Quattro mostre da vedere in vacanza

- di: Samantha De Martin
 

Incorniciata tra quelle stesse Dolomiti che fanno da sfondo a diversi capolavori di Tiziano, la pala Madonna col Bambino tra i Santi Tiziano e Andrea brilla a Pieve di Cadore (Belluno) fresca di restauro.

Dai monti al lago, dove una prestigiosa selezione di capolavori provenienti dal Mart - Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto porta a Riva del Garda alcune tra le maggiori correnti artistiche del Novecento, dal Futurismo all’Informale.

Questo e molto altro nell’agenda dell’arte da sfogliare in vacanza.

Tiziano si svela a Pieve di Cadore

Adesso si sa che a realizzarla fu lo stesso Tiziano, senza il coinvolgimento della bottega. La preziosa pala Madonna col Bambino tra i Santi Tiziano e Andrea, databile tra il 1560 e il 1568, torna a brillare nella Chiesa Arcidiaconale Santa Maria Nascente, a Pieve di Cadore, paese natale del maestro, dotata di una nuova, perfetta illuminazione a led progettata e donata da Linea Light Group.

Il restauro è stato promosso e sostenuto dal Centro Studi Tiziano e Cadore in occasione del ventennale di attività con il fondamentale sostegno della ditta Galvalux.

Realizzato da Francesca Faleschini e accompagnato da analisi diagnostiche sull’opera, l’intervento, ha messo in luce non solo la qualità del dipinto del Vecellio e i colori ritrovati, ma anche la piena autografia di Tiziano, laddove si riteneva che la tela fosse frutto della collaborazione con la bottega.

All’interno del sacro contesto della pala il pittore cadorino si raffigura nei lineamenti del fedele a sinistra che regge il bastone pastorale del suo santo omonimo, titolare della cappella della famiglia. Nel volto di sant’Andrea il maestro avrebbe invece raffigurato il fratello Francesco, scomparso nel 1560.

Gli interventi conservativi hanno fatto emergere i toni cromatici nascosti raccontando la storia delle “cicatrici” che questo dipinto porta con sé, come i segni dei tagli eseguiti nel tentato furto settecentesco che circoscrivono la figura della Madonna con Bambino.

A Riva del Garda un percorso dal Futurismo all’Informale

Chiunque dal 16 luglio al 29 ottobre si trovi in vacanza a Riva del Garda, avrà la possibilità di visitare la mostra Dal futurismo all’Informale. Capolavori nascosti nelle collezioni del Mart, un’occasione per mostrare al grande pubblico una prestigiosa selezione di capolavori provenienti dal museo roveretano, espressione di alcune tra le maggiori correnti artistiche del Novecento, come il Futurismo, il Realismo del Secondo Dopoguerra, l’Astrattismo e l’Informale.

Nata da un’idea di Vittorio Sgarbi, presidente del MAG e del Mart, e curata da Alessandra Tiddia, la mostra è un suggestivo viaggio nell’arte del Novecento attraverso trentasei capolavori fino a oggi invisibili perché chiusi nei depositi del Mart.

Tra i lavori da non perdere Rissa rustica (1936), Gallo (1937-1938 ca) e Il legnaiolo (19326-1931) di Fortunato Depero in dialogo con i Pappagalli (1929) di Giacomo Balla e con i lavori di Gino Severini. Vale la pena di soffermarsi anche sulle opere di Tullio Crali e Mino Delle Site, esponenti futuristi della cosiddetta “Aeropittura”, finalizzata a trasmettere le sensazioni e le emozioni provate durante il volo. Le creazioni di Massimo Campigli, Carlo Carrà, Felice Casorati, Giorgio de Chirico e Giorgio Morandi affiancano quegli esponenti artistici come Giuseppe Capogrossi, Gastone Novelli e Carla Accardi che hanno dedicato le loro produzioni alla riflessione sul segno, il simbolo, la referenzialità di significati e significanti. Chiudono la mostra Alberto Burri, Antoni Tàpies e Lucio Fontana.

Banksy conquista Vieste

Fino al 17 settembre le opere più rappresentative di Banksy, conosciute per la loro carica dirompente e per i loro messaggi trasversali, politici e sociali, capaci di interpretare con i tratti veloci della street art la realtà complessa dei nostri tempi, sbarcano al Museo Civico Archeologico Michele Petrone di Vieste.

Promossa dal Comune di Vieste e prodotta e organizzata da MetaMorfosi Eventi in collaborazione con Giuseppe Benvenuto e con il Polo Culturale di Vieste, la mostra accoglie opere come Love is in the Air (Flower Thrower), l’ormai celebre “lanciatore di fiori”, simbolo di una rivoluzione antimilitarista che capovolge il senso comune della guerriglia urbana. I visitatori potranno ritrovarsi a tu per tu con Girl with Balloon, la “bambina con il palloncino”, Bomb Hugger, più conosciuta come Bomb Love e poi l’iconica serie composta da tre giganteschi topi: Love Rat, Get Out While You Can e Gangsta Rat, tutti del 2004. Nell’immaginario dell’artista questi roditori condividono con gli street artist una condizione marginale nella società. “Esistono senza permesso. Sono odiati, braccati e perseguitati. Vivono in una tranquilla disperazione tra la sporcizia. Eppure, sono capaci di mettere in ginocchio intere civiltà”.

Matisse scultore in mostra al Man di Nuoro

Per la prima volta in Italia, il Museo MAN di Nuoro dedica una mostra alla scultura di Henri Matisse. Chiara Gatti, la curatrice del progetto destinato a ripensare l’artista francese riconsiderando il ruolo della sua opera nel panorama dell’arte della prima metà del XX secolo, alla luce di una più ampia ricerca estetica, rilegge e adatta agli spazi del museo sardo la mostra Matisse Métamorphoses organizzata nel 2019 dalla Kunsthaus di Zurigo e dal Museo Matisse di Nizza. .

L’esposizione muove dal lavoro di trasformazione della figura in variazioni seriali unendo sequenze di bronzi, datate dai primi anni Dieci agli anni Trenta, fotografie di nudi e modelle in posa, oltre a una selezione di pochi dipinti che svelano la doppia anima della sua ricerca parallela, pittorica e scultorea. In mostra una trentina di sculture e una ventina fra disegni, incisioni, fotografie d’epoca e pellicole originali, mettono in relazione il Matisse scultore con i soggetti di una vita, le ossessioni legate alle forme femminili, alla ricerca fisiognomica sulle modelle, alla plasticità dei volumi.

Come in una “metamorfosi”, che ben spiega il titolo della mostra, le sue figure subiscono un’evoluzione da una trascrizione naturale a una sintesi radicale del dato visivo.
Il Magazine
Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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