Scelte, sfide e desideri della terza età: tra “rallentare” e reinventarsi, ecco cosa chiede chi ha oltre 65 anni.
L’Italia che invecchia (ma non si arrende)
Al 1° gennaio 2025, circa il 24,7 % della popolazione italiana ha almeno 65 anni: un quarto del Paese vede l’alba della terza età. Da un lato, questo significa sfide profonde per pensioni, sanità e servizi sociali; dall’altro, l’aspettativa di vita continua a salire: 81,4 anni per gli uomini e 85,5 per le donne.
Gli over 80 sono oggi 4,6 milioni, più numerosi dei bambini sotto i 10 anni. Con questi numeri, la domanda è: vogliono rallentare o ripartire?
Ripartire: più anziani “in movimento”
Negli ultimi decenni è cresciuta la voglia di rimettersi in gioco: il 23,3 % dei 65-74enni fa sport, e il 36,2 % si allena regolarmente tre volte alla settimana. Persino tra gli over 75, la pratica sportiva è salita dall’1,4 % del 1995 all’8,1 % nel 2025.
La Silver Economy – l'ecosistema di servizi attratti dagli over 65 – è oggi un motore economico. Le patologie croniche restano diffuse, ma l’invecchiamento attivo è una strada scelta da metà degli anziani ancora autosufficienti.
Rallentare: fragilità e dipendenze in crescita
Tuttavia, non tutti continuano a marciare. Tre anziani su dieci (30 %) risultano fragili o disabili; il 14 % ha perso autonomia, cifra che sale al 42 % tra gli over 85. Questo impone una riflessione su come sostenere chi rallenta davvero, ma non vuole farlo.
Le disuguaglianze territoriali emergono anche nella sanità: solo il 7 % riceve cure a domicilio, e in varie regioni del Sud si scende fino all’1–2 %.
Cosa chiedono gli over 65? Tra autonomia, sostegno e relazioni
- Essere attivi, ma a modo loro: tra sport, volontariato, formazione, gli over 65 vogliono restare protagonisti.
- Accesso equo alle cure: chiedono sanità domestica, tempi certi e equità territoriale.
- Nuove forme di abitare: crescono modelli come il senior living – via di mezzo tra casa e RSA, con servizi e socialità.
- Welfare generazionale e digitale: sanità integrata, servizi digitali user-friendly, misure personalizzate per fragilità.
- Legami sociali e comunità: quasi il 40 % degli over 75 è solo. La solitudine rimane una fragilità invisibile, che dilaga.
Interventi concreti e testimonianze
- Provincia di Bolzano: top per qualità della vita over 65: spesa sociale, biblioteche, farmaci sotto controllo.
- Abruzzo: legge sull’“invecchiamento attivo”, con 4.700 partecipanti in sette programmi territoriali nel 2023.
- ISS e PASSI d’Argento (2 luglio 2025): il 23 % dei 65-74enni pratica sport, ma tra gli over 75 la sedentarietà domina.
Commento brillante: tra “rallentare” e “ripartire” non c’è contraddizione
Il vero tema è superare la dicotomia “rallentare o ripartire”. La maggior parte degli over 65 nel 2025 vuole entrambe le cose: mantenere autonomia e salute, vivere con pienezza ma con il giusto sostegno.
In un Paese fragile dal punto di vista demografico, economico e sociale, gli anziani chiedono di essere considerati una risorsa, non un costo.
Dichiarazione in evidenza
“Questa condizione spesso è vissuta in solitudine: quasi la metà delle over 75 vive da sola, con impatti su demenze e malattie cardiovascolari”
– mons. Vincenzo Paglia, Fondazione Atena, 2025
Un nuovo patto generazionale
Per rispondere davvero alle richieste degli over 65 nel 2025 serve un nuovo patto generazionale: spazi, politiche, servizi che permettano di rallentare senza fermarsi, di ricominciare senza rimanere soli.
Nei prossimi anni, mentre il Paese continuerà a invecchiare, gli anziani saranno una componente strategica del tessuto socioeconomico. Non è più tempo di scelte binarie, ma di visioni capaci di valorizzare il potenziale silenzioso della terza età.