lunare e per la leadership europea nello spazio

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Telespazio e ispace: un’alleanza per l’economia lunare e per la leadership europea nello spazio

La firma della lettera di intenti tra Telespazio, joint venture fra Leonardo (67%) e Thales (33%), e ispace, azienda giapponese attiva nello sviluppo di tecnologie per l’esplorazione lunare, non è solo una notizia industriale. Segna un passaggio strategico che intreccia scienza, geopolitica e nuove catene del valore globale. La collaborazione punta a dare sostanza all’economia lunare, costruendo infrastrutture e servizi – dalla navigazione alle comunicazioni – che saranno la base delle missioni umane e robotiche sulla Luna e delle future attività commerciali sul nostro satellite.

Telespazio e ispace: un’alleanza per l’economia lunare e per la leadership europea nello spazio

Telespazio è prime contractor del programma europeo Moonlight, promosso dall’Agenzia spaziale europea (ESA), che prevede la realizzazione di una costellazione di cinque satelliti – ognuno tra 400 e 600 chilogrammi – lanciati in due fasi per fornire servizi di navigazione e telecomunicazioni a rover, moduli e stazioni lunari.
L’infrastruttura è cruciale: consentirà a missioni pubbliche e private di muoversi, comunicare e operare in sicurezza sulla superficie lunare, creando le condizioni per un’economia orbitale e, in prospettiva, per lo sfruttamento sostenibile delle risorse della Luna.

La Space Economy come ecosistema industriale
L’intesa con ispace-Europe, filiale europea dell’azienda giapponese, porta nella partnership l’esperienza maturata nella logistica spaziale: la società valuterà l’impiego delle sue tecnologie per trasportare i satelliti Moonlight in orbita lunare. Ma l’accordo apre anche alla condivisione di dati, servizi di connettività e navigazione: un’infrastruttura condivisa e modulare che potrà supportare operatori privati, università, agenzie e start-up che intendono sviluppare applicazioni lunari.

Questa sinergia va letta dentro un contesto economico più ampio: la Space Economy lunare non è più un concetto teorico, ma un nuovo mercato che coinvolgerà trasporto, costruzioni, energie rinnovabili, telecomunicazioni e data economy. La capacità di offrire servizi di base come connessione, posizionamento e trasporto orbitale diventa un vantaggio competitivo decisivo per gli attori che vogliono presidiare le prime fasi di questa corsa.

Un tassello nella geopolitica dello spazio
In un mondo in cui la Luna torna ad essere un terreno di competizione strategica – con Stati Uniti e Cina che investono in programmi come Artemis e Chang’e – la cooperazione tra due attori privati, sostenuti da grandi gruppi industriali e dall’ESA, rafforza la posizione europea. Non si tratta solo di conquista tecnologica, ma di sovranità industriale e scientifica, in un settore destinato a incidere sulle catene globali dell’energia e dei materiali rari.

Per l’Europa, il programma Moonlight rappresenta anche un antidoto al rischio di dipendere da infrastrutture e standard decisi altrove. Lo sviluppo di un sistema europeo di comunicazioni e navigazione lunare mette il Vecchio Continente al tavolo in cui si definiranno le regole del nuovo spazio economico.

Le voci dei protagonisti
«Con questa lettera di intenti – ha dichiarato Gabriele Pieralli, amministratore delegato di Telespazio (nella foto) – confermiamo il nostro impegno nel costruire opportunità di cooperazione internazionale a sostegno di Moonlight e, più in generale, dello sviluppo della Space Economy lunare. È un ulteriore passo verso un ecosistema industriale globale per l’esplorazione dello spazio profondo».

Julien Lamamy, ceo di ispace-Europe
, ha sottolineato: «Combinando le nostre capacità di trasporto e comunicazione con l’esperienza di Telespazio nei sistemi di telecomunicazione e posizionamento, vediamo un’opportunità concreta di contribuire alla leadership europea nella prossima era dell’esplorazione lunare».

Per Takeshi Hakamada, fondatore e ceo di ispace, «questa lettera di intenti mostra come l’innovazione europea e la collaborazione internazionale possano creare i servizi su cui si baseranno le future missioni lunari».

Oltre la tecnologia, una visione economica
L’accordo va oltre la semplice fornitura di hardware o servizi satellitari: apre la strada alla costruzione di un vero ecosistema economico lunare che, come accadde con le reti internet negli anni ’90, potrà generare un indotto fatto di imprese innovative, filiere di componenti, servizi digitali e ricerca scientifica.
Per le imprese italiane ed europee si tratta di una finestra di opportunità: partecipare alla fase pionieristica della Space Economy significa conquistare competenze e mercati che nei prossimi decenni potrebbero valere centinaia di miliardi di euro.

La collaborazione tra Telespazio e ispace non è solo un accordo industriale: è un segnale di come la transizione dallo spazio come terreno esclusivo degli Stati a piattaforma economica globale sia già cominciata, con tutte le implicazioni socio-economiche che questo comporta, dal lavoro qualificato all’innovazione tecnologica fino alla governance internazionale delle nuove frontiere.

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