Nelle calzature di Sergio Rossi, per entrare con passo sicuro nel futuro del Made in Italy.
Decolletè, sneakers, dal modello flat a quello dedicato a tacchi altissimi, senza dimenticare gli stivali over the knee, realizzati con i più preziosi materiali, un vero must-have Sergio Rossi, indossabile dal giorno fino alla notte: da più di 50 anni gli artigiani esperti della Sergio Rossi creano a mano le calzature della storica maison e la maestria italiana permea l’intero processo, dalla visione dei bozzetti iniziali al prodotto finale. Occorrono 120 passaggi e ben 14 ore di lavoro per una calzatura Sergio Rossi. Il senso di tutta questa cura nei dettagli è creare degli oggetti contemporanei del desiderio, che abbiano il valore di vere e proprie architetture, con tutto un loro equilibrio di volumi, di geometrie, accessori e decori, tali da diventare la sintesi dello stile Sergio Rossi.
Approfondiamo questa importante realtà del lusso Made in Italy con il Dott. Riccardo Sciutto, Ceo della Sergio Rossi, iniziando dalla cessione del marchio che dal gruppo Kering è dal 2016 della Investindustrial di Andrea Bonomi, il finanziere e imprenditore italiano intento nella costruzione del polo made in Italy, che già possiede brand internazionali come Aston Martin, Ducati ,B&B Italia Flos e ora Sergio Rossi. A cavallo tra i dazi di Trump, la Brexit e la Cina che sta rallentando, una bella sfida e un bel segnale, in un momento che forse proprio così turbolento può essere pieno di opportunità. Che cosa ne pensa?
Viviamo un periodo storico delicato e di continui cambiamenti. Oggi più che mai è importante essere flessibili e saper cogliere le opportunità che il mercato offre anche nei momenti meno scontati. Abbiamo inaugurato il nostro negozio londinese nel primo trimestre del 2019 nel pieno del turbinio della Brexit, mossi dalla forte convinzione che Londra resterà un punto di riferimento culturale e città strategica per il mondo del lusso che sta già portando risulti molto positivi. Nel 2019 abbiamo anche aperto 5 nuovi negozi in Cina, mercato in costante crescita positiva per Sergio Rossi.
Partendo dal concept del negozio di Londra di recente apertura, dal nuovo packaging, dal logo rivisitato e dall’allestimento “Wonder Machine”, il denominatore comune nei colori e nel design, sembra essere volutamente evocativo del gusto italiano per una certa modernità, acquisita nel dopo guerra, attraverso il lavoro straordinario di designer e architetti grandissimi, come Carlo Scarpa, Carlo Mollino, senza tralasciare il mitico Gruppo Menphis fondato da Ettore Sottsass e tanti altri, tutti molto attivi a Milano, dagli anni 50 in poi. C’è la volontà di un preciso intento di comunicazione? Se sì quale?
Quando sono arrivato in Sergio Rossi mi sono ritrovato davanti a una vera e propria bella addormentata, un’eccellenza del Made in Italy nel mondo che doveva tornare ad esprimere il suo potenziale. Il primo passo è stato tornare al DNA del brand e puntare sulla nostra artigianalità e maestria nell’ambito del lusso. Sarebbe stato impossibile imboccare la strada giusta e guardare al futuro con sicurezza senza prima lavorare sull’esplorare a pieno l’heritage del brand. Abbiamo intrapreso un racconto innovativo ed avvolgente pensando alla vera donna Sergio Rossi, affermando nuovamente l’identità del marchio a livello internazionale e rimettendo al centro la nostra fabbrica di San Mauro Pascoli per comunicare i nostri valori e la nostra storia. Tale processo ha generato una riscoperta e attualizzazione dell’estetica di Sergio Rossi. Eleganza, femminilità ed eccellenza artigianale si fondono, dando vita alla nuova immagine del brand.
La Maison vanta un archivio storico, veramente formidabile, avendo attraversato gli anni più intensamente creativi e innovativi dello stile, dagli anni 60 a oggi. In ogni singolo modello delle ultime creazioni si capta la citazione riferita specialmente agli anni 80 e 90 e all’omaggio a quella Milano dallo charme silenzioso, culla delle architetture minimaliste e contemporanee che, nelle geometrie studiate, ritornano nello stile Sergio Rossi e anche nel logo recentemente rielaborato.
Perché è così importante l’Heritage per affrontare le sfide del futuro?
