È morto Giscard d'Estaing, il presidente che cambiò la Francia

- di: Jean Aroche
 
Con la morte di Valéry Giscard d'Estaing, presidente della Francia dal 1974 al 1981, che si è spento a causa del Covid nella tenuta di famiglia, la Francia perde uno dei personaggi politici che ha maggiormente segnato la sua storia recente.  Un uomo di centro-destra che, nei sette anni di presidenza della Repubblica, ha dato un indirizzo liberale alla Francia con l'approvazione di leggi importantissime per i loro risvolti sociali come quelle su divorzio, aborto e contraccezione.

Un contributo alla Francia di oggi che è stato sottolineato da Emmanuel Macron, secondo il quale la presidenza di Giscard d'Estaing ha trasformato la Francia. "Un servo dello Stato, un politico del progresso e della libertà, la sua morte ha fatto precipitare la nazione francese nel lutto", ha affermato Macron, in una nota. Le esequie, secondo quanto detto dalla famiglia, si svolgeranno in "stretta intimità".

Giscard d'Estaing, che amava dipingere se stesso come il grande vecchio della politica francese, è stato uno dei più giovani presidenti della Francia (fu eletto a 48 anni).
Al di là della lungimiranza delle leggi di cui si fece sostenitore, era visto da molti come arrogante e distaccato e, tutto sommato, la sua popolarità da presidente andò scemando col passare del tempo, anche perché su di lui si addensarono delle ombre per il suo sostengo dato ad un dittatore africano corrotto, Jean-Bedel Bokassa.

Valéry Marie René Georges Giscard d'Estaing (questo il nome completo) era nato il 2 febbraio 1926 a Coblenza, in quella che allora era la Germania occupata dai francesi. Suo padre era un funzionario statale; la madre discendeva da una delle amanti ufficiali di Luigi XV.
Partecipò alla resistenza nella Parigi occupata dai tedeschi, prima di arruolarsi in un battaglione di carri armati nel 1944, guadagnandosi la Croix de Guerre.

Dopo un breve periodo trascorso a Montreal (dove insegnava) si diplomò all'Ecole Nationale d'Administration (fucina di alti funzionari dello Stato) per poi entrare nell'amministrazione delle Finanze. Fece il suo ingresso nell'Assemblea nazionale nel 1955, conquistando il seggio del Puy-de Dome, la zona da cui proveniva la famiglia di sua madre.
Dopo alterne vicende politiche, allontanandosi dai gollisti, in occasione nelle elezioni presidenziali del 1969 sostenne Georges Pompidou e, alla morte di quest'ultimo, nel 1974, si candidò all'Eliseo, presentandosi come un'alternativa moderna e moderata all'austero conservatorismo del gollismo. Fu eletto al ballottaggio, con un margine risicatissimo (il 50,7% dei voti) sul socialista François Mitterrand.

Nell'assumere la presidenza illustrò con semplicità il suo programma: "Volete un profondo cambiamento politico, economico e sociale profondo. Non rimarrete delusi".
Ed in effetti fu quello che fece, abbassando l'età per votare (da 21 a 18 anni), promuovendo la modifica della legislazione su divorzio e aborto (nonostante la feroce opposizione della Chiesa cattolica), battendosi per la parità di retribuzione e opportunità per le donne, riducendo l'età pensionabile a 60 anni e permettendo a Parigi di eleggere il proprio sindaco.
Nonostante la sua opposizione alla pena di morte, si rifiutò di commutare tre delle condanne capitali emesse durante il suo mandato.

Appassionato di tecnologia, Giscard d'Estaing era un forte sostenitore della rete ferroviaria francese ad alta velocità, il TGV, la cui costruzione iniziò sul serio nel 1976, e dell'energia nucleare, dopo la crisi petrolifera del 1973.

Giscard d'Estaing, impegnato nell'ideale europeo, sviluppò uno stretto rapporto con il cancelliere tedesco Helmut Schmidt ed insieme trasformarono in realtà il loro sogno di un'Europa più integrata.
Fu poi sconfitto da Francois Mitterand alle presidenziali del 1981, cosa che lo spinse a stabilirsi nella regione dell'Alvernia, nella Francia centrale, non abbandonando comunque la scena politica, con discorsi e dichiarazioni. Tra il 1989 e il 1993 è stato membro del Parlamento europeo e nel 2002 è stato scelto a capo della convenzione incaricata di redigere una costituzione per l'Unione Europea.
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