Percorsi di cioccolato

- di: Stefania Assogna
 

Après ski o après shopping, la cioccolata calda d'inverno
è sempre di moda e attraente ovunque


La cioccolata calda è la bevanda invernale ideale in ogni momento della giornata perfetta specialmente après ski, conforta dal freddo, aiuta l’energia ma anche il buon umore. Facendo attenzione a lasciare una prevalenza di cacao amaro nel mix, contrariamente a quanto si teme, non apporta molte calorie, nella norma ne ha tra le 160 e 200, ma con ricette dietetiche, può scendere fino a 94, mentre, aggiungendo un cucchiaino di panna, bisogna aggiungerne circa 100 in più.
Fondente, bianca, speziata, decorata nel modo più fantasioso e accompagnata da dolci, resiste al tempo e a ogni moda, restando uno dei piccoli piaceri senza tempo della nostra vita.
Ci suono luoghi in cui la degustazione è praticamente un must have del palato che vale la pena visitare. A New York , lo chef Jacques Torres, “Il Willy Wonka di Brooklyn” maestro cioccolatiere di origini francesi e celebre per l’omonima catena di negozi che portano il suo nome, ha davvero esagerato, arrivando ad aprire addirittura un Museo del Cioccolato in un’area di quasi 500 metri quadrati in cui oltre a trasmettere la storia del cioccolato, come si coltiva il cacao, quali sono le zone del mondo da cui provengono le qualità più pregiate, insegna anche come si preparano le cioccolate calde, e altre golosità per le quali è celebre la sua arte. Tornando più vicino, da noi, in Italia, l’idea di bere cioccolata calda è evocativa della neve, dei rifugi alpini, sparsi tra le piste di sci delle Dolomiti, dove, dalla Valle d’Aosta fino al Veneto e Trentino sono ferratissimi in ambito di cioccolate calde, corroboranti, corrette con spezie o Rhum pregiati, per dare carica, mentre più giù, nelle cittadine di lusso, delle località sciistiche la cioccolata diventa il relax mondano, après sky per eccellenza. 
Nelle grandi città invece, d’inverno, la cioccolata si degusta meglio après shopping, in veri e propri templi del gusto, must have del cioccolato come:
Il Caffé Rivoire, a Firenze ai lati di Piazza della Signoria, fondata Nel 1872 da Enrico Rivoire, cioccolatiere della famiglia Reale dei Savoia.
Il Caffè Dal Mas nel cuore di Venezia; la pasticceria Romeo Viganotti a Genova che dal 1886 crea delizie di ogni tipo al cioccolato; merita uno stop al gusto di cioccolata calda anche lo storico salotto sabaudo del Baratti&Milano a Milano; a Roma in Viale Regina Mrgherita imperdibili le creazioni dei due chef esperti di cioccolata e dolci: Marta Boccanera e Felice Venanzi, della Pasticceria Gruè (il nome deriva dalla Gruè di Cacao, cioè “granella” di cacao). I due iniziano lavorando insieme con il Maestro Accademico Claudio Marcozzi; successivamente Felice lavora a Padova dal Campione del Mondo di Pasticceria Luigi Biasetto e Marta dal Maestro Accademico Denis Dianin; hanno aperto la loro attività da ormai diversi anni, dopo aver frequentato corsi e vinto e premi. Dispongono di un laboratorio di 400 metri quadrati sottostante la pasticceria, in cui creano le loro prelibatezze.
Scendendo più a sud, irrinunciabile la cioccolata calda dell’Antica Dolceria Bonajuto, fiore all’occhiello del made in Italy, inserita nella lista delle eccellenze italiane e che da oltre 150 anni rappresenta a Modica una delle più antiche fabbriche artigianali del cioccolato, con 6 generazioni di cioccolatieri raffinati che creano, ampliano, mantengono, rinnovano la loro tradizione con grande orgoglio.
In Europa, le cioccolaterie cult che abbiamo selezionato dovendo sintetizzare una lunga lista sono: Confiserie sprüngli a Zurigo: Fondata nel 1836 da David Sprüngli, poi diventata da un lato la fabbrica di cioccolato conosciuta come Lindt & Sprüngli e dall’altro la sede che si trova sulla Paradeplatz dal 1859. Al piano superiore si degusta la cioccolata calda, mangiando le famose prelibatezze Sprüngli, al piano terra si trova il negozio con tutto l’assortimento del marchio: Luxemburgerli, Pralinés, Truffes e tavolette di finissimo cioccolato. Imperdibile.
La pasticceria Angelina, a Parigi, fondata nel 1903 deve il suo nome a quello della nuora del pasticcere austriaco Antoine Rumpelmayer, fornitore di corte imperiale e reale; il locale rimanda agli splendori della Belle Epoque, con le decorazioni intatte per cui sembra che il tempo si sia fermato al periodo in cui era il ritrovo chic della nobiltà e dell’alta borghesia parigina, frequentato da personaggi illustri, scrittori, filosofi e artisti. Qui senza esitare ordinate direttamente una delle due specialità: chocolat l’africain e la mont blanc.
Neuhaus, Bruxelles, cioccolatieri dal 1857 che tecnicamente si definiscono gli inventori della praline, e la cui cioccolata calda è ottima sintesi della straordinaria tradizione belga.

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