Un'inchiesta rivela: "Lussemburgo paradiso fiscale per artisti, sportivi, società e mafiosi"

- di: Emanuela M. Muratov
 
Come si traduce, in termini economici, per il Granducato del Lussemburgo la presenza di 55 mila società offshore? "Semplicemente" la gestione di asset per un valore di 6,5 trilioni di euro. Un mare di soldi (veri o potenziali, ma restano sempre tantissimi) che sono riconducibili a società che scelgono il Granducato per evidenti motivi fiscali, godendo di privilegi che altrove non vengono concessi. Quel che accade nei riservatissimi uffici lussemburghesi è stato svelato dall'inchiesta giornalistica di cui dà conto Le Monde, descrivendo il Granducato come un paradiso fiscale per multinazionali, miliardari, artisti, sportivi, ma anche organizzazioni criminali che sanno di potere schermare i loro traffici illeciti grazie ad un sistema di leggi e regolamenti che li favorisce.

L'inchiesta verte essenzialmente su un solo interrogativo, che peraltro gira da anni con risposte che sono apparentemente irrisolte: cosa nasconde la piazza finanziaria del Lussemburgo? Oppure, come si chiede Le Monde, cosa troveremmo se aprissimo la cassaforte di questo minuscolo Stato situato nel cuore dell'Unione Europea, posto da molti ricercatori nei 5 maggiori paradisi fiscali del mondo?
Le conclusioni dell'inchiesta giornalistica, denominata OpenLux e condotta da Le Monde con sedici media partner per oltre un anno, dà conclusioni inequivocabili sui numeri, tra società offshore e soldi movimentati: secondo l'inchiesta, queste società fantasma - senza uffici o dipendenti - sono state create da miliardari, multinazionali, sportivi, artisti, politici di alto rango e persino famiglie reali.
Il Lussemburgo - in un'area di appena 2.586 chilometri quadrati - è una calamita per la ricchezza del mondo. E di "ospiti" del sistema fiscale lussemburghese l'inchiesta ne menziona parecchi: la star del golf mondiale Tiger Woods, la famiglia Hermès, la cantante Shakira e qualche esponente delle monarchie petrolifere del Golfo.

Centinaia di multinazionali (LVMH, Kering, Kfc, Amazon, solo per citarne alcune) vi hanno aperto filiali finanziarie. Le famiglie ricche fanno crescere lì il loro patrimonio immobiliare. Ovviamente, è tutto lecito, se non fosse che le tasse (molto basse) che vengono pagate all'erario lussemburghese, in virtù di una normativa vantaggiosa, vengono sottratte agli erari di altri Paesi, dove magari le società hanno le loro reale attività o cabine di regia.

OpenLux rivela anche che fondi, sospettati di essere di provenienza illecita o di essere di pertinenza di gruppi criminali oggetto di indagini giudiziarie, sono stati occultati in Lussemburgo. L'inchiesta menziona esplicitamente la mafia, la 'ndrangheta e famiglie mafiose russe. Nell'inchiesta figura anche un coté politico, menzionando le indagini per accertare se siano finiti in Lussemburgo fondi collegabili alla Lega, mentre è dato per confermato il riciclaggio di fondi illeciti accumulati dai vertici del regime venezuelano e provenienti dalla corruzione che dilaga negli appalti pubblici.
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