Rottamazione delle cartelle: la riammissione che ferma i pignoramenti
- di: Cristina Volpe Rinonapoli

Con il recente decreto Milleproroghe, il Governo ha scelto di offrire una nuova opportunità a quei contribuenti che, per diverse ragioni, non erano riusciti a completare il percorso della “rottamazione quater” entro i termini inizialmente previsti. Questa riapertura rappresenta una chance significativa, non solo per regolarizzare posizioni debitorie pendenti, ma anche per sospendere immediatamente una serie di procedure esecutive particolarmente gravose, come i pignoramenti e i blocchi dei rimborsi fiscali. Un intervento che mira a favorire il riequilibrio delle situazioni patrimoniali delle famiglie e delle imprese, aiutandole a respirare e a guardare con maggiore fiducia al futuro.
Rottamazione delle cartelle: la riammissione che ferma i pignoramenti
La norma, come stabilito dal decreto, fissa la nuova scadenza per la presentazione delle domande di riammissione al 30 aprile 2025. Sebbene il testo definitivo non abbia ancora chiarito nel dettaglio le modalità pratiche per inoltrare l’istanza, i termini sono sufficientemente chiari: entro quella data sarà necessario presentare la richiesta per poter beneficiare di un blocco immediato di tutte le azioni esecutive in corso.
Questo significa che, una volta inoltrata la domanda, il contribuente vedrà sospesi i pignoramenti presso terzi, la messa in atto di fermi amministrativi sull’auto e il blocco dei rimborsi fiscali eventualmente spettanti. Tali sospensioni avranno effetto non appena la richiesta sarà accolta, garantendo così un’immediata tregua rispetto alle pressioni del fisco. È importante sottolineare che, per rendere questa sospensione definitiva e accedere ai benefici previsti, sarà necessario rispettare i termini di pagamento della prima rata, fissata per il 31 luglio 2025.
Pignoramenti e somme già vincolate: cosa cambia per chi presenta la domanda
Uno degli aspetti più delicati riguarda i pignoramenti già avviati. Con la riammissione, se la richiesta viene presentata e accolta, le somme precedentemente pignorate non saranno immediatamente disponibili, ma i procedimenti esecutivi saranno sospesi. Solo il pagamento della prima rata consentirà di sbloccare definitivamente i fondi vincolati. Questa regola vale per qualsiasi forma di pignoramento in corso: dai conti correnti alle somme presso terzi, passando per le trattenute sui crediti nei confronti della Pubblica Amministrazione.
Il contribuente che riesce a rientrare nella rottamazione quater, quindi, ottiene un importante vantaggio in termini di gestione delle proprie risorse: mentre prepara il piano di pagamento, non dovrà temere ulteriori sottrazioni di liquidità o nuove iniziative coercitive. Il tempo a disposizione per il pagamento della prima rata garantisce, inoltre, una finestra utile per organizzare al meglio le proprie finanze e recuperare la capacità di far fronte agli impegni economici futuri.
Fermi amministrativi: come incide la riammissione
Per quanto riguarda i fermi amministrativi, la riammissione rappresenta un significativo sollievo. Nel caso di provvedimenti già notificati ma non ancora eseguiti, l’azione esecutiva sarà immediatamente bloccata. In altre parole, un fermo notificato ma non ancora attivo non potrà essere eseguito una volta presentata la domanda di riammissione. Tuttavia, se il fermo è già stato disposto e quindi attivo, rimarrà in vigore fino al pagamento della prima rata, momento in cui verrà definitivamente cancellato. Questo aspetto è di particolare rilevanza per i contribuenti che necessitano di utilizzare il proprio veicolo per motivi lavorativi o personali, poiché il fermo rappresenta spesso un ostacolo significativo alla normale attività quotidiana.
Rimborsi fiscali e liquidità immediata
Un altro aspetto cruciale della riammissione riguarda i rimborsi fiscali bloccati. Per molti contribuenti, l’accesso ai rimborsi rappresenta una delle poche fonti di liquidità disponibili in situazioni di difficoltà economica. Grazie alla riammissione, chi ha un rimborso fiscale in attesa potrà sbloccarlo immediatamente, semplicemente presentando la domanda. Questo significa che non sarà necessario attendere ulteriori verifiche o approvazioni: una volta accolta la domanda di riammissione, i rimborsi potranno essere erogati senza ritardi. Una boccata d’ossigeno che, per molte famiglie e piccole imprese, potrebbe fare la differenza tra rimanere a galla o cadere in una crisi finanziaria più profonda.