Un discorso frizzante e incisivo al Meeting: dalla libertà educativa al piano casa, fino all’attacco ai giudici politicizzati.
Nel cuore del Meeting di Rimini
Il 27 agosto 2025, al Meeting per l’amicizia tra i popoli di Comunione e Liberazione, Giorgia Meloni ha catalizzato l’attenzione con un intervento che ha miscelato temi sociali e attacchi netti alla magistratura e alle politiche estere. Arredata di applausi e standing ovation, la premier ha lanciato messaggi forti su casa, famiglia e sovranità politica.
Piano casa e il buon vivere per le giovani coppie
Meloni ha annunciato un “Piano casa” pensato per offrire abitazioni a prezzi calmierati alle giovani coppie, perché “Senza una casa è difficile costruirsi una famiglia”, ha detto Meloni.
Accanto all'annuncio c’è l’impegno di Matteo Salvini: già stanziati 660 milioni per l’edilizia popolare, ma ora si parla anche di risorse private per ampliare l’impatto dell’iniziativa.
In effetti, il cosiddetto Piano Casa Italia è già formalizzato da un decreto del 10 giugno 2025 con un fondo di 660 milioni, ma manca l’attuazione pratica: mancano i decreti attuativi, attesi per questo autunno, che potrebbero concretizzare il progetto già a partire dal 2026.
Famiglia e istruzione: libertà educativa e “cattivi maestri”
Meloni ha rilanciato la questione della libertà educativa, sostenendo di voler abbattere “pregiudizi ideologici” e promuovere una scuola pluralista, spingendo sulle risorse per le scuole paritarie.
Ha criticato chi sostiene che avere figli sia “arcaico” o “inquinante”, bocciando pratiche come la maternità surrogata (“utero in affitto”), giudicata “niente di moderno”.
Estero: Israele “oltre il principio di proporzionalità”
Sul fronte internazionale, Meloni ha condannato gli attacchi israeliani a Gaza, definendoli “oltre il principio di proporzionalità”, ha detto Meloni, con troppe vittime civili, incluso operatori dell’informazione — un’uccisione di giornalisti considerata “inaccettabile”.
Ha chiesto il cessate il fuoco e lo stop all’espansione delle colonie in Cisgiordania, mentre ha elogiato il ruolo dell’Italia nell’accoglienza sanitaria dei bambini di Gaza.
Il filo rosso del dialogo e dell’identità
Il discorso traboccava di riferimenti simbolici: da don Giussani ai papi e a T.S. Eliot, incarnando il tema del Meeting, “mattoni nuovi” per costruire insieme. Un appello aperto: “Non cerco consenso, ma chiedo una mano… ciascuno prenda il suo cemento e i suoi mattoni”, ha detto Meloni: retorica che intreccia fede, comunità e politica.
Attacchi netti a migranti, giustizia e burocrazia
Sul tema dell’immigrazione illegale, ha tuonato che nessun giudice, politico o burocrate impedirà al governo di far rispettare le leggi, accusando una minoranza di giudici politicizzati di voler sostituirsi al Parlamento.
Ha liquidato l’assistenzialismo del reddito di cittadinanza come “atrofizzante”, in favore di lavoro reale e responsabilità sociale.
Reazioni e contesto
L’Associazione Nazionale Magistrati (ANM) ha replicato, assicurando che non c’è volontà di ostruzionismo politico, e ricordando che i magistrati “applicano le leggi”.
La firma imminente tra Meloni e Salvini (ecco, una telefonata, ma nessun incontro formale al Meeting stesso) riflette certa posatura politica, non impegni conclamati.
Un discorso in chiave elettorale o un progetto concreto?
Meloni ha trasformato il palco di Rimini in un potente crocevia di politica valoriale e promessa sociale. Il “piano casa” diventa manifesto politico, mentre l’urgente esigenza di libertà educativa e sicurezza nazionale costruisce un’identità solida. La sfida è ora rendere concreti questi “mattoni nuovi”, dagli iter burocratici ai decreti attuativi, con tempi e fondi da definire.