UE, Gentiloni: "L'accordo sul Recovery Fund? Forse a luglio"

 
Uno dei punti fondamentali che potrebbe permettere ai paesi dell'Unione Europea di risalire dopo la grave crisi economica dovuta alla pandemia da Coronavirus è quello dell'accordo sul Recovery Fund. Che secondo quanto detto da Paolo Gentiloni, potrebbe arrivare entro qualche settimana.

Il commissario all'economia dell'Unione ha parlato ai microfoni di France 2 proprio di questo argomento, mostrandosi ottimista: "Non prendo neanche in considerazione l'ipotesi di un mancato accordo per l'attuazione del Recovery Fund, l'intesa sarà trovata molto probabilmente entro la fine di luglio. Sono certo che ce la faremo"
.

L'ex presidente del Consiglio continua: "Non penso chiuderemo l'accordo nella giornata di domani ma si tratterà comunque di un passaggio intermedio importantissimo per confrontarsi fra capi di Stato e Governo, avvicinando le rispettive posizioni sulla questione e magari capendo meglio le differenze che saranno sul tavolo in questa trattativa".

"L'Europa ha avuto 15 giorni molto difficili" - dice Gentiloni riferendosi allo scoppio della pandemia da Covid-19 nel Vecchio Continente che risale alla fine di febbraio - "con le frontiere chiuse fra i paesi membri che non potevano far circolare beni sanitari come mascherine o ventilatori polmonari. Dopo un paio di settimane però l'Unione ha preso decisioni forti e senza precedenti: per questo è impossibile dire che non c'è stata una reazione all'altezza o tardiva".

In ultimo il commissario all'economia ha parlato dello stato della pandemia: "Una seconda ondata di contagi sarebbe uno scenario tremendo per l'Europa ma per ora non abbiamo segnali in questo senso. Dobbiamo necessariamente guardare a ciò che succede in Cina dove sono più avanti ma se accadesse da noi il crollo economico sarebbe anche più serio. Al momento c'è una previsione di un calo del 7,4% del Prodotto Interno Lordo per l'Unione Europea fatta dalla Commissione. Dobbiamo evitare nuovi picchi o la situazione potrebbe diventare anche più grave di così"
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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