INTEK GROUP - Tre operazioni chiave messe a segno nel settore Rame, crescono fatturato ed Ebitda di Kme

 
Un anno importante, il 2019, per Intek Group (il Gruppo nasce a seguito della fusione per incorporazione di Intek Spa in Kme Group Spa, quest’ultima ha poi modificato la propria denominazione in Intek Group Spa) che, nel settore rame - che assorbe il 90% degli investimenti globali del Gruppo - mette a segno tre importanti operazioni straordinarie finalizzate nei primi mesi del 2019.

Un bilancio, quello 2019 consolidato del Gruppo (va ricordato che Intek Group è una holding di partecipazioni diversificate fortemente orientata verso settori produttivi, finanziari e di servizi con alta valenza di sostenibilità, che è uno dei valori portanti della mission del Gruppo), che evidenzia un andamento positivo per il settore rame e per Culti Milano (Società attiva - partecipata da Intek al 77,17% - nel settore della produzione e distribuzione di fragranze d’ambiente d’alta gamma, un segmento del mercato del lusso, con l’attività che ora si è estesa al settore dei profumi e della cosmesi), mentre nel settore Private equity, dove l’investimento del Gruppo è rappresentato dalla partecipazione detenuta dalla Società in I2 Capital Partners SGR SpA, dai rapporti di debito e credito con la stessa e dalla partecipazione in Isno 3 Srl in liquidazione, ricevuta a seguito della liquidazione del fondo I2 Capital Partners, si è completato l’iter per la liquidazione del Fondo I2 Capital Partners in cui Intek deteneva una quota del 19,15% al 31 dicembre 2018. Tra i mesi di aprile e luglio 2019 Intek ha acquistato, con un esborso di 3,2 milioni di euro, i diritti ceduti da alcuni investitori incrementando la sua quota di partecipazione al Fondo dal 19,15% al 59,5%. La chiusura del Fondo di private equity I2 Capital Partners ha generato ulteriore liquidità per il Gruppo.

Un esercizio 2019 impegnativo e che piazza pietre miliari per il futuro, quindi, che vede gli investimenti facenti capo alla Società a 552,9 milioni di euro (erano 546,1 milioni nell’esercizio 2018), il patrimonio netto della holding attestarsi a 500,8 milioni, rispetto ad 501,9 milioni del 2018; la perdita della holding ammontare a 1 milione (nel 2018 c’era stato un utile di 16,8 milioni nel 2018), derivante dal calo dei proventi da partecipazioni (a livello di bilancio consolidato scesi dai 33,23 milioni di euro del 2018 a 8,39 milioni del 2019),soprattutto a causa di minori risorse arrivate alla holding in conseguenza dei notevoli investimenti effettuati e del riassetto messo a punto.

La posizione finanziaria netta è negativa per 49,2 milioni di euro rispetto ai 40,3 milioni al 31 dicembre 2018, il patrimonio netto consolidato di Intek Group è 502,6 milioni di euro (504,6 milioni a fine 2018).
Ma veniamo alla operazioni strategiche messe in atto nel settore rame, che si riferisce alla produzione e commercializzazione dei semilavorati in rame e sue leghe, fa capo alla controllata tedesca Kme SE (Società europea) e rappresenta, come detto, il maggior investimento industriale di Intek Group.

Le tre operazioni anno riguardato infatti l’acquisizione della partecipazione totalitaria di Mkm (Mansfelder Kupfer und Messing GmbH), primario operatore nel mercato europeo del rame, e la cessione al gruppo Zhejiang Hailiang Co. dei business delle barre in ottone in Germania, Italia e Francia e quello dei tubi in Germania e Spagna. La terza operazione, realizzata a marzo 2019, concerne in riacquisto da parte di Kme Se (Società europea) del controllo totalitario di Tréfimetaux Sas, società francese che produce tubi e barre di rame, di cui possedeva già il 51% del capitale.
È da evidenziare che l’acquisizione di Mkm rafforza il portafoglio prodotti di Kme nel business dei laminati in rame, creando uno dei leader mondiali di tali prodotti. L’obiettivo dell’integrazione di Mkm nel footprint di Kme è il raggiungimento di un insieme di stabilimenti produttivi aventi specializzazioni nell’ambito del portafoglio dei prodotti laminati, dotati di un taglio competitivo, così da poter offrire una gamma completa di tutte le qualità e leghe di rame, in grado di servire tutti i segmenti del mercato industriale a livello globale.

Da sottolineare che, sempre nel settore rame, nell’ottica della strategia di focalizzazione sui mercati con maggiori potenzialità di crescita, la joint venture cinese Kmd, destinata a creare un nuovo stabilimento di produzione a Xing Xiang in Cina, ha realizzato il lancio del processo nella prima metà dell’anno.

Con riferimento ai risultati operativi di Kme, il fatturato consolidato al dicembre 2019 è di complessivi 2,528 miliardi di euro, superiore del 28,9% a quello del 2018, che era stato di 1,961,2 miliardi. Al netto del valore delle materie prime, il fatturato aumenta da 528,9 milioni ad 531,9 milioni, segnando un incremento dello 0,6%. L’utile operativo lordo (Ebitda) è di 86,5 milioni; superiore del 7,5 % a quello del 2018, quando era stato pari a 80,4 milioni. L’utile operativo netto (Ebit) è di 45,2 milioni (in calo rispetto ai 50,3 milioni nel 2018). La variazione è riconducibile essenzialmente ai maggiori ammortamenti dovuti al consolidamento di Kme Mansfeld ed alla nuova contabilità in base al principio contabile Ifrs 16 (4,8 milioni di euro).

Per quanto concerne Culti Milano, la cui attività è realizzata in buona parte all’estero, le vendite complessive del 2019 sono di 7,7 milioni rispetto ai 6,5 milioni dell’esercizio precedente, con un incremento del 18,1%. L’Ebitda si attesta a 1,3 milioni rispetto ai 0,5 milioni del 2018, il risultato netto è positivo per 0,4 milioni rispetto ad una perdita dell’anno precedente di 0,2 milioni.

a cura dell’Ufficio Marketing
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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