• Tutto con Bancomat. Scambi denaro, giochi ti premi.
  • Esprinet molto più di un distributore di tecnologia
  • Fai un Preventivo

Secondo sì del Senato alla separazione delle carriere. Meloni: “Passo importante”

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Secondo sì del Senato alla separazione delle carriere. Meloni: “Passo importante”
Il Senato ha dato il secondo via libera alla riforma costituzionale che prevede la separazione delle carriere tra magistratura inquirente e giudicante. Il testo, approvato con 106 voti favorevoli, 61 contrari e 11 astenuti, dovrà ora tornare alla Camera per la terza lettura e poi affrontare un nuovo passaggio a Palazzo Madama. Il percorso parlamentare si preannuncia ancora lungo, ma l’orientamento della maggioranza è netto e deciso a portare fino in fondo quella che viene considerata una svolta epocale nel sistema giudiziario italiano. A sostenere con forza il provvedimento è stata la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha definito la riforma "un passo importante", utile a garantire “un assetto più equo e trasparente”.

Secondo sì del Senato alla separazione delle carriere. Meloni: “Passo importante”

Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha voluto dedicare l'approvazione del testo alla memoria di Silvio Berlusconi. Secondo Tajani, la riforma rappresenta “un atto dovuto a chi ha sempre creduto in una giustizia giusta”. Il riferimento non è solo simbolico: la battaglia per la separazione delle carriere è stato un cavallo di battaglia del fondatore di Forza Italia sin dagli anni Novanta. Anche il Guardasigilli Carlo Nordio ha espresso soddisfazione, auspicando che con questo passaggio “riprenda il dialogo con le toghe”. Tuttavia, le parole del ministro sembrano scontrarsi con una realtà ben diversa, segnata da un clima di crescente tensione tra politica e magistratura.

Opposizioni in rivolta e critiche dell’Anm

Le opposizioni, in particolare Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi-Sinistra, hanno espresso una dura condanna del provvedimento. Secondo i rappresentanti dei tre gruppi, la riforma “mina l’autonomia e l’indipendenza dei pubblici ministeri” e compromette l’equilibrio tra i poteri dello Stato. Anche l’Associazione Nazionale Magistrati ha diffuso una nota in cui si denuncia come il nuovo assetto rischi di “indebolire, se non cancellare, il ruolo del Consiglio Superiore della Magistratura”. L'Anm sottolinea che separare le carriere significa introdurre due percorsi professionali diversi già dalle prime fasi della formazione, con effetti potenzialmente destabilizzanti sull’intero impianto giurisdizionale.

Il nodo del Consiglio Superiore della Magistratura


Uno dei punti più controversi della riforma riguarda il futuro del Csm, che con l’introduzione della separazione delle carriere perderebbe il controllo unitario su tutta la magistratura. Il rischio, secondo i critici, è che si generino due organismi separati per giudici e pubblici ministeri, con la possibilità di interferenze politiche più marcate nella selezione e nella gestione delle carriere. La maggioranza respinge le accuse e ribadisce che il principio della separazione è presente in molte democrazie avanzate e che il provvedimento serve proprio a rafforzare la fiducia dei cittadini nella terzietà dei magistrati. Resta però il sospetto che la riforma nasca anche come risposta politica a una magistratura percepita da una parte dell’opinione pubblica come troppo interventista.

Un passaggio cruciale per l'equilibrio dei poteri

La portata della riforma non è solo tecnica ma profondamente politica. Toccare l’assetto della giustizia equivale a intervenire su uno dei pilastri costituzionali del Paese. Il voto del Senato, pur atteso, rappresenta un segnale di accelerazione in un momento in cui le istituzioni sono chiamate a misurarsi con temi delicati come la gestione del sistema penale, la durata dei processi e la lotta alla corruzione. La strada verso l’approvazione definitiva è ancora lunga, ma l’orientamento del governo appare chiaro: modificare in modo strutturale il rapporto tra potere giudiziario ed esecutivo. Il dibattito è destinato a proseguire in un clima politico già infiammato, con la possibilità che si arrivi a un referendum confermativo qualora la riforma non raggiungesse la maggioranza qualificata.
Notizie dello stesso argomento
Trovati 30 record
Pagina
5
02/12/2025
Bufera su Hegseth, il ministro che imbarazza perfino Trump
Bufera su Pete Hegseth: dagli attacchi alle barche dei narcos alle indagini del Congresso....
01/12/2025
Manovra 2025: banche nel mirino, intesa vicina tra tasse e liquidità
La manovra 2025 punta a un accordo con le banche: Irap al 2%, possibili contributi in liqu...
01/12/2025
Tajani accelera: “La legge sul consenso va approvata. Basta violenza, è questione culturale”
Antonio Tajani decide di non lasciare margini di incertezza sulla legge sul consenso
01/12/2025
Caso Mps, scoppia la bufera sul ministro Giorgetti
Inchiesta Mps-Mediobanca: opposizione all’attacco, accuse di bancopoli e golden power. La ...
01/12/2025
Trump, nuovi insulti: la spirale che avvelena la politica
Donald Trump rilancia un insulto discriminatorio contro Tim Walz e attacca più giornalisti...
01/12/2025
Regno Unito, Starmer rilancia: meno sussidi, più lavoro per i giovani
Keir Starmer prepara una riforma radicale del welfare britannico dopo il Budget con 26 mil...
Trovati 30 record
Pagina
5
  • Con Bancomat, scambi denaro, giochi e ti premi.
  • Punto di contatto tra produttori, rivenditori & fruitori di tecnologia
  • POSTE25 sett 720