Pmi, ok del Senato: detassazione e moda certificata
Dal fisco più leggero per chi reinveste alla “filiera certificata” della moda, passando per credito, reti d’impresa e ricambio generazionale: il pacchetto Pmi accelera sul Made in Italy in attesa del passaggio alla Camera.
Il Senato ha approvato il disegno di legge annuale sulle piccole e medie imprese, promosso dai ministri Adolfo Urso e Marina Elvira Calderone (foto). Il testo, ora atteso alla Camera, mette al centro detassazione degli utili reinvestiti, tutela della filiera moda, accesso al credito e strumenti per il ricambio generazionale.
Detassazione per chi reinveste
Viene reintrodotto un regime che consente di sospendere l’imposta sugli utili quando sono destinati a programmi comuni di sviluppo e innovazione nelle reti d’impresa. La misura vale fino al periodo d’imposta 2028, con un limite di 1 milione di euro l’anno per impresa e una dotazione triennale da 45 milioni.
Ricambio generazionale nelle micro e piccole
Per le realtà sotto i 50 dipendenti parte una sperimentazione biennale: assunzione a tempo indeterminato di under 35 in sostituzione di chi va in pensione, con esonero contributivo fino a 3.000 euro per i part-time incentivati.
Moda, nasce la “filiera certificata”
Arriva una certificazione volontaria di conformità lungo tutta la catena del tessile-abbigliamento. Tra i requisiti: assenza di condanne penali negli ultimi cinque anni per titolari o amministratori, regolarità fiscale e contributiva, rispetto delle norme sul lavoro fino all’ultimo anello della filiera. Le verifiche sono affidate a soggetti abilitati alla revisione legale. Le imprese in regola potranno usare la dicitura “Filiera della moda certificata”; il Mimit istituirà un registro pubblico delle certificazioni.
Accesso al credito e nuove aggregazioni
Per rafforzare la liquidità, il provvedimento consente di cartolarizzare lo stock di magazzino e i crediti da futura vendita. Sul fronte dell’organizzazione, nascono le centrali consortili, enti mutualistici sotto vigilanza ministeriale che coordinano consorzi di filiera, definendo condizioni minime di adesione e aree territoriali per fare scala.
Recensioni online più trasparenti
Nei settori turismo e ristorazione i commenti sul web saranno ritenuti leciti se pubblicati entro 30 giorni dall’esperienza, con presunzione di autenticità quando accompagnati da ricevuta fiscale. Le recensioni decadono dopo due anni; l’Antitrust definirà linee guida per la tutela dei consumatori.
Prossimi passi
Con l’ok di Palazzo Madama, il disegno di legge passa alla Camera per l’ultimo via libera. Se i tempi resteranno rapidi, le novità potranno tradursi in incentivi operativi e maggiore competitività per il sistema delle Pmi.