Nel 2025, la classifica dei passaporti più potenti al mondo conferma al primo posto Singapore, capace di garantire l’accesso senza visto a ben 195 destinazioni. Lo rivela l’ultimo Henley Passport Index, che ogni anno valuta i passaporti dei Paesi del mondo in base al numero di destinazioni che i loro cittadini possono raggiungere senza dover ottenere un visto prima della partenza. Si tratta di una classifica largamente riconosciuta come riferimento internazionale per misurare la libertà di movimento associata alla cittadinanza di ciascun Paese. Secondo i dati pubblicati, subito dopo Singapore si trovano Giappone, Corea del Sud e, in terza posizione, l’Italia, insieme a Francia, Germania e Spagna, che offrono l’accesso senza visto a 193 Paesi.
Passaporti, Singapore resta il più potente. L’Italia si conferma al terzo posto nel 2025
Avere un passaporto che consente l’ingresso libero in molti Paesi è molto più di una comodità per i viaggiatori: rappresenta un indicatore dello status geopolitico di una nazione. Il fatto che Singapore, piccola ma potentissima città-Stato del sud-est asiatico, continui a guidare la classifica riflette il suo ruolo come hub commerciale, tecnologico e finanziario, oltre che il frutto di una rete diplomatica efficace e consolidata. La posizione dell’Italia nella top 3 testimonia la sua solidità politica, il peso all’interno dell’Unione Europea e la reputazione globale come destinazione turistica, culturale ed economica. La possibilità per i cittadini italiani di viaggiare senza visto in 193 Paesi rappresenta anche un vantaggio competitivo per le imprese e i professionisti che operano a livello globale.
La classifica completa e i cambiamenti più rilevanti
La classifica stilata da Henley & Partners viene aggiornata trimestralmente sulla base dei dati dell’International Air Transport Association (IATA) e comprende 199 passaporti e 227 destinazioni. Dopo Singapore, che guida con 195 Paesi, al secondo posto ci sono Giappone e Corea del Sud (con 194 destinazioni), seguiti, come detto, da Italia, Francia, Germania e Spagna con 193. Gli Stati Uniti, che un tempo dominavano la classifica, si trovano oggi al settimo posto, con l’accesso senza visto a 188 Paesi. Un dato che secondo gli esperti riflette una perdita di influenza diplomatica e le incertezze degli ultimi anni sul fronte migratorio e delle relazioni estere. Tra i Paesi in fondo alla classifica si trovano Afghanistan, Siria e Iraq, i cui passaporti permettono l’accesso senza visto a meno di 30 destinazioni.
Le implicazioni per i cittadini e le politiche migratorie
La possibilità di viaggiare senza dover ottenere un visto è sempre più rilevante in un mondo globalizzato. Per i cittadini significa maggiore libertà e possibilità di cogliere opportunità lavorative, formative e personali senza barriere. Per i governi, invece, si traduce nella necessità di negoziare accordi bilaterali, garantire standard di sicurezza elevati e mantenere buone relazioni diplomatiche. La posizione dell’Italia conferma l’efficacia della sua politica estera e dell’appartenenza all’Unione Europea, che continua a essere una delle aree con la maggiore mobilità al mondo. Inoltre, l’indice Henley diventa sempre più anche un riferimento per chi valuta di cambiare cittadinanza o ottenere un secondo passaporto, in un contesto in cui la mobilità è spesso un asset strategico.