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Piogge record a New York, due morti tra Brooklyn e Manhattan

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Piogge record a New York, due morti tra Brooklyn e Manhattan

New York si è risvegliata sotto un cielo cupo e un bilancio tragico: due uomini morti e interi quartieri allagati a causa di precipitazioni improvvise e record che hanno trasformato le strade in fiumi di fango e detriti. Gli episodi più gravi si sono registrati a Brooklyn e a Manhattan, dove la pioggia torrenziale, caduta in poche ore, ha allagato scantinati, linee della metropolitana e locali commerciali. La polizia ha confermato che le vittime sono rimaste intrappolate nei seminterrati delle loro abitazioni, sorprese dal rapido innalzamento del livello dell’acqua.

Piogge record a New York, due morti tra Brooklyn e Manhattan

A Brooklyn, un uomo di 39 anni è morto nel quartiere di Flatbush. Secondo le prime ricostruzioni, era rientrato nel suo seminterrato per tentare di salvare uno dei suoi cani, ma la corrente d’acqua ha invaso i locali nel giro di pochi minuti. I vicini hanno sentito le grida e hanno chiamato i soccorsi, ma quando i vigili del fuoco sono riusciti a entrare l’uomo era già privo di vita.

A Manhattan, nel quartiere di Washington Heights, la seconda vittima è un uomo di 43 anni trovato senza vita in un locale caldaia allagato. I soccorritori hanno tentato di rianimarlo sul posto, ma ogni tentativo è stato vano. La polizia ha aperto un’indagine per verificare le condizioni di sicurezza degli edifici coinvolti, molti dei quali risultano costruiti con strutture datate e sistemi di drenaggio inadeguati.

Una pioggia mai vista da decenni

Il servizio meteorologico nazionale ha definito l’evento “una delle più intense precipitazioni mai registrate a New York in così breve tempo”. In alcune zone di Brooklyn sono caduti oltre 150 millimetri di pioggia in meno di due ore, un dato eccezionale anche per una metropoli abituata a fenomeni estremi. Le autorità cittadine hanno emesso un’allerta meteo di massimo livello, invitando i residenti a evitare spostamenti non indispensabili e a non scendere nei seminterrati.

La sindaca di New York, che ha visitato le aree colpite, ha parlato di “una crisi climatica che non può più essere trattata come un’emergenza occasionale”. “Questi eventi non sono più rari, sono la nuova normalità – ha dichiarato – e dobbiamo ripensare completamente il sistema di drenaggio urbano e le infrastrutture idriche per proteggere i cittadini”.

Trasporti paralizzati e città in ginocchio
Le piogge hanno provocato la chiusura temporanea di numerose linee della metropolitana, con centinaia di passeggeri costretti a evacuare i convogli bloccati tra le stazioni. Anche diversi tratti di autostrade e ponti urbani sono stati chiusi per allagamento. Aeroporti come il LaGuardia e il JFK hanno subito ritardi e cancellazioni di voli, mentre decine di scuole e uffici pubblici sono rimasti chiusi per precauzione.

Le immagini diffuse sui social mostrano auto sommerse fino ai finestrini, autobus bloccati e cittadini che attraversano le strade con l’acqua fino alla vita. In molti quartieri, le pompe di drenaggio non hanno retto l’impatto della pioggia, causando il tracimare delle fogne e l’allagamento di abitazioni e locali commerciali.

L’impatto del cambiamento climatico
Gli esperti attribuiscono la violenza dell’evento al cambiamento climatico e all’effetto “isola di calore” tipico delle grandi metropoli. “Le piogge improvvise e concentrate sono sempre più frequenti a causa dell’aumento delle temperature e della saturazione dell’aria di umidità”, spiega un meteorologo del National Weather Service. “New York non è progettata per assorbire un simile volume d’acqua in così poco tempo: il risultato è il caos urbano che stiamo vedendo”.

Secondo un rapporto del New York City Panel on Climate Change, la frequenza delle cosiddette flash floods, le alluvioni lampo, è destinata a raddoppiare entro il 2050 se non verranno attuate misure di adattamento strutturale. Il documento prevede anche un innalzamento medio del livello del mare di circa 60 centimetri entro la metà del secolo, un dato che potrebbe rendere cronici gli allagamenti nei quartieri più bassi come Red Hook, Coney Island e Lower Manhattan.

Le reazioni dei cittadini e gli aiuti

Tra i residenti colpiti prevalgono rabbia e rassegnazione. “Ogni volta che piove forte è la stessa storia: i tombini esplodono, l’acqua entra nei sotterranei e nessuno fa nulla”, racconta un negoziante di Bushwick che ha perso gran parte della merce. Il comune ha attivato un fondo di emergenza per sostenere le famiglie colpite, mentre le organizzazioni di volontariato stanno distribuendo coperte, cibo e acqua nei centri di accoglienza allestiti in palestre e scuole.

Le autorità statali hanno annunciato un’inchiesta per accertare eventuali responsabilità nella manutenzione delle reti fognarie e nella gestione dell’allerta. “Non possiamo permetterci di piangere nuove vittime per le stesse cause ogni anno”, ha dichiarato il governatore, ricordando che già nel 2021 eventi simili avevano provocato vittime e danni per milioni di dollari.

Una città in cerca di difese
New York, simbolo di resilienza, si trova oggi a fare i conti con la fragilità delle proprie infrastrutture di fronte a un clima sempre più estremo. Gli esperti chiedono interventi urgenti: nuovi canali di deflusso, sistemi di pompaggio potenziati e barriere anti-inondazione lungo le aree costiere. Ma i tempi e i costi restano incerti.

Mentre il sole torna a farsi strada tra le nuvole, i newyorkesi iniziano a contare i danni. Le strade si svuotano lentamente, ma l’acqua e la paura restano. E con esse la consapevolezza che la prossima tempesta potrebbe essere ancora più violenta.

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