Scopri come la mente sabota il successo e trasforma il sereno in tempesta — e come spezzare il circolo vizioso.
Il paradosso della felicità
Quante volte, quando tutto sembra andare per il meglio, sentiamo un impulso invisibile a “farci del male”? Questo fenomeno è noto in psicologia come self sabotage, o sabotaggio inconsapevole della felicità.
A livello inconscio, molti evitano il successo per paura di non saperlo gestire: “we do it because … we fear that we may actually get it, that we won’t be able to handle it, and so we ruin everything”.
Le radici psicologiche della trappola
a) Paura del successo e dell’insuccesso
La stessa paura del fallimento può riemergere al momento del successo. Entra in gioco la sindrome dell’impostore: ogni conquista diventa una prova schiacciante da superare.
b) Il set-point edonico
Il concetto di hedonic treadmill ci insegna che, dopo un picco di felicità (come una promozione o una vacanza), torniamo a uno stato neutro, facendo sembrare insignificante ciò che abbiamo ottenuto.
c) Bassa autostima e senso di indegnità
Molti sabotano se stessi perché convinti di non meritare la felicità: “don’t deserve happiness, love, or success”.
d) Strategie difensive apprese
Procrastinazione, dialogo interiore negativo, autosvalutazione: sono automatismi mentali che si innescano per paura del cambiamento positivo.
Trappole comuni
- Arrivo-fallacie – credere che al raggiungimento dell’obiettivo seguirà felicità permanente. In realtà, l’effetto è spesso temporaneo.
- Focusing Illusion – sopravvalutare l’impatto di un successo sulla felicità reale.
- Eccesso di controllo emotivo – cercare di “gestire” la felicità può generare ansia da prestazione emotiva, peggiorando il benessere.
Cosa dicono gli psicologi
- Tal Ben Shahar: “La felicità duratura non si ottiene con la ricompensa, ma coltivando una crescita costante.”
- Christine Baker, PhD: “Il tentativo ossessivo di inseguirla ci allontana dal presente e dalle relazioni vere.”
- Sonja Lyubomirsky: “Il flow—lo stato di assorbimento in un’attività—attenua l’autocritica e favorisce il benessere.”
Strategie per spezzare il circolo
- Spostare il focus
Invece di inseguire la felicità come meta, è più efficace costruire realtà quotidiane sane: amicizie, hobby, autonomia.
- Nutrire il flow
Scoprire attività che “ci rapiscono”: eliminare distrazioni, fare pause mirate e godere del momento.
- Ristrutturazione cognitiva
Con tecniche CBT si identificano credenze autodistruttive, si analizzano i trigger e si ricostruisce il dialogo interno.
- Incremento dell’autostima
Esposizione graduale a piccoli successi, celebrare le conquiste e allenare l’auto-compassione.
- Creare condizioni favorevoli
La felicità è come un giardino: richiede un terreno fertile, non stimoli estemporanei.
Testimonianze
Da Reddit: “Psychologists often call this self sabotage… fear of change, or even fear of success itself”.
Cos’è la felicità
La felicità non è un premio da vincere, ma un clima interiore da coltivare. Quando smettiamo di forzarla, possiamo finalmente scoprirla lì dove meno ce lo aspettiamo.