Netflix "paga" la fine del lockdown: il titolo crolla del 12% in borsa

 
Il periodo del lockdown è stato complicato per la maggior parte dei cittadini che sono stati costretti in casa in modo da abbassare il numero di contagi da Coronavirus, con molti di essi che hanno trovato "rifugio" dalla noia usufruendo dei servizi in streaming di cui internet pullula in questo periodo. E il leader incontrastato del settore è sicuramente Netflix.

La piattaforma digitale ha registrato un boom di abbonati nei primi mesi della pandemia da Covid-19 che da marzo a giugno sono aumentati di 10 milioni di unità (quando le previsioni iniziali erano di 8 milioni). Eppure oggi la società statunitense è stata protagonista di un brutto scossone in borsa.

Elemento fondamentale di questo calo non è stato il risultato netto dei ricavi per la piattaforma streaming ma la previsione dei nuovi abbonati nel terzo trimestre dell'anno in corso, con la crescita avuta nella prima metà del 2020 che è stata bloccata dopo l'iniziale shock dovuto al lockdown e alle restrizioni per la socialità delle persone.

Le previsioni per i nuovi abbonati nel Q3 sono di circa 2,5 milioni di unità mentre Wall Street puntava su un numero quasi doppio (una stima di 5 milioni di nuove sottoscrizioni), cosa che ieri sera ha portato il titolo di Netflix a subire una contrazione di quasi il 15%.

I ricavi annunciati dalla società fondata in California sono stati più alti del previsto (6,15 miliardi di dollari rispetto ai 4,92 del 2019) mentre i profitti sono cresciuti a 1,59 dollari per azione quando le stime erano di circa 1,82.

Per questo motivo gli investitori si stanno mostrando dubbiosi nei confronti di Netflix che ha appena annunciato una novità al vertice, con il responsabile dei contenuti Ted Sarandos che sarà nuovo amministratore delegato assieme al già presente Reed Hastings. Il tutto mentre la libreria del servizio streaming "dovrebbe arricchirsi di ancora più titoli originali rispetto al passato" nonostante le battute di arresto nella produzione di materiale dovuta alla pandemia.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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