Devi sapere chi sei per poter evolvere e andare avanti con successo. Pertanto, al mio arrivo, ho investito nella nostra incredibile fabbrica di San Mauro Pascoli, l’anima del marchio, e nel nostro archivio che ci danno l’opportunità di far rivivere la nostra storia di oltre 60 anni, tornare alle origini e trovare nuove idee creative moderne e stimolanti pur rimanendo fedeli al nostro DNA. La piattaforma industriale di San Mauro può sviluppare, industrializzare e produrre tutti i tipi di calzature di lusso da donna, dalla nostra iconica slipper sr1 ai tacchi alti. Questo è un vantaggio commerciale ineguagliabile, che ci consente di essere rapidi e pronti a rispondere alle mutevoli esigenze del mercato.
La velocità dell’era digitale, attraverso internet rende subito disponibili tante informazioni tutte insieme, inoltre gli influencers prolificano da ogni parte e ognuno sembra avere una propria visione della moda. In questa tempesta “emotiva” del gusto, sembrano esistere tante correnti, più che una moda unica vera e propria, è possibile trasformare in opportunità questa confusione peculiare del nostro tempo?
Il mio motto è Play Digital, Think Heritage. È fondamentale tenere sempre a mente la rilevanza del digitale in tutte le sue sfaccettature, dai canali social all’esperienza omnichannel per il nostro cliente finale. Manteniamo la nostra attenzione sul prodotto e creiamo collezioni che rispondano alle esigenze della donna moderna di oggi. La sfera digital deve giocare un ruolo complementare di facilitatore dei processi e al contempo di acceleratore di conoscenza, diventando un cardine fondamentale per supportare decisioni strategiche sempre più data driven.
Ci può illustrare gli ultimi importanti progetti della maison Sergio Rossi e gli obiettivi per i quali sono stati concepiti?
Dal mio arrivo nel 2016 stabiliamo ogni anno obbiettivi concreti intesi a migliorare progressivamente le prestazioni di sostenibilità aziendale. Questi obiettivi sono stabiliti in conformità con il Global Compact delle Nazioni Unite (UNGC), di cui Sergio Rossi è membro, e con i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Questi sforzi sono guidati dai valori distintivi di Sergio Rossi: integrità, rispetto, responsabilità e lealtà e ci concentriamo su energia, capitale umano e comunità locali. Oggi è basilare parlare di questi processi non tanto a fine commerciale quanto al fine di instaurare un rapporto vero e trasparente con i nostri clienti. Sono certo che molto presto il consumatore sarà più interessato all’origine e ai processi di sostenibilità dietro al prodotto di lusso che al marchio stesso. Non ho un approccio assolutista ma, se ogni azienda avanzasse di qualche passo in questa direzione, potremmo raggiungere insieme dei risultati importanti per ridurre notevolmente il nostro impatto sull’ambiente e promuovere un ambiente di lavoro sano e stimolante.
Per quale tipo di clientela è studiato lo stile Sergio Rossi?
Ci rivolgiamo alle donne di oggi, dinamiche sofisticate e capaci di non prendersi troppo sul serio, indipendentemente dall’età. Le collezioni Sergio Rossi sono focalizzate sul segmento daywear che conta l’80% del nostro business.
I nostri valori al centro del processo produttivo restano la qualità, l’attenzione al dettaglio e l’artigianalità mantenendo un perfetto equilibrio tra forma, armonia ed eleganza.
L’Azienda è sempre a San Mauro Pascoli, dove è stata fondata, ma oggi vanta una superficie di 10.000 metri quadri, una grossa potenzialità produttiva e colpisce l’attenzione alla sostenibilità ambientale, avendo un sistema per la produzione di energia elettrica da fonti alternative. Una bella realtà industriale tutta Italiana ce ne può parlare?
Nel 2016 siamo ripartiti da quello che sappiamo fare meglio, creare calzature, riportando tutta la produzione all’interno della fabbrica di San Mauro Pascoli e aumentandola del 40%, fino ad arrivare a 1.500 paia di scarpe al giorno. Questo ci consente innanzitutto di avere il massimo controllo sulla qualità, elemento per cui Sergio Rossi è conosciuto in tutto il mondo e di rispondere con flessibilità alle richieste dei clienti e del mercato. Andiamo verso il futuro, ma rispettando l’heritage e la tradizione di un marchio storico come Sergio Rossi. La sostenibilità costituisce uno degli elementi chiave della nostra visione del futuro e rappresenta uno dei pilastri della nostra strategia di crescita. Una riorganizzazione della logistica e dell’impianto fotovoltaico a San Mauro Pascoli ha comportato un risparmio di 340 tonnellate di CO2 nel 2018 rispetto al 2017, e una riduzione del 42% delle emissioni di gas. A partire dal 1 Gennaio 2020, il 100% dell’elettricità acquistata da Sergio Rossi proverrà da impianti di fonti rinnovabili per l’intera produzione, gli uffici e i negozi in Europa.