Le voci di cessione non fermano Open Fiber: raggiunto il traguardo degli 800 Gigabit

- di: Redazione
 
Se una azienda lavora bene, raggiunge gli obiettivi che si è posti, ottiene ottimi risultati, è normale che su di essa si appunti l'attenzione generale, che può essere conseguenza dell'apprezzamento per il suo operato oppure, nel caso meno frequente, perché diventata appetibile. La classica "gallina dalle uova d'oro" che si briga per potere acquisire. È il caso di Open Fiber, azienda bramata, desiderata, anche troppo, tanto da essere al centro di manovre che dovrebbero preludere alla sua fine come azienda indipendente ed autonoma, per diventare "semplicemente" un gioiello della corona.

Una evoluzione che potrebbe essere comprensibile nel grande gioco della finanza, ma lo è un po' meno se si guarda a come Open Fiber ha saputo muoversi grazie soprattutto alla sua autonomia, alla capacità di mettersi in gioco e di portare a casa molti e positivi risultati. E c'è poi da aggiungere che tali appetiti sono stati sicuramente accresciuti dai traguardi che, negli ultimi mesi, Open Fiber ha conseguito, come, ma è solo l'ultimo esempio, quello di avere raggiunto, in questi giorni, gli 800 Gigabit per secondo (Gbps) per canale ottico. Un risultato rilevante in termini assoluti e lo è ancora di più se si considera che Open Fiber è la prima azienda a tagliare questo traguardo in Italia.

Appena un anno fa l'azienda aveva raggiunto un altro obiettivo, quello dei 600 Gbps, permettendo alla rete di trasporto ottica di Open Fiber di accrescere la capacità fino a 48 Terabit per singola fibra. Che, bisogna sottolinearlo, è il valore più alto dell’industry mondiale. L’infrastruttura di Open Fiber si conferma la più avanzata, in grado di crescere ed evolvere rapidamente supportando tutti i servizi innovativi previsti sul mercato. Ma Open Fiber non si accontenta dei risultati conseguiti, come dimostra il fatto che il team dei suoi ingegneri è costantemente al lavoro per sperimentare soluzioni tecnologiche che permettano di migliorare le prestazioni della rete insieme alla sua sostenibilità ambientale. Le reti completamente in fibra ottica, come quella realizzata da Open Fiber, consentono grandi risparmi in termini energetici: se si comparano i consumi medi della rete in sola fibra ottica con quelli delle reti ibride (fibra ottica e rame) si nota come queste ultime abbiamo un consumo medio ben sei volte superiore.

Come dice Paolo Perfetti, direttore Technology di Open Fiber, la mission dell'azienda è "l’abilitazione di servizi innovativi a beneficio del Paese. Questo è un risultato che ci rende orgogliosi e conferma come la fibra ottica sia l’unico asset infrastrutturale a prova di futuro". Ma queste sono ore importanti per il futuro di Open Fiber che, secondo alcune anticipazioni di stampa, domani sarà nelle mani del vertice di Enel, chiamato a decidere la cessione del 50 per cento dell'azienda al fondo di investimento australiano Macquarie. Un riconoscimento della bontà del lavoro svolto sino ad oggi, ma che si porta dietro il timore che, tra acquisizioni o fusioni, Open Fiber possa perdere la grande forza progettuale e l'enorme capacità di risultati che l'hanno contraddistinta sino ad oggi.
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