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Regionali, Valle d’Aosta al voto con affluenza al 62,98%, nelle Marche seggi aperti fino alle 15

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Regionali, Valle d’Aosta al voto con affluenza al 62,98%, nelle Marche seggi aperti fino alle 15

La tornata elettorale regionale di questo fine settembre si gioca in due scenari molto diversi ma entrambi osservati con attenzione dalle segreterie nazionali. In Valle d’Aosta si è già votato, con una affluenza finale al 62,98%, in crescita rispetto alle ultime regionali. Lo spoglio è cominciato all’alba. Nelle Marche i seggi restano aperti fino alle 15 di oggi, poi inizierà subito lo scrutinio. I risultati attesi in serata daranno la misura dei rapporti di forza nei territori e offriranno indicazioni utili alle leadership nazionali.

Regionali, Valle d’Aosta al voto con affluenza al 62,98%

La regione alpina vive una competizione storicamente segnata dalla forza dei movimenti autonomisti, ma questa volta la sfida ha assunto anche un significato più ampio per le alleanze politiche nazionali. Il centrodestra punta a rafforzare la propria presenza in un territorio dove tradizionalmente ha faticato, mentre le forze progressiste e autonomiste cercano di ricompattarsi per confermare un governo regionale stabile. I primi dati dello spoglio, attesi a metà giornata, diranno se l’affluenza relativamente alta si tradurrà in una spinta per l’alternanza o in un consolidamento della maggioranza uscente.

Nelle Marche attesa per l’affluenza finale

Diverso lo scenario nelle Marche, dove i seggi resteranno aperti fino alle 15. Qui l’attenzione è concentrata sulla partecipazione: i dati parziali di ieri segnalavano un’affluenza in linea con quella di cinque anni fa, ma l’incognita dell’ultimo giorno può incidere soprattutto nelle province interne. La sfida vede il centrodestra impegnato a difendere la guida della Regione conquistata nel 2020, mentre il centrosinistra punta a ricucire il rapporto con l’elettorato dopo anni di difficoltà.

Il test per le leadership nazionali
La partita regionale ha inevitabili riflessi nazionali. Per la premier Giorgia Meloni e per il suo partito Fratelli d’Italia un successo in entrambe le regioni sarebbe la conferma del radicamento anche in territori dove storicamente la destra era minoritaria. Per il centrosinistra, guidato da Elly Schlein, si tratta di testare la propria capacità di coalizione e di mobilitazione in vista delle prossime sfide nazionali. Il Movimento 5 Stelle, presente con proprie liste e candidati, misura il proprio peso in un contesto elettorale ormai diverso dall’exploit del 2018.

Un voto che riflette anche il clima nazionale
Sebbene le elezioni regionali abbiano una dinamica autonoma, gli osservatori politici rilevano come il voto arrivi in un momento di tensione sociale ed economica: caro-vita, gestione dei flussi migratori, rapporti con l’Unione Europea. Temi che inevitabilmente entrano nel dibattito locale e influenzano l’orientamento degli elettori. Nelle valli alpine il confronto ruota attorno alla gestione delle risorse e alle competenze speciali, nelle Marche si intreccia con le politiche per la ricostruzione post-sisma e per il sostegno alle imprese.

L’attesa per i risultati e i primi scenari
Con l’inizio dello spoglio in Valle d’Aosta e la chiusura dei seggi nelle Marche, la giornata politica si annuncia densa. Nei comitati elettorali dei principali partiti si studiano già le prime proiezioni. Un buon risultato in Valle d’Aosta darebbe ossigeno alle forze autonomiste e al centrosinistra, mentre un exploit del centrodestra nelle Marche confermerebbe la tendenza emersa nelle ultime tornate amministrative. L’esito combinato dei due territori offrirà un quadro parziale ma significativo della mappa politica italiana nel post-estate.

La posta in gioco per le coalizioni
Più che il numero di seggi in palio, a interessare le segreterie nazionali è il segnale politico. Un centrosinistra in grado di contendere la guida di una Regione simbolo come le Marche rafforzerebbe la leadership di Schlein, mentre un centrodestra capace di espandersi anche in Valle d’Aosta consoliderebbe la posizione di Meloni e della coalizione di governo. I prossimi giorni diranno se la tornata sarà un semplice episodio locale o un indicatore di tendenza per la stagione politica d’autunno.

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