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Tridico, l’alba del “campo largo” in Calabria

- di: Bruno Coletta
 
Tridico, l’alba del “campo largo” in Calabria
Tridico in Calabria: l’alba del campo largo, candidature e alleanze
Una coalizione ampliata e un tecnico come candidato. Calenda frena dal centro. Scontro politico acceso, e la Calabria osserva.

Tridico (foto) e il nuovo “campo largo”: un sì che scuote la Calabria politica

I contorni dell'accordo
Il centrosinistra calabrese ufficializza, il 23 agosto 2025, la candidatura a presidente della Regione dell’europarlamentare M5S ed ex presidente dell’INPS, Pasquale Tridico, in vista delle elezioni anticipate del 5 e 6 ottobre. Alla decisione presa nel corso di una riunione a Lamezia Terme hanno aderito ben 12 forze politiche, tra cui Partito Democratico, M5S, Avs, Italia Viva, Psi, +Europa, Italia Viva, Federazione Riformista, Rifondazione Comunista, Demos e +Europa.

Nicolò Irto, segretario regionale del PD, parla di un “dato politico straordinario”, frutto di una “unità larghissima” costruita attorno a una figura tecnica e sovrapartitica come Tridico.

Il contesto: trappole e rilanci
La corsa si è aperta in anticipo dopo le dimissioni annunciate di Roberto Occhiuto, formalizzate l’8 agosto, con elezioni convocate per ottobre. Tridico aveva già annunciato la sua disponibilità il 20 agosto. La candidatura diventa così simbolo di una svolta nella governance regionale.

Lo stallo in Puglia e Campania: tensioni nel centrosinistra

In Puglia, l’assenza di un candidato definito alimenta tensioni: Antonio Decaro rivendica autonomia (“essere libero”), mentre da Michele Emiliano e Nichi Vendola è attesa una mossa risolutiva. Nicola Fratoianni si scaglia contro la prospettiva di “duopolio”, affermando che “le nostre liste le decidiamo noi, non Decaro”.

In Campania, sebbene il nome più gettonato resti Roberto Fico, ex presidente della Camera, la sua ufficializzazione non è ancora avvenuta.

Calenda frena: “Nessun sostegno ai pentastellati”

Il leader nazionale di Azione, Carlo Calenda, con un secco “Esatto” su X, conferma che il partito non parteciperà con liste proprie alle alleanze a sostegno del M5S né di PD “che si piegano ai pentastellati”. Un richiamo alla priorità institutional-liberale, contro il trasformismo e il clientelismo, secondo lui dilaganti nella politica regionale al servizio delle poltrone.

Ma dentro la regione un’altra versione s’insinua: Francesco De Nisi, coordinatore regionale di Azione, chiarisce che, pur aderendo alla federazione riformista che sostiene Tridico, non ci saranno liste con il simbolo di Azione, ma la cooperazione esiste comunque. Una modalità “soft” che attenua la frattura nazionale.

Voci dal campo largo: consenso, ironia, riscatto

Alcune forze politiche, come Avs (Sinistra e Verdi), restano colpite dalla candidatura. Sebbene non dubitino delle qualità di Tridico, lamentano che non risolve tutte le esigenze di equilibrio della coalizione. Eppure, altri commenti — da Anna Laura Orrico a Vittoria Baldino — parlano della candidatura come “scelta giusta” per una coalizione che punta a riscattare la Calabria “da che mani”.

Il quadro della situazione

  • Il 23 agosto 2025 la coalizione di centrosinistra in Calabria ufficializza Pasquale Tridico, tecnico e figura riconosciuta, come candidato forte per contrastare il centrodestra.
  • In Puglia e Campania si registra indecisione, con nomi come Decaro e Fico tuttora in bilico.
  • Azione, guidata da Calenda, si distanzia apertamente dalle alleanze pro-M5S, mentre sul territorio emerge un appoggio “defilato”.
  • Il “campo largo” è attraversato da tensioni interne, ma in Calabria punta su compattezza e su una figura non partitica.        
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