Da Klimt a Louise Bourgeois, le mostre da non perdere nell’ultimo weekend di giugno

- di: Samantha De Martin
 

The Prism arricchisce la sua collezione con i pocket portal

Si chiamano pocket portal e consentono di avere accesso al proprio mondo interiore ovunque ci si trovi per concedersi un momento di riflessione e meditazione profonda grazie all’arte.

Realizzati anche in una versione “tascabile”, gli iconici portali dell’artista Stefano Simontacchi, racchiusi in un astuccio di velluto, parte di una produzione speciale numerata, da 1 a 999, saranno esposti presso The Prism Core Center, lo spazio permanente in Piazza Napoli 22 di recente apertura.

Con i pocket portal, The Prism offre a tutti un modo speciale per ritagliarsi un momento da dedicare a se stessi, dalla montagna alla città durante una pausa dal lavoro di ufficio.

Recentemente sbarcato oltreoceano con un’esposizione presso il Consolato Generale di Italia a New York e con sede permanente a Milano, il progetto The Prism mira a creare connessioni dell’individuo con il proprio sé interiore e con il mondo esteriore. Cimentarsi con le opere di The Prism significa riscoprire un dialogo tra la dimensione spirituale individuale e quella universale.

L’ingresso a The Prism Core Center è gratuito con prenotazione obbligatoria sul sito www.theprism.com martedì, mercoledì e venerdì, dalle 15 alle 21, il giovedì dalle 10 alle 15 e il sabato e la domenica dalle 12 alle 19.

Klimt ospite illustre a Perugia

Dal 28 giugno al 15 settembre Gustav Klimt sarà ospite d’eccezione alla Galleria Nazionale dell’Umbria nell’ambito della mostra del nuovo ciclo espositivo Un capolavoro a Perugia.

In prestito dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, Le tre età della donna - capolavoro della maturità che offre una rivisitazione delle tre fasi della vita femminile, l'infanzia, la maternità e il declino della vecchiaia - sarà affiancata da una selezione di disegni, dipinti e ceramiche di Galileo Chini, ispirate allo stile del maestro viennese.

Prima di raggiungere la sala del dipinto, il visitatore passerà attraverso uno spazio virtuale realizzato con il contributo della Fondazione Perugia, che illustra i maggiori capolavori del maestro austriaco.

L’allestimento del percorso è ispirato al gusto della Secessione viennese di cui Gustav Klimt fu uno dei fondatori.

Giovanni Anselmo protagonista al MAXXI di Roma

Frutto della prestigiosa collaborazione con il Guggenheim Museum Bilbao, la mostra Giovanni Anselmo. Oltre l’orizzonte, a cura di Gloria Moure, porta al MAXXI di Roma un focus completo sulla ricerca dell’artista scomparso lo scorso dicembre e attivo nel movimento artistico dell'Arte povera.

Dal Guggenheim di Bilbao il progetto approda nel museo progettato da Zaha Hadid, completamente ripensato per la Galleria 5, per ripercorrere la carriera di Giovanni Anselmo, dagli anni Sessanta a oggi, e raccontare l’approccio creativo di un artista che ha indagato attivamente e con grande sensibilità le energie, le forze e le dinamiche che governano l’universo.

Tra il visibile e l'invisibile, le opere esposte restituiscono al pubblico il ritratto di un maestro legato al gruppo dei Poveristi, ma ha saputo al tempo stesso smarcarsi dalle etichette creando il proprio alfabeto artistico.

Louise Bourgeois a Firenze

Per celebrare il decimo anniversario dalla sua apertura, il Museo Novecento ospita Louise Bourgeois, una delle protagoniste assolute dell'arte del XX e XXI secolo, al centro della mostra Do Not Abandon Me curata da Philip Larratt-Smith e Sergio Risaliti in collaborazione con The Easton Foundation. Pensata in stretto dialogo con l'architettura delle Ex Leopoldine la mostra presenterà un centinaio di opere dell'artista, dai lavori su carta ai disegni, realizzate negli anni duemila, accanto a sculture in stoffa, bronzo, marmo e altri materiali. Il monumentale Spider Couple (2003) in bronzo, una delle creazioni più celebri ed emblematiche della Bourgeois, grandeggia nel cortile del museo.

La mostra occupa quasi per intero l'edificio delle Ex Leopoldine, snodandosi tra le sale al piano terra e al primo piano.

Il titolo dell’esposizione allude alla paura dell'abbandono che Bourgeois ha sempre nutrito e che in questo caso si riferisce al rapporto madre-bambino, modello di tutte le relazioni future. Realizzate negli ultimi cinque anni della sua carriera, le gouaches esplorano i cicli della vita attraverso un'iconografia di sessualità, procreazione, nascita, maternità, alimentazione, dipendenza, coppia, unità familiare e fiori. Per realizzarle Bourgeois era solita lavorare "bagnato su bagnato", rinunciando al controllo sul risultato finale per accogliere il gioco del caso e del destino. Il rosso, tra i colori preferiti dall’artista, evoca i fluidi corporei, come il sangue e il liquido amniotico. In mostra verrà presentata anche una serie di sedici stampe digitali su tessuto intitolata Do Not Abandon Me (2009-10), nata dall'incontro tra Louise Bourgeois e l'artista britannica Tracey Emin.

Nella foto: Gustav Klimt, Le tre età della donna, 1905, Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma

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