Dagli Impressionisti ad Anselm Kiefer, il weekend di Pasqua è al museo

- di: Samantha De Martin
 

 FOTO: Anselm Kiefer. Angeli caduti | Courtesy Palazzo Strozzi

Uova di cioccolato e olio su tela. Il weekend di Pasqua è l’occasione perfetta per un viaggio nella bellezza.

Roma celebra l’Impressionismo

A 150 anni dalla nascita dell’Impressionismo - che coincide con la prima mostra impressionista organizzata dal fotografo Nadar il 15 aprile 1874 a Parigi - Roma rende omaggio al movimento artistico nato a metà Ottocento con una mostra al Museo Storico della Fanteria.

Fino al 21 luglio il percorso Impressionisti – L’alba della modernità, prodotto da Navigare srl

e organizzato con il supporto del comitato scientifico composto da Gilles Chazal, Vincenzo Sanfo e Maithé Vallès-Bled, diretto da Vittorio Sgarbi, si sofferma su un arco temporale che dal 1850 si allunga al 1915. Il progetto espositivo, che documenta le origini e la storia dell’Impressionismo con oltre 200 opere esposte, si snoda attraverso un’ampia galleria di dipinti, acquerelli, sculture, ceramiche, incisioni di artisti che parteciparono alle otto mostre parigine organizzate fino al 1886.

La mostra riflette sui cambiamenti della società dell’epoca con l’avvento della grande industrializzazione, la nascita della fotografia, del cinema, dell’elettricità, del telefono e dei primi voli aerei. Novità che hanno contribuito a cambiare la società e il mondo dell’arte.

I visitatori avranno modo di apprezzare un aspetto poco noto della ricerca impressionista che coinvolge il disegno, l’incisione, le tecniche di stampa, influenzati dalla recente invenzione della fotografia.

Ad affiancare le opere meno conosciute di maestri come Pissarro, Degas, Cézanne, Monet, Morisot saranno quelle di artisti comprimari come Bracquemond, Forai, Desboutin, Lepi, Millet, mentre libri, oggetti, fotografie restituiscono uno spaccato della società e della sensibilità dell’Ottocento.

A Palazzo Strozzi gli “angeli caduti” di Anselm Kiefer

Nel cortile di Palazzo Strozzi gli “angeli caduti” di Anselm Kiefer dialogano con la severa architettura rinascimentale dell’edificio, invitando l’osservatore a riconsiderare il rapporto tra spirito e materia, e a farsi metafora della ricerca di significato dell’umanità intera.

Quest’opera dello scultore tedesco che predilige dipingere i luoghi, i paesaggi, gli ambienti dove le tragedie della storia si sono consumate e gli esseri umani sembrano essere fagocitati dal vortice buio del male, è il punto di partenza della mostra in corso fino al 21 luglio a Palazzo Strozzi.

L’espressione “angeli caduti” allude agli angeli cacciati dal Paradiso in seguito alla ribellione contro Dio, un’immagine simbolica, rappresentazione dell’intera umanità, che diventa punto di partenza di un viaggio attraverso allegorie, figure e forme che riflettono sull’identità, la storia, la letteratura, la filosofia.

In un viaggio che intreccia pittura, scultura, installazione, fotografia, l’artista fonde citazioni, immagini, riferimenti che spaziano dalla storia antica alla Seconda guerra mondiale, dalla filosofia classica alla letteratura moderna. Protagonista è una profonda riflessione sulla natura umana, i suoi conflitti, le contraddizioni e le potenzialità.

Piante, semi, gesso, metalli e foglie d’oro si mescolano a frasi e testi, dando vita a stratificazioni che rivelano sempre nuovi dettagli e significati. Parole, figure e materiali diversi si fondono, evocando una dimensione poetica e una profonda attrazione sensoriale nell’osservatore, esortato a mettere in gioco pensiero ed emozione, spazio e tempo.

I tesori di Capodimonte in mostra a Torino

Oltre sessanta capolavori in arrivo dalle collezioni del Museo e Real Bosco di Capodimonte sbarcano alla Reggia di Venaria, l’ex residenza sabauda oggi patrimonio Unesco, alle porte di Torino, abbracciando cinque secoli di arte, da Masaccio a Andy Warhol.

Fino al 15 settembre la Sala delle Arti accoglie maestri come Caravaggio, Tiziano, Masaccio, Parmigianino, che guideranno i visitatori alla scoperta di una collezione eccezionale ma anche dell’affascinante storia di un museo che, nei secoli, ha preservato alcune tra le più prestigiose raccolte d’arte d’Europa.

Il viaggio dal titolo Capodimonte da Reggia a Museo. Cinque secoli di capolavori da Masaccio a Andy Warhol è un itinerario tra i temi, i momenti e i personaggi che hanno segnato i destini della storica collezione.

La sezione Artisti napoletani per la corte sabauda ricorda gli stretti rapporti tra i Savoia e i Borbone, inaugurando il percorso con importanti prestiti dalle collezioni dei Musei Reali di Torino. I maestri napoletani furono infatti grandi protagonisti per gli altari di corte e i cantieri delle Residenze sabaude.

L'allestimento delle sale segue la storia straordinaria del Palazzo Reale di Capodimonte che accolse inizialmente la collezione d'arte dei Farnese per poi divenire il primo museo napoletano. Il museo si arricchisce nel tempo della collezione dei Borbone e di opere giunte da chiese e conventi del territorio che avevano fatto confluire nel patrimonio regio opere soprattutto di scuola meridionale.

Il Museo Novecento di Firenze celebra i “ritorni”, da Modigliani a Morandi

Fino al 15 settembre il Museo Novecento celebra i dieci anni dalla propria inaugurazione accogliendo 19 opere appartenute alla collezione di Alberto Della Ragione, ma dalle quali, per diverse vicende, l’illuminato collezionista dovette separarsi.

Tra queste si inserisce anche l’autoritratto di Modì, acquistato dall'ingegnere nel 1938 e rivenduto intorno al 1944 dopo una dolorosa decisione.

Ideato da Sergio Risaliti, a cura di Eva Francioli, Chiara Toti e dello stesso direttore del Museo Novecento, Ritorni. Da Modigliani a Morandi ripercorre la storia della Collezione Alberto Della Ragione, una delle sue raccolte più pregiate.

Accogliendo iconici capolavori di Morandi, Carrà e Guttuso, la mostra offre uno sguardo sul gusto collezionistico che ha dato vita a una delle raccolte più importanti del Novecento. Allestito negli ambienti attigui a quelli che ospitano di solito le opere della collezione permanente, nelle sale delle ex-Leopoldine, l’itinerario offre un nuovo contributo alle ricercate scelte di Alberto Della Ragione.

